I quattro emersero dal bosco e raggiunsero il resto della comitiva: Sayuri e Akane erano distese a terra, il nonno e Namis, muniti di cassetta del pronto soccorso, medicavano la più piccola, mentre Watanabe era seduto lì accanto con Kalooy avvinghiato sulla sua schiena.
Eiji corse subito dal nonno, inginocchiandosi per esaminarlo.
"Come stai? Sei ferito?"
"Sto benissimo. Questi giovanotti mi hanno protetto. Sono dei veri eroi."
Il nipote si prostrò con la fronte a sfiorare il pavimento.
"Grazie per aver salvato il nonno e il tempio. Vi sarò eternamente riconoscente."
"Ehm, sì, okay", arrossì Sayuri imbarazzata.
Taiki si avvicinò a Watanabe e Akane.
"Lei come sta?"
"Sembra bene, abbiamo fatto un bel capitombolo lungo la discesa e, anche se sono riuscito a proteggerla, ero preoccupato che potesse svegliarsi. Invece..."
I due la guardarono respirare tranquilla: a parte qualche graffio, sembrava illesa. Poi Taiki mise una mano sulla schiena di Kalooy, che tuttavia girò la testa nella direzione opposta. Watanabe se ne accorse e fece capire all'amico con un occhiolino che era meglio lasciarlo in pace, raccontando cosa era accaduto loro.
"Quando sono arrivato Namis, Heiko e Kana sono comparsi dalla fontana. Namis è rimasto qui, gli altri fratelli, invece, sono corsi via. Scomparso il Dara, con il nonno, abbiamo cominciato a prenderci cura dei feriti."
Taiki si lasciò andare a un sospiro liberatorio e guardò Sayuri.
"A quanto pare sono per la seconda volta in debito con te", bisbigliò lei, rivolta al Protettore, provando a sollevarsi. Quando il braccio cedette, lui la sorresse.
"Tu rimettiti e considererò l'idea di essere pari", rispose il comandante.
Kana si chinò per controllare la giovane Custode.
"Sono delle brutte ferite ma superficiali. Dovrei riuscire a fare qualcosa, anche se il mio potere sulla Terra è alquanto scarso."
Il fratello le lasciò spazio e Miu, rimasta in disparte, gli si avvicinò.
"Grazie per averli salvati. Io, ecco...", la frase restò in sospeso e Taiki, per timore di sentire un'altra sfuriata, la affiancò pronto a dividere le colpe.
Ma Namis non aveva l'espressione buia di Heiko: i suoi occhi rossi, per quanto demoniaci, erano placidi e rassicuranti, anche se quello destro era stranamente vacuo e opacizzato...
"Non ringraziare me", esordì, facendo trasalire Taiki. "Se ancora non l'avessi fatto, è il qui presente Saggezza con cui ci dobbiamo complimentare. È stata una disfatta, non posso negarlo, ma sapere che vi siete battuti con tutta questa grinta mi dà speranza che, a Zemlyan, niente vi farà tremare."
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Zemlyan: Rebirth
FantasyE se esistesse un mondo collegato alla Terra? Un luogo creato attingendo alle sue più antiche Virtù? In un Regno che per secoli ha vissuto in armonia grazie al perfetto equilibrio tra Luce e Ombra, la Legge è stata infranta. Se l'oscurità dovesse in...