CAPITOLO 40.

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{{ secondo te quanto è alta? }} chiesi nervoso osservando la ruota panoramica dinnanzi a noi.

{{ smettila di avere ansia per tutto! Goditi la serata, guarda il cielo sempre più scuro e pieno di stelle, i bambini che si rincorrono e i vecchi che si tengono per mano, non l'altezza mastodontica di ogni giostra, perché se dovessimo osservare quella allora non ci godremmo nulla di questa fiera. }} disse sedendosi sulla nostra carrozza arancione. La seguii sedendomi accanto a lei e mettendole un braccio sulle spalle.

{{ ci proverò. }} sospirai sorridendole.

{{ ecco bravo. E poi tranquillo va piano questa giostra. }} annuì alle sue parole e poggiai i vari peluche sulla carrozza che stava iniziando a salire lentamente. Appena ebbi le braccia vuote - finalmente - la strinsi ulteriormente a me godendomi il profumo dei suoi capelli. Un misto tra vaniglia e cocco.

{{ io sono tranquillo. }} feci finta di essere disinvolto, ma lei mi scoprii con una semplice occhiata.

{{ dici? }} indicò i miei polpastrelli pressati sulla sua spalla scoperta.

{{ scusa...}} ridacchiai accarezzandole il braccio.

{{ tranquillo. Comunque dopo la ruota panoramica potremo anche andare a casa se vuoi, siamo qui da più di due ore. Sono le...}} mi prese il polso tra le sue piccole mani gelide e guardò il mio orologio.
{{ 22:27. Abbiamo ancora un po' di tempo per finire la giornata ancora più in bellezza. Questa serata è stata la più bella della mia vita, ma...si può sempre migliorare. No? }} mi chiese sorridendo innocentemente.

{{ ed io che pensavo di scopare...}} brontolai beccandomi uno schiaffetto sul petto.

{{ scemo, per quello c'è sempre tempo. }} ghignò non appena vide la mia faccia scioccata e quasi eccitata.

{{ devi smetterla di frequentarmi stai diventando me. }} le dissi mettendomi una mano sul cuore.

{{ e la cosa non ti piace? }} ammiccò nella mia direzione.

{{ no. A dire il vero preferisco la graziosa, timida e ingenua Lexy. }} le confidai facendola arrossire subito.
{{ ecco, così va meglio. }} la giostra si fermò e noi fummo proprio sopra tutto e tutti. Le luci della nostra meravigliosa città colorarono i nostri occhi riflettendo sulle nostre iridi quello spettacolo che mai avremmo voluto dimenticare.

Le stelle accompagnavano i puntini luminosi dei lampioni lontani, mentre il cielo buio faceva risaltare anche la più piccola lucciola nei paraggi.

{{ adesso posso. }} fui confuso dalla sue parole, ma prima che potessi chiederle spiegazioni, le sue labbra morbide si posarono sulle mie.
Erano umide e appiccicose per via della lecca lecca mangiata poco prima, ma inutile dire che ciò rese il bacio ancora più buono viste le sue labbra fragolose e dolci.
Le poggiai una mano tra la guancia e il collo accarezzando i lembi della sua pelle con il pollice. Mille brividi la cosparsero e sotto al mio tocco si lasciò andare approfondendo quel bacio, tanto atteso, con le nostre lingue.

Skip time

{{ ecco a te...}} Lexy diede l'ultimo peluche a forma di ananas ad una bambina dai capelli castano chiaro e occhi blu scuro.
La guardai con un sorrisetto da ebete innamorato che cercai di camuffare non appena si avvicinò a me con la sua solita camminata genuina.
{{ e...questo resta a me. }} disse prendendo dalle mie braccia il panda rosa gigante.

{{ allora, che vuoi fare adesso? }} le chiesi intrecciando automaticamente la mia mano con la sua. Stavo durando già troppo tempo senza il suo contatto fisico, e mi andava bene la cazzata degli amici, ma avevo bisogno di toccarla e sfiorarla ogni tanto, senza preoccuparmi di fare troppo.
Strinse anche lei la mia mano e alzò gli occhi al cielo con aria pensierosa.

𝕀𝕝 𝕗𝕣𝕦𝕥𝕥𝕠 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕡𝕖𝕣𝕧𝕖𝕣𝕤𝕚𝕠𝕟𝕖 || D. O'. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora