𝐌𝐀𝐋𝐄

19

Corinne.
Il giorno seguente mi svegliai già parecchio agitata di mio, non me la sentivo di affrontare John ma sapevo che non andare a lavoro non era una soluzione. Cercai di tranquillizzarmi ricordandomi che in fondo non sapevo se lui volesse tornare con me, erano tutte supposizioni fatte da me e da Michael, e poi c'era Finn che il giorno prima era stato strano nei miei confronti e non sapevo come si sarebbe comportato oggi. Tutte queste incognite mi portarono a svegliarmi prima rispetto al mio solito mentre Michael dormiva ancora beato attaccato al mio corpo, avevo apprezzato come si era comportato nei riguardi di Oliver ed ero sinceramente felice che lui fosse ancora preso da sua moglie perché altrimenti non avrebbe fatto una bella fine. Michael non era una persona semplice da amare, lui voleva avere il controllo su qualsiasi aspetto della sua vita e questo includeva anche la sua possibile partner, devo ammettere però che non era così terribile come poteva sembrare dall'esterno era davvero innamorato di me e potevo metterci la mano sul fuoco sul fatto che avrebbe dato la sua stessa vita per la mia, travolta dai miei pensieri mi girai a guardarlo era sereno, probabilmente questo era l'unico momento in cui le sue espressioni facciali non facevano intravedere i suoi pensieri, usava molto la mimica facciale anche se non se ne rendeva conto; il suo cervello era costantemente in moto elaborava pensieri ad una velocità strabiliante ed io me ne accorgevo perché vedevo nel suo volto le stesse espressioni che assumeva Tommy, cosa che non accadeva per nessun'altro membro della famiglia tranne che per Polly che però come tutti sapevamo aveva qualcosa in più, una sorta di terzo occhio anche se io e Michael non eravamo molto propensi a credere a queste cose probabilmente proprio per la mancata formazione zingara, ad ogni modo non potevamo negare che Polly fosse dotata di un sesto senso.

" la prossima volta svegliami, mi mette ansia che qualcuno mi guardi mentre dormo"
sobbalzai nel sentire le parole di Michael perché ero troppo presa dai miei pensieri

" cercherò di ricordarmene" risposi e lui iniziò a sorridermi, trattamento che molto più spesso riservava solo a me e ai bambini più piccoli della famiglia

" sembra che oggi sia il gran giorno" confutò girando la testa verso la finestra e fermandosi per quanto possibile, dato l'ostacolo rappresentato dalle tende, a guardare il mondo o almeno la parte che era visibile dalla sua camera da letto

" sei più tranquilla rispetto a ieri?" Mi chiese tornando a rivolgere lo sguardo a me

"senza dubbio la notte ha aiutato ma devo ammettere che ho ancora un po' di timore soprattutto per quanto riguarda la reazione di John" confessai ricambiando il suo sguardo

" non la prenderà bene" sbadigliò mettendosi a sedere sul letto, appoggiando la testa alla testata del letto per poi afferrare le sigarette posate sul comodino e accendersene una.

" Lo so che non la prenderà bene, come potrebbe" risposi

" non potrebbe infatti, ma credo che è una parte di lui se lo aspetti" disse continuando a fumare

" senza dubbio, ma credo che il suo giudizio sia offuscato da quello che prova" risposi io, così lui tornò a guardarmi

" se potessi, ti chiuderei in casa e butterei via la chiave" disse guardandomi profondamente negli occhi

"Ahh molto romantico insomma" mi lamentai ma il suo sorriso non accennò a diminuire

" pensa quello che ti pare ma è la verità non posso fidarmi di nessuno per colpa tua" disse

" Colpa mia?" Ripetei

" sì, non credo che ci sia un solo ragazzo alla Shelby Company Limited che non ti scoperebbe se potesse, non dico che tutti ti amino quella è una maledizione riservata a pochi di noi, ma dico che a nessuno farebbe schifo"