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D'ora in poi la storia non seguirà pedissequamente la serie, ma comunque il contesto sarà quello.

Ultimi tre mesi.

Finn.
Io e Mary stavamo dormendo da me come facevamo spesso ultimamente finché il telefono non squillo svegliandoci

"Chi cazzo è" mi lamentai scendendo giù dal letto, guardai l'orologio, erano le sei del mattino chi cazzo chiama alle sei del mattino? Alzai la cornetta pregando che chiunque fosse avesse un motivo più che valido per rompere le palle così presto

"Pronto" mormorai con la voce impastata dal sonno

"Finn, sono Michael"

"Che cazzo vuoi Michael ma lo sai che ore sono qui?" Chiesi

"Presto immagino, comunque mi devi fare un favore"

"Che vuoi?"

"Tu la ami no?" Chiese e senza dire nomi, la domanda fu chiara

"Si" risposi un po' incerto come se Mary potesse sentire

"Allora proteggila. Ho fatto una cazzata mi sono sposato e aspetto un figlio"

"Porca troia, per questo non la cercavi più?"

"Mi vergogno come un ladro. Tra poco tornerò e tu devi assolutamente trovare una scusa per far si che lei non venga a prendermi, devo parlarle in privato, ci stai?"

"Ok, quando torni?" Chiesi

"Settimana prossima,  di mercoledì arriverò per le cinque del pomeriggio, con mia moglie" disse queste parole e poi chiuse la cornetta.

Rimasi qualche secondo al telefono anche se Michael aveva chiuso la chiamata, non sapevo come reagire,non sapevo come prendere tutta questa storia e nemmeno che cosa dire a Mary.
Una parte di me era elettrizzata, mi ero innamorato di Corinne che avevo solo diciassette anni  e adesso andavo per i ventuno, era davvero tanto tempo e finalmente avrei potuto avere la mia occasione, ma d'altra parte pensavo a Mary... lei forse mi meritava anche più di Corinne, era sempre stata al mio fianco non mi aveva mai abbandonato ed io sarei stato un vero bastardo a voltarle le spalle.

Respirai profondamente e poi abbassai la cornetta

" chi era?" Mi chiese quando tornai in camera, mi presi un attimo prima di risponderle per osservarla: era stesa sul mio letto con le coperte che la coprivano a malapena e mi guardava con talmente tanto amore nello sguardo che mi sentii un verme,perché sapevo che io non avrei mai potuto amarla come lei si meritava

" Michael, mi ha chiesto un favore" risposi e per fortuna lei non indagò oltre.

Al lavoro, la chiamata di Michael mi rimbombava nella mente, mi paralizzava e mi impediva di pensare a qualsiasi altra cosa, così decisi che l'unica cosa saggia da fare era chiedere consiglio ad Isaiah.Amavo quell'uomo come il più caro dei fratelli, era sempre stato al mio fianco probabilmente più di quanto aveva fatto la mia stessa famiglia.

" avanti" parlò dopo che bussai alla sua porta

" scusami, ma se sei qui per le scommesse di venerdì non sono ancora pronte" mi disse. Anche lui era cambiato molto da quando aveva conosciuto Leslie, era diventato un vero uomo non aveva più bisogno di stare con una ragazza diversa al giorno e si prendeva anche cura di tre bambini non suoi e lo faceva davvero con tanto amore

" no, non sono qui per questo ma quello che ti devo dire è importante" risposi ed Isaiah mi fece cenno di chiudere la porta alle mie spalle

"Che c'è?" Mi domandò accendendosi una canna

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