-16- "ho sentito molto parlare di te"

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Presente

Mi sveglio sentendo un forte mal di testa, i raggi del sole mi cadono direttamente sugli occhi provocandomi un forte fastidio.

Non ricordo bene cosa è successo ieri sera, ma posso dedurlo dal corpo nudo di Marc sdraiato a terra e dal mio, anche questo nudo, comodo sotto le coperte.

Mi alzo un po' controvoglia e controllo l'orario, sono le 9:30 del mattino quindi ho tutto il tempo di tornare a casa, farmi una doccia, prendere un'aspirina e poi mettermi a lavoro.

Mi vesto velocemente con i vestiti di ieri e senza svegliare Marc esco dal suo appartamento.

È capitato svariate volte che io e Marc andassimo a letto insieme, ma non è mai stato niente di serio. Dopo lui non ho più voluto avere relazioni, solo qualche rapporto ogni tanto con persone diverse.

Una volta fuori entro velocemente in macchina e in pochi minuti, data la velocità, sono arrivata a casa.

Entrando noto che le finestre sono aperte, segno che Olga è tornata, e ne ho la conferma quando entro in cucina e la trovo a cucinare la colazione con al suo fianco Josh, intenti a dialogare.

<< quindi tu saresti il famoso Josh? >> chiede lei curiosa << non credo di essere famoso, ma mi chiamo Josh >> risponde, sento subito il buonissimo odore di pancake che non sentivo da un po' ormai, è qualche anno che non faccio più colazione.

<< ho sentito molto parlare di te >> dice Olga << da Stacy? >> chiede lui << Anastasia? Certo che no, lei non parla mai di te >> dice lei ridendo, e lui sembra deluso della sua risposta.

<< dal signorino Logan, e ti assicuro che non ne parla bene >> continua << Logan? >> chiede lui confuso, probabilmente perché prima che se ne andasse io e Log non andavamo molto d'accordo.

<< si, lui e la signorina Anastasia sono molto vicini >> dice Olga, e io ho già capito cosa sta cercando di fare.
Josh contrae la mascella.

<< lui dice che tu e la signorina Anastasia stavate insieme tempo fa... ora lui e lei sono->> continua, devo assolutamente fermarla.
Entro nella stanza posando sulla sedia la borsa.

<< buongiorno Olga >> la saluto aprendo il frigo per prendere un po' di acqua << buongiorno signorina, stavo parlando un po' con il suo amico Josh >> dice raggiante.

Amico.

<< non è mio amico >> dico seria.
<< vuole dell'aspirina? >> chiede vedendomi un po' frastornata << si, grazie >> la ringrazio riconoscente.

Lei esce dalla cucina e rimango sola con Josh, che sta seduto sulle sedie dell'isolotto in marmo.

<< stai bene? >> chiede preoccupato << si >> rispondo secca, e finalmente Olga rientra in cucina << ecco a lei >> mi porge un'aspirina che mando giù subito.

<< è stata con Marc? >> mi chiede lei
<< si >> dico risciacquando il bicchiere.

<< vado a farmi una doccia, Olga mi faresti un favore? >> le chiedo prendendo la borsa << certo mi dica >> risponde lei disponibile come sempre << chiama Elisabeth, dille che oggi lavoro da casa, per favore >>

Salgo al piano di sopra e mi chiudo in camera, preparo i vestiti; un top nero e una gonna di pelle, accompagnati dai miei fidati stivali al ginocchio, poi preparo la biancheria e entro in doccia.

Sto li dentro per almeno un'ora, e quando esco, con ancora la pelle arrossata dall'acqua bollente e dallo sfregare irrefrenabilmente con la spugna, mi rivesto e asciugo i capelli.

Poi esco dalla mia stanza e vado a chiamare Josh nella sua, busso e dopo qualche secondo apre la porta.

<< dovremmo discutere del contratto >> dico brusca << va bene >> gli faccio cenno di seguirmi e lo conduco al mio studio, lo faccio sedere alla sedia davanti alla mia, e mi siedo dietro la scrivania.

<< iniziamo con i termini dell'alleanza >> dico prendendo il mio quadernino e cominciando a scribacchiare i primi termini, che poi faccio vedere a lui.
<< per me vanno bene >> dice dopo averli letti << perfetto, allora mi ridai il carico. Non voglio nient'altro in cambio >> dico mettendo via il contratto << però io vorrei qualcosa >> dice lui << cosa? >> chiedo << non ho intenzione di tornare da mia nonna e nemmeno di prendere casa qui dato che ancora non so se tornerò in Spagna >> risponde.

<< e quindi? >> chiedo sapendo già dove vuole arrivare << e quindi resterò qui, ovviamente ti aiuterò con le spese >> aggiunge << non ho bisogno che mi aiuti con le spese, ho abbastanza soldi>> dico seccata << ti aiuterò comunque >> ribatte << okay >> dico in fine.

Mentre faccio una copia per lui del contratto però, sento bussare alla porta.

<< avanti >> dico alzando lo sguardo, << scusate non volevo interrompervi, ma c'è la signorina Elisabeth che vuole parlare con lei >> dice Olga indicandomi.

<< falla entrare >> rispondo, e subito la ragazza dalla lunga chioma bionda entra nello studio, << non hai mai saltato un giorno di lavoro in sette anni, mi spieghi cosa succede? E perché il tizio pericoloso è a casa tua?! >> chiede confusa dopo aver notato Josh seduto davanti a me << buongiorno Liz, è sempre un piacere vederti >> la prendo in giro io.
<< Stacy, lo sai che ti voglio bene, ma non puoi sparire così dal nulla senza dirmi niente. Mi hai fatta preoccupare >> dice questa volta un po' più calma.

<< tranquilla so badare a me stessa. Comunque lui è Josh, ecco perché è qui >> dico e lei sbianca, lancia uno sguardo omicida a lui e poi mi guarda confusa << quel Josh? >> chiede sperando in una negazione << proprio lui >> confermo la sua ipotesi.

<< allora mi spieghi perché si trova qui e non in cella? Dovrebbe essere un motivo in più per torturarlo. >> dice guardandolo male.

<< è qui perché è meglio averlo come alleato che nemico >> rispondo alzandomi.

<< sarà, ma in caso dovessimo torturarlo non esitare a chiamarmi >> mi punta il dito contro << se dovessimo torturarlo sarai la prima che chiamerò >> la rassicuro << ovviamente dopo essermi divertita un po' io >> aggiungo rivolgendole un sorrisetto.

<< guardate che sono qui >> ci fece notare Josh << meglio! Così saprai di non poter fare passi falsi razza di stronzo! >> urla la mia amica.

<< Stacy oggi ci sei alla cena? >> chiede poi a me << si, ci vediamo dopo >> dico prima che esca.

Una volta che è uscita consegno la copia del contratto a Josh e faccio per uscire anche io ma vengo bloccata per il polso.

<< perché la tua amica è incazzata con me se non mi conosce? >> chiede << me lo stai chiedendo davvero? >> dico ovvia << io adesso esco, torno dopo >> mi informa << non mi interessa. E lasciami la mano! >> mi stacco da lui e me ne vado.

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