18- "Madison"

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Stacy
11 anni prima

<< Che ne dici se ce ne andiamo da qui? >> sussurra questa domanda sulle mie labbra con fare provocatorio, e io annuisco.
<< però prima devo salutare papà >> mi allontano un secondo da lui, dandomi una sistemata ai capelli che durante la serata si sono leggermente arruffati, lui annuisce e una volta finito di sistemarmi, mi prende la mano e usciamo.

Percorriamo lo stesso corridoio, giungendo alla sala dove molte persone stanno conversando animatamente, dove Ryan discute con Eavy, dove Jacob e Logan chiacchierano con mia madre.

Finalmente individuo mio padre, vicino ad un uomo che è affiancato dai gemelli Anderson, due ragazzi biondi molto simpatici che mi hanno presentato proprio ad uno di questi eventi. Mi incammino nella loro direzione continuando a tenere per mano Josh.

<< ah Stacy! Sei cresciuta tantissimo >> dice Chris Anderson appena mi avvicino a loro.
<< ciao Chris è sempre un piacere vederti >> gli sorrido cordialmente
<< anche per noi, proprio questa mattina Aron e Jack mi hanno chiesto se ci saresti stata >> lancio un sguardo sorridendo ai due biondi
<< non ci presenti questo bel ragazzo? >> chiede papà indicandomi Josh, probabilmente perché non sono mai venuta con un ragazzo che non sia Logan
<< papà, lui è Josh >>
Si stringono la mano e poi riporta lo sguardo su Chris
<< beh Chris è stato un piacere parlare con te ma ora dovrei tornare da mia moglie >> afferma dandogli una pacca sulla spalla
<< Stacy vieni? >> chiede voltandosi verso di me
<< no, ehm... dobbiamo andare dato che domani c'è scuola >> cerco una giustificazione che sia credibile, non ricordandomi che domani è domenica e non c'è scuola.

Lui mi lancia un sguardo scettico per poi affermare: << divertitevi >>  ci fa l'occhiolino e si allontana in direzione del nostro tavolo.

Usciamo finalmente da questo inferno e una volta nei parcheggi entriamo in macchina.

Accendo immediatamente la radio facendo partire "photograph" di Ed Sheeran e Josh parte in una direzione a me sconosciuta.

<< dove andiamo? >> domando curiosa
<< è una sorpresa >> afferma tenendo lo sguardo sulla strada, mi volto verso di lui e lo osservo bene.

Il suo sguardo è concentrato sulla strada, con il sole che gli ricade delicatamente sul viso, rendendo i suoi occhi più chiari e rendendo più visibili tutte le loro sfumature, che insieme creano quell'effetto del cielo in tempesta che tanto adoro.

Alcune ciocche castane, che con il sole assomigliano al colore del miele, gli ricadono sulla fronte dandogli un po' in aria ribelle.
La sua camicia nera, che sembra quasi troppo stretta per lui, con le maniche arrotolate sugli avambracci, e un numero di tatuaggi esorbitante che percorrono la sua pelle da parte del collo fino al polso, che probabilmente a altri ragazzi sarebbero stati male, ma su di lui stanno meravigliosamente.

Non mi ero mai soffermata tanto sul suo aspetto, forse perché ero sempre troppo occupata ad ammirare i suoi occhi, ma devo dire che è veramente un bel ragazzo.

<< capisco di essere un dio greco, ma sei un po' inquietante quando mi fissi >> mi risveglia dai miei pensieri la sua voce divertita.
Mi ha beccata

<< stavo solo guardando fuori da finestrino >> mi giustifico
Bugiarda
<< il tuo finestrino è dall'altra parte >> mi ricorda
<< quello che c'è dalla tua parte è più interessante >> cerco di giustificarmi per non sembrare una pazza che fissa la gente
<< farò finta di crederci >> dice fermando la macchina
<< siamo arrivati >> afferma poi.

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