-5- " non ti vergogni di ciò che sei diventata? "

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presente

Suono il campanello della casa in cui ho abitato per molto tempo aspettando che qualcuno venga ad aprire. << Anastasia? >> dice confuso mio fratello dopo aver aperto la porta.

<< ciao Ryan >> mi fa entrare in casa e ci sediamo sul divano.

<< A cosa devo la tua visita? non vieni qui da qualche anno ormai >> dice stravaccandosi sullo schienale, e a questo suo gesto non posso non notare il fatto che lui e la casa non siano cambiati per niente anche dopo tutti questi anni.

<< non posso più venire a trovare il mio fratellone? >> chiedo con fare ironico e lui mi lancia uno sguardo che mi fa capire che oggi non ha voglia di parlare, o almeno non con me.

<< scusa il disturbo Ryan, non era mia intenzione. Ero solo passata a salutare >> dico appoggiandomi allo schienale, lui mi guarda sospettoso.

<< come va a lavoro? >> chiedo, dopo il liceo Ryan si è laureato in medicina proprio come i nostri genitori ed ora lavora come primario all'ospedale qui vicino.

<< non mi lamento, tu come stai? >> domanda.

<< più mi tengo impegnata meglio è >> dico soltanto.

<< mi fa piacere sapere che almeno in questo non sei cambiata >> ecco che tira di nuovo fuori questa storia.

<< potresti anche far finta di essere contento di rivedere la tua sorellina >> sbotto irritata.

<< questa >> dice squadrandomi con il dito.

<< questa non è mia sorella. Lei era dolce e carina con tutti, si preoccupava per chiunque, aveva sempre quel sorriso stampato sulle labbra. Amava leggere, odiava le feste, l'alcool, il fumo e la droga. Mentre tu >> dice a denti stretti con quell'astio che ormai mi rivolge ogni qualvolta gli rivolgo la parola.

<< non ti vergogni di ciò che sei diventata? Non ti vergogni del tuo "lavoro" ? della gente che frequenti o di quello che fai? Perché io si, io mi vergogno di avere un legame di sangue con te. Rivoglio la mia vecchia Stacy >> le sue parole mi colpiscono come un treno in corsa, dicendomi quello che tutti, anche io penso di me stessa.

Ma lui ovviamente non sa perché sto facendo tutto questo, nessuno lo sa e continuerà ad essere così finché non risolverò la situazione.

<< la "tua Stacy" è morta tanto tempo fa, quando tu le hai mentito, e per di più di tua spontanea volontà >> gli ringhio contro.

<< sarebbe ancora qui se tu le avessi permesso di fermarlo prima che se ne andasse >> dico alzandomi dal divano.

<< Anastasia la vita va avanti >> dice.

<< quella non è vita >> asserisco alzando la voce.

<< perché quella che fai ora si? Rischi la vita ogni singolo giorno della tua vita, e per cosa? un po' di droga, qualche gara clandestina, armi e alcool >> dice con il volto colmo di disprezzo nei miei confronti.

<< hai ragione forse è così >> dico ironica.

<< lui non avrebbe voluto tutto questo >> dice.

<< non mi frega un cazzo di quello che avrebbe voluto. Lui mi ha lasciata sola e senza spiegazioni, tutti voi credete che io sia diventata questo perché lui se n'è andato. Beh, spoiler, non è così. Se sono così è solo e soltanto perché io voglio esserlo. E tu prova anche solo un'altra volta a parlare di lui davanti a me e finisci male, non mi frega un cazzo che sei mio fratello >> dico uscendo da quella casa infernale.

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