36-"parigi"🔴

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Presente

Scendendo mi guardo intorno confusa, non siamo in California come aveva detto Josh, il clima è più freddo.

<< dove siamo? >> gli chiedo confusa
<< undici anni fa mi hai fatto la lista dei posti che volevi visitare, e questo era tra quelli >> afferma circondandomi con un braccio.

<< ricordi ancora la lista? >> chiedo incredula
<< ricordo che volevi visitare New York, Los Angeles, Boston, Parigi, Londra e Roma >> dice facendo l'elenco non tralasciandone neanche una.

<< le ricordi tutte? >> chiedo stupita
<< ricordo ogni cosa che ti riguarda >> dice sorridendo
<< guarda dietro di te >> dice facendomi girare.

Mi volto e vedo la Torre Eiffel, mi giro di nuovo verso di lui e praticamente gli salto addosso per la felicità.

<< mi hai portata a Parigi! >> esclamo contenta, lui mi stringe a sé sorridendo.

Mi poggia a terra e lo bacio presa dall'euforia del momento. Per un secondo è stupito dal mio gesto, non se lo aspettava, ma poi ricambia.

<< abbiamo il check-in all'hotel tra dieci minuti, andiamo >> dice prendendomi la mano, entriamo in una macchina che era parcheggiata in prossimità del jet e partiamo.

In pochi minuti arriviamo all'hotel, Josh prende le chiavi e poi andiamo in ascensore.
Ci fermiamo all'ultimo piano, trovandomi davanti ad una suite.

L'enorme letto bianco è sulla parete di destra, a sinistra c'è un piccolo salottino con tanto di cucina e la parete di fronte a me è interamente in vetro, si apre si un balcone munito di jacuzzi, che ha una vista perfetta della Torre Eiffel.

Posiamo le valige e mi butto sul letto più felice che mai.

<< perché l'hai fatto? >> chiedo curiosa, si siede accanto a me e poi mi tira sù per farmi sedere su di lui.
<< non ti vedevo felice da un po' >> sussurra guardandomi negli occhi.

<< e poi volevo averti tutta per me per qualche giorno in più, sai che sono un tipo molto egoista >> dice poi
<< allora siamo entrambi egoisti perché neanche io volevo tornare subito in California >> dico sorridendo.

Con una mano mi accarezza la schiena e con l'altra i capelli.
<< ho anche parlato con Elisabeth e ha detto che dato che avevi bisogno di una vacanza, penserà lei a tutto. Poi tuo fratello ha detto di divertirci >> dice
<< Elisabeth ti ha rivolto la parola? >> chiedo stupita
<< si, mi ha dato varie volte del coglione, ma comunque ha detto che ho fatto bene a portarti qui >> dice ridendo al ricordo di Elisabeth che probabilmente lo ha preso a parolacce per essersene andato via anni fa.

<< e l'hai detto anche a Ryan? >> chiedo.
<< lui mi ha aiutato ad organizzare tutto, in realtà >> dice
<< non posso crederci che sei riuscito a nascondermi una cosa del genere >> dico ridendo
<< mi stai sottovalutando Mini Smith, sono un ottimo attore >> dice offeso
<< un ottimo attore? Tu? >> chiedo ridendo.

In neanche due secondi mi ritrovo sotto di lui e mi zittisco.
<< dovrei punirti per avermi preso in giro >> dice con voce roca
<< che tipo di punizione hai in mente? >> chiedo maliziosamente
<< lascia che te la mostri >> dice avvicinandosi alle mia labbra.

Le nostre labbra sono a pochi millimetri di distanza, si sfiorano, ma non si toccano.
E neanche la tortura fisica peggiore al mondo sarebbe più brutta di questa.

Mi inchioda le braccia sopra la testa e il suo respiro caldo di sposta al collo.
<< cazzo, così mi torturo da solo >> mormora prima di avventarsi sul mio collo, succhia per poi lasciarci un leggero bacio.
Poi fa scontrare le nostre bocche, con una mano tiene le mie braccia ancorate al letto, con l'altra mi sfila la tuta e le mutandine.
Si abbassa sulla mia intimità e comincia a tracciare dei cerchietti immaginari con la lingua.

Dalla mia bocca fuoriescono gemiti sonori che lo fanno sorridere, poi quando sono arrivata quasi all'apice si rialza.
Si sfila i pantaloni e i boxer e poi entra all'improvviso in me, ad ogni colpo entrambi emettiamo gemiti e sospiri e diciamo i nostri nomi in preda al piacere.
Veniamo insieme e Josh si stende su di me esausto.

Gli accarezzo i capelli sentendo il suo respiro calmarsi.
<< non hai idea di quanto mi sia mancata per tutti questi anni >> mormora
<< niente aveva più senso senza di te, non dormivo più e se dormivo era solo perché riuscivo a sognarti. L'unico motivo per cui sono andato avanti era per l'indagine di Madison e per la speranza di vederti di nuovo. Anche se di certo non mi aspettavo di poter vivere di nuovo questi momenti con te >> confessa sorridendo lievemente
<< perché no? >> chiedo
<< pensavo che fossi arrabbiata >> dice
<< lo ero, ma ho capito che lo hai fatto per il bene di tua sorella, perciò ti ho perdonato >> dico sorridendo
<< mi hai perdonato? >> chiede speranzoso
<< dal primo momento in cui ti ho rivisto >> confesso
<< adesso andiamo a vedere la torre? >> chiede alzandosi
<< certo! >> esclamò saltando in piedi.

Ciao!
Sono riuscita ad aggiornare un'altro capitolo, in qualche modo dovevo farmi perdonare per l'assenza di questi giorni.

Comunque spero vi sia piaciuto.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento!
-Asia<3

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