21-"Ci rivedremo ancora mia piccola Stacy"

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Presente

<< dopo la cena andiamo al boul, ho bisogno di una canna>>
<< non se ne parla, se vuoi bere va bene, controllerò che non esageri, ma non tocchi la droga da almeno tre anni e dovrai continuare così >> dice Liz
<< ma ne ho bisogno >> mi giustifico
<< anche io ho bisogno di una scopata, ma mica vado dal primo uomo che mi trovo davanti >> mi ricorda
<< io dopo la cena vado da mia nonna, non so a che ora torno >> mi avvisa Josh
<< ok >> rispondo secca e Liz gli lancia un'occhiata innervosita.

<< quindi andiamo al boul ? >> chiede Marc
<< no, mi sono appena ricordata di dover finire alcune cose in ufficio >> rispondo allontanandomi da loro.

In parte è vero, devo finire di indagare su Eris, poi approfitterò dell'assenza di Josh per leggere la lettera, se proprio devo farlo non ci deve essere lui in casa.
Riempio un bicchiere di vino rosso ed esco in giardino.

Un freddo pungente mi provoca la pelle d'oca, e stringendomi le braccia al petto, con ancora il bicchiere in mano, cammino un po' in direzione del piccolo lago artificiale che si trova sul retro.

Ricordo ancora il giorno in cui incontrai Liz, eravamo proprio al boul, avevo cominciato a frequentare quel locale da qualche mese, andavo lì tutte le sere per ubriacarmi e farmi di qualche sostanza, volevo dimenticare, volevo avere quella sensazione di pace che non avevo più da troppo tempo.

Ma quel giorno esagerai, dopo quell'attimo di pace che mi spingeva a ingerire quelle sostanze, andai in bagno non sentendomi bene.
Vomitai, e vomitai di nuovo.
Mi sedetti a terra, in lacrime ripensando a quando la mia vita non era ancora andata a puttane.
Ripensai a lui, il primo e ultimo ragazzo che ho avuto, mi aveva salvata, lo faceva sempre.
E quando è andato via ho dovuto farlo da sola, riuscendo miseramente nel mio intento. Per quanto possa pentirmi delle mie scelte, penso che mi abbiano aiutata a diventare quella che sono.
Ma è merito di Liz se oggi sono ancora viva, quella sera mi ha asciugato le lacrime, li in quel bagno lurido che puzzava di vomito.
E quando sono andata in overdose quella stessa sera, è stata lei a portarmi in ospedale, nonostante fossi una completa sconosciuta.

Per questo capisco bene la sua preoccupazione, anche io sarei preoccupata se lei ricominciasse a drogarsi dopo essere andata in overdose.
Forse è soltanto merito suo se quest'oggi sono vicina a raggiungere il mio obbiettivo.

Mi volto di scatto quando sento un tessuto posarsi sulle mie spalle.

<< fa freddo fuori >> mi riprende Josh
<< non ho freddo >> dico atona tornando a guardare davanti a me la luna,
<< magari tu no, ma il tuo cuore sta congelando >> afferma, mi volto verso di lui confusa
<< è come se fosse congelato, ma farò del mio meglio per sciogliere quella corazza di ghiaccio che hai creato. So che è difficile abbattere queste barriere, ma non impossibile. >> spiega
<< forse non mi crederai, ma per me non è stato facile lasciarti >> continua
<< Josh tu non mi hai nemmeno lasciata! Sei sparito senza dire niente a nessuno, neanche a tua nonna che ti ha cresciuto, ti è sempre stata accanto e tu l'hai abbandonata, l'hai lasciata sola >> sputo amara
<< avevo le mie motivazioni >> dice distogliendo lo sguardo, portandolo davanti a se
<< allora non biasimarmi se non ti credo. >> dico prima di lasciargli la giacca in mano.

Entro in macchina e mi dirigo verso casa, devo assolutamente pensare ad altro, e quale modo migliore se non indagare su un serial killer.

Salgo al terzo piano e apro la terza porta a sinistra, quella chiusa sempre a chiave.
Mi siedo a terra e comincio a sfogliare i vari articoli di giornale, citano tutti praticamente la stessa cosa:

Ragazza di diciotto anni trovata morta nella sua cameretta

La piccola Madison Cooper suicidata per un amore finito male

Si sarà davvero suicidata la piccola Cooper? Oppure sarà un omicidio volontario?

Leggo e rileggo gli stessi articoli, cercando di trovare qualcosa che possa essere d'aiuto, ma come ogni giorno non trovo nulla.

Perciò decido di tornare in camera mia, un po' demotivata dal non aver trovato nulla sulla morte di Madison.

Mi sdraio sul letto e mi ritrovo davanti un foglietto di carta.

Maledetta Olga

Mi ha lasciato la lettera qui per farmela leggere.

La prendo, con le mani un po' tremanti la apro e comincio a leggerla.

Alla mia piccola mini Smith,

Se stai leggendo questa lettera probabilmente ho deciso di andarmene dalla California.

Ma prima di tutto voglio spiegarti un po' le motivazioni.

Ricordi quando ti ho parlato della morte di mia sorella? Tu mi hai chiesto se secondo me fosse stato un suicidio, beh sono certo che non lo fosse.
Ho indagato un po' su Jack e sono arrivato alla conclusione che credo sia stato lui ad averla uccisa.
È a capo di una società mafiosa in Spagna e a quanto pare molte ragazze sono morte per la stessa causa di mia sorella.

Perciò sto partendo per questo, voglio trovare delle prove per fare giustizia a Madison.
Tuttavia non è l'unico motivo; ho cercato in tutti i modi di tenerti lontana da tutto questo e ci sono riuscito, ma un uomo mi ha minacciato dicendo che avrebbe fatto del male a te se non avessi fatto ciò che mi ordinava, perciò, per tenerti al sicuro sono costretto a lasciarti.

Sono sempre stato un codardo, forse è per questo che ti sto scrivendo una lettera invece di dirtelo a voce, non ne ho avuto il coraggio.

Stacy, so che in questo momento ti starai incolpando della mia partenza, ti conosco troppo bene, ma devi stare tranquilla, tu non centri niente in tutto questo e non dovrai mai entrare a farne parte.

Devi continuare con la tua vita, continua a frequentare ragazzi, esci con Eavy perché lei ti fa stare bene, passa del tempo con Ryan magari riuscirà a calmarti anche lui, stai con Jacob che tiene tanto a te e soprattutto dai una possibilità a Logan che ha una cotta per te da tanto tempo.

Stai il più possibile in compagnia perché so cosa ti succede quando sei sola.
Disegna il più possibile, ti farà stare bene.
Leggi, perché questo mondo non è abbastanza per te.
Vai in spiaggia, al nostro posto, e ammira quei bellissimi tramonti che tanto adori.
Fai il bagno al mare, so quanto ti piaccia il silenzio che si crea quando sei sott'acqua.

Dimenticami, se è quello che ti serve per stare bene, rimuovimi dai tuoi pensieri, dal tuo cuore.
So che sei in grado di fare tutto questo, sei sempre stata una ragazza fortissima, e sono fiero di te perché sei riuscita a superare tutte le tue insicurezze.

Ti chiedo soltanto due cose: la prima è di prenderti cura di mia nonna, non lasciarla sola, la seconda è di ricordarti di mangiare, so che quando sei in ansia te ne dimentichi ma devi farlo per il tuo bene.

Detto questo, non basterebbe una vita intera per dirti quanto ti amo, ma non ho molto tempo.

Ci rivedremo ancora mia piccola Stacy, magari in un'altra vita, o magari tra vent'anni, quando tu sarai sposata e con dei figli.

So che non sono mai riuscito a dirtelo, ma ti amo mini Smith.
Più di quanto potrei fare in una sola vita.

Il tuo Josh.




Ciao a tutti!
Finalmente la nostra Stacy ha letto la lettera di Josh.

Scusatemi eventuali errori e spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Fatemi sapere cosa ne pensate e magari ditemi se state ricollegando qualche evento.

Al prossimo aggiornamento!

-Asia

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