20- "la mia bambina è cresciuta"

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Presente

Approfitto dell'assenza di Josh per chiacchierare un po' con Olga, che è intenta a pulire la cucina.

<< hey Olga >> la saluto entrando in cucina
<< salve signorina Anastasia, desidera qualcosa? >> chiede gentile come sempre
<< no tranquilla. In realtà ero venuta qui per parlare un po' con te >> affermo affiancandola per aiutarla un po'
<< ah va bene, ma.... Signorina lei non dovrebbe pulire, questo è il mio lavoro >> dice vedendomi lavare i piatti
<< non importa, non ho nulla da fare perciò ti aiuterò un po' >> affermo
<< allora, come sta tuo figlio? >> chiedo curiosa
<< sta molto bene, tra poco prenderà il diploma >> afferma sorridendomi.

<< più tosto mi parli di lei, chi è quel bel ragazzo che è venuto qui? È lo stesso Josh di cui parla spesso il signorino Logan? >> chiede curiosa
<< proprio lui >> sospiro
<< quindi è il suo ex fidanzato? >> chiede
<< si >> confermo
<< e come mai vi eravate lasciati? >> domanda
<< lui se n'è andato da questa città qualche anno fa >> rispondo
<< e non le ha detto nulla? >> chiede
<< esatto aveva soltanto lasciato una lettera che ho ricevuto solo ieri >> dico
<< e l'ha letta la lettera? >> chiede aspettandosi già la risposta
<< no >> affermo
<< e non crede che sia il caso di leggerla? Insomma io non conosco tutta la storia ma penso che se lui se ne sia andato un motivo c'era >> dice
<< forse la leggerò >> dico, ma la nostra conversazione viene interrotta da Josh che entra in cucina.

<< Mini Smith dovresti prepararti, tra poco abbiamo la cena >> mi ricorda
<< chiamami di nuovo Mini Smith e ti ritrovi senza palle >> lo minaccio asciugandomi le mani
<< ah la mia bambina è cresciuta >> mi prende in giro.

Mi avvicino lentamente a lui e si zittisce subito, capendo male le mie intenzioni.

<< Mini Smith c'è Olga, non credo sia il cas- >> si interrompe dopo aver ricevuto una dolorosa ginocchiata nelle palle.

<< si, direi che la bambina è cresciuta >> mi volto verso Olga che ci guarda divertita, << Olga, verresti a darmi una mano a scegliere il vestito per questa sera? >> le chiedo gentilmente.

Lei mi segue fino in camera mia e si chiude la porta alle spalle, poi scoppia a ridere e io con lei.

<< lei è il mio spirito guida, Anastasia >> dice ancora ridendo
<< ne sono contenta, ma cosa posso mettere questa sera? >> chiedo aprendo la cabina armadio.
<< io propongo l'abito in seta rosso >> dice entrando
<< quale dei due? >> le domando prendendoli, uno più chiaro e l'altro più scuro
<< direi quello scuro, si addice di più alla sua personalità >> dice sicura
<< e poi la rende molto attraente >> mi fa l'occhiolino
<< per le scarpe metta le Chanel e la stessa cosa per la borsa ma quella nera >> aggiunge, la ringrazio e poi esce.

Io mi cambio, faccio i capelli e in fine metto le scarpe, poi scendo le scale e aspettando che Josh sia pronto vado un po' sulla spiaggia.

Questa villa, che ho comprato più o meno cinque anni fa, si affaccia sulla spiaggia.
L'ho presa proprio per questo, ho sempre adorato il mare, mi rilassa sentirne il rumore.

Tolgo le scarpe e tenendole in una mano mi incammino lungo la spiaggia, fino a raggiungere la riva, tiro un po' su il vestito, così che non si bagni, e immergo i piedi nell'acqua. A questo contatto subito mi rilasso.
Quando sono qui sono in pace con me stessa, non devo fingere di essere chi non sono, ovvero una stronza senza cuore che non fa altro che dare ordini, devo solo essere la vecchia Stacy, soltanto un po' meno indifesa.

Per sicurezza come al mio solito, mi sono portata dietro un pugnale e una pistola, non si sa mai cosa possa accadere.
Le ho legate entrambe alle cosce con una fascetta rossa.

<< vedo che alcune cose non sono cambiate >> lo sento dire dietro di me
<< ad esempio? >> chiedo atona.

<< il mare ti fa ancora stare bene, altrimenti non avresti scelto questa villa >> afferma
<< l'ho scelta soltanto perché mi piaceva la struttura e volevo andarmene il prima possibile da casa di mio fratello. Andiamo o vuoi rimanere a parlare ancora? >> chiedo stizzita.

<< andiamo >> si volta e si incammina, pochi secondi dopo, dopo aver preso un respiro di incoraggiamento, lo seguo in garage, dove mette in moto la sua macchina.

<< non sali? >> chiede abbassando il finestrino
<< vengo con la mia >> dico brusca prima di salire in macchina e partire alla mia solita velocità.

In pochi minuti sono arrivata e appena scendo dalla macchina, vedo quella di Josh parcheggiarsi accanto alla mia.

Mi incammino verso l'ingresso, sentendo i suoi passi seguirmi.

Appena arrivo davanti i body guard dell'ingresso, loro mi aprono borbottando un "bentornata signorina Smith".

Cammino lungo l'enorme atrio, con Josh al mio fianco, poi entro nella sala divertimenti.
Ormai conosco questa casa come le mie tasche, sono anni che io e Liz siamo migliori amiche.

Vedendomi mi viene subito in contro, seguita da Marc.

<< Stacy! Oggi sei più bella del solito >> esclama abbracciandomi, Marc mi porge un bicchiere di vino, poi entrambi notano Josh alle mie spalle.

<< ciao coglione >> lo saluta la mia amica guardandolo male
<< ciao Elisabeth >> la saluta a sua volta
<< io sono Marc >> si presenta porgendogli la mano, che Josh non stringe.
Gli lancio uno sguardo omicida e lo vedo sospirare per poi stringergliela.

<< Josh, ma tu puoi chiamarmi soltanto signor Cooper >> dice controvoglia, Marc mi guarda confuso.
Mando giù il vino tutto d'un sorso e poi affermo: << dopo la cena andiamo al boul, ho bisogno di una canna >>.

Ciaoo
Capitolo un po' corto ma è soltanto di passaggio.
Mi scuso in anticipo per eventuali errori e spero che vi sia piaciuto.
Al prossimo aggiornamento!

-Asia

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