34-"miele"🔴

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Presente

Dopo tante ore di aereo e quasi mezz'ora di macchina arriviamo finalmente a casa sua.

Una villa enorme a tre piani, in stile moderno, con almeno due piscine all'esterno.

Mi prende per mano e mi trascina lungo i corridoi di casa sua, non sembra neanche che ci viva qui, non ho visto nemmeno una foto.

Si ferma davanti una porta e la apre.
È una stanza con i muri grigi, il letto king size è in pelle nera, ci sono due porte, una è il bagno e l'altra la cabina armadio.
<< questa è la tua camera >> dice entrando
<< staremo giusto il tempo di rendere casa tua sicura e poi torneremo dopodomani >> continua
<< hai vissuto qui tutti questi anni? >> chiedo sedendomi sul letto
<< si, certo non è come stare in California ma si sta bene comunque >> risponde
<< la mia camera è di fronte alla tua, in caso avessi bisogno di me. Ora però mettiti a dormire che è tardi, buonanotte >> dice uscendo.
Mi metto a letto esausta dalla giornata avuta.

Ho ricominciato a parlare con mio fratello, e questo è solo merito di Josh.
Ho parlato di nuovo con Eavy dopo molti anni, e anche questo grazie a Josh.
Ho ricominciato a mangiare regolarmente, e anche questo soltanto grazie a lui.
La verità è che lui mi ha sempre aiutata, anche quando era andato via mi ha aiutata, perché sono state molte le volte in cui mi è passata per la mente l'idea di farla finita, e in quei momenti mi è bastato pensare a lui, a quanto sarebbe stato felice di rivedere sua sorella dopo tanti anni, per fermarmi.
Anche a kilometri di distanza lui mi ha aiutata.

Molti dicono che l'amore è una debolezza. Io dico che in alcuni casi lo è mentre in altri no.
In questo caso l'amore che ho sempre provato nei suoi confronti, e che tutt'ora provo, è stata una salvezza per me. Certo, se lui non fosse venuto qui tanti anni fa, magari io sarei ancora felice e spensierata come un tempo, ma non avrei scoperto di Madison.

Come ogni notte mi ritrovo a pensare e pensare e ancora pensare. Il sonno non arriva e le ore continuano a scorrere lentamente.

Dopo almeno tre ore passate sul letto senza addormentarmi decido di alzarmi, devo andare a bere un po' d'acqua, non mi curo di indossare soltanto una maglia oversize che lascia scoperte tutte le gambe.

Scendo le scale e arrivo in cucina, non è molto diversa dalla mia, l'unica differenza è che il marmo è nero invece che bianco.

Dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua apro gli sportelli per cercare qualcosa da mangiare, prendo un barattolo di miele e un cucchiaino e mi siedo sul bancone, assaporando tutta la sua bontà, con gli occhi chiusi come se fossi in estasi.

Sento qualcuno ridacchiare perciò apro gli occhi, trovandomi Josh, in mutande senza nient'altro addosso, di fronte a me.
<< adori ancora il miele a quanto vedo >> dice rubandomi il barattolo dalla mano
<< tu odi il miele, ridammelo >> dico
<< perché sei sveglia? >> chiede allontanando il miele in modo che non lo possa riprendere
<< quando sono in ansia non riesco a dormire >> dico con un sospiro.

Si avvicina e posa la mano libera nel mio interno coscia e con un semplice movimento le divarica e si posiziona tra esse.

<< posso farti rilassare io >> mi sussurra all'orecchio
<< e come faresti? >> chiedo con il suo stesso tono provocatorio.

Posa il barattolo di miele sul bancone accanto a me, infila le mani sotto la stoffa della maglia arrivando ai bordi delle mutande.
Le sfila lentamente, facendole cadere ai miei piedi, poi torna a guardarmi con un luccichio negli occhi che non vedevo da tanto.
Prende il barattolo di miele e sfila il cucchiaino da dentro.
Seguo attentamente ogni sua mossa con lo sguardo, con un espressione maliziosa in viso che non fa altro che farlo eccitare.

Posa il cucchiaino sulla mia caviglia, lo fa scorre fino al ginocchio lasciando una scia di miele, dal ginocchio lo fa scorrere lungo la coscia facendolo arrivare all'interno.
Immerge di nuovo il cucchiaio nel barattolo e quando lo tira fuori fa lo stesso sull'altra gamba.
Afferra i lembi della maglietta e me la sfila, rimango nuda sotto il suo sguardo lussurioso.

Prende nuovamente il cucchiaino e partendo dalla mandibola traccia una scia, lo fa passare lungo il collo, percorre tutto il contorno delle clavicole, scende al seno, lo fa passare tra di essi e poi intorno ai capezzoli, da lì scende lungo i fianchi, poi passa a percorrere l'addome arrivando al monte di venere e fermandosi in prossimità della mia intimità.

Posa il cucchiaino e poi mi guarda soddisfatto del suo lavoro.

Si avvicina e mi bacia, mi bacia per la prima volta dopo undici anni, undici anni passati a pensare e a cercare di ricordare il sapore dei suoi baci, la sensazione delle nostre lingue a contrasto, a ripensare a quanto stupida sono stata per farmi scappare la persona migliore che ci sia su questo mondo, l'unico uomo che mi abbia mai fatto battere il cuore nei ventisette anni della mia vita.
L'unico che io abbia mai amato più di chiunque altro.

Si stacca con un sorriso enorme e si inginocchia di fronte a me.
Prende delicatamente la mia gamba destra e comincia a togliere il miele succhiando e leccando.
Passa la lingua lungo tutta la gamba e intanto con l'altra mano accarezza la mia intimità.

Questo tocco, il suo tocco, mi è mancato tanto durante questi anni. Ma la cosa che più mi è mancata è la sua persona, lui, ecco cosa mi è mancato, ecco cosa mi fa stare bene.

Dopo aver ripulito le mie gambe si alza e fa lo stesso partendo dalla mandibola, scende al collo lasciando dei piccoli baci e arriva al seno, scende sempre più giù fino ad arrivare alla parte più intima.

Si alza e mi guarda negli occhi, eccitata come non mai allungo la mano e lentamente tiro giù i boxer.

Tiro Josh per una mano avvicinandolo di più a me e prendo in mano la sua erezione gonfia, la accosto alla mia intimità e reggendomi alle sue spalle lo lascio scivolare dentro di me.

Lui con forti spinte continua a spingersi dentro di me e io in preda ad un piacere mai provato gli graffio la schiena facendolo eccitare di più.
Entrambi emettiamo gemiti rumorosi, se avessimo dei vicini probabilmente ci avrebbero già denunciati per il rumore che stiamo facendo.
In preda al piacere grida il mio nome e faccio lo stesso anche io, dopo quella che sembra un eternità veniamo insieme.
<< dio, quanto mi sei mancata >> mormora con il fiato corto.

Esausta mi appoggio a lui, che posando le mani sotto i miei glutei mi prende in braccio e mi porta in camera sua.
Mi posiziona sul suo letto e si metto dietro di me, circondandomi con le sue braccia.
<< adesso dormi, buonanotte mini Smith >> sussurra.
E qui con lui, finalmente riesco a dormire, riesco a stare in pace.

Ciaoo!

Non pensavo di riuscire a scrivere questo capitolo perché sinceramente mi sentivo un po' di troppo, ma ce l'ho fatta.

Spero comunque che vi sia piaciuto dato che c'ho messo un eternità a scriverlo.

Al prossimo aggiornamento
-Asia<3

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