38-"ti è caduto questo"

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Presente

Apro gli occhi sentendo Josh che mi delicatamente accarezza i capelli.
Ieri dopo aver trovato le lettere non pensavo che sarei riuscita a dormire questa notte, ma lui stringendomi a se tutta la notte è riuscito a farmi sentire al sicuro, e poco dopo di lui mi sono addormentata.

<< auguri bella addormentata >> sussurra con voce roca
<< auguri per cosa >> chiedo confusa, lo sento ridacchiare e sono sempre più confusa
<< mini Smith non ti ricordi che giorno è oggi? >> chiede sorridendo
<< 26 agosto? >> chiedo incerta, lui annuisce e solo ora mi rendo conto di che giorno è oggi.

<< stai diventando vecchia, ora sei una ventottenne >> dice lasciandomi un bacio sulla fronte
<< tu sei comunque più vecchio di me >> dico offesa
<< touché >> dice stringendomi in un abbraccio
<< la mia mini Smith sta crescendo >> dice scherzando
<< tra poco non potrai più chiamarmi così >> dico stringendomi di più a lui
<< ti chiamerò così anche quando avrai ottant'anni e mi urlerai contro dicendomi di non lasciare la dentiera in giro >> dice provocandomi una risata a quel pensiero.

<< oggi ti porto in un posto >> dice alzandosi
<< dove? >> chiedo curiosa
<< se te lo dicessi rovinerei la sorpresa >> dice vestendosi.

Mi perdo un minuto a guardare la sua muscolatura possente, gli addominali scolpiti, braccia e gambe muscolose.

Mi risveglio dal mio stato di trance e mi vesto anche io.
Sento il suo sguardo su di me quando mi spoglio, faccio finta di niente finché lui non si posiziona dietro di me, facendo scorrere le sua mani lungo il mio corpo.
A quel tocco mi sento completamente in estasi, porto la testa all'indietro poggiandola sul suo petto.
Cerco di respirare regolarmente e lui fa lo stesso, ma entrambi falliamo miseramente.
<< mini Smith se non mi fermi non faremo in tempo per la sorpresa >> sussurra al mio orecchio
<< perché dovrei fermarti io? >> chiedo ansimando
<< perché con te non sono mai riuscito a trattenermi >> mormora.

Mi allontano un po' controvoglia facendo riprendere fiato ad entrambi.
<< abbiamo tutto il resto della giornata >> dico vestendomi.

Una volta pronti, usciamo e prendendomi per mano cammina in una direzione a me sconosciuta.
Camminiamo per circa un quarto d'ora prima di arrivare ad un lungo prato pieno di fiori, si ferma sotto un'albero da dietro prende un cestino.

Da esso tira fuori un telo che stende a terra, poi tira fuori dei panini.
Si siede a terra e mi fa segno di sedermi tra le sue gambe, mi siedo e lego le gambe dietro al suo busto.
Mi passa un panino incartato e poi ne prende uno anche per lui.

<< scommetto che il tuo è al salame e il mio con il prosciutto crudo >> dico scartando il mio
<< mi conosci meglio di chiunque altro >> dice dando un morso al suo panino
<< cosa facciamo con Jack? >> chiedo tornando seria
<< vedremo cosa fare domani, quando torniamo in California >> risponde tranquillamente
<< allora, ti è piaciuta la vacanza? >> chiede guardandomi come se fosse preoccupato che non mi sia piaciuta
<< certo che mi è piaciuta. Poi il fatto che ci fossi tu l'ha resa ancora più bella >> dico finendo il mio panino
<< mi fa piacere >> dice cercando qualcosa nel cestino.

Tira fuori una bottiglia dei vino e due bicchieri che riempie.
<< il tuo preferito >> dice porgendomi un bicchiere di lambrusco amabile.

Anni fa gli raccontai che questo è il mio vino preferito perché me lo dava sempre mia nonna prima che morisse.

<< ricordi davvero tutto >> dico prendendo il bicchiere, lui annuisce e beve un sorso di vino.

Restiamo lì qualche ora, poi Josh si alza e rimette al suo posto il cestino.
<< andiamo? >> chiede porgendomi la mano, la afferro e ci incamminiamo ok direzione dell'hotel.

Entrando nella hall vedo la bionda al bancone fargli l'occhiolino, ma Josh continua a camminare dritto senza neanche degnarla di uno sguardo, e questo mi provoca un leggero sorriso.

Peccato che poi ci raggiunge fermando Josh per un braccio.

<< ti è caduto questo >> dice porgendogli un biglietto con sopra il suo numero.

La guardo male sperando per lei che la smetta di provarci, ma a quanto pare sempre non avere nessun accenno d'istinto di sopravvivenza.

<< quando vuoi chiamami >> dice con un accento francese molto marcato.

<< non so se l'hai notato ma c'è la sua ragazza accanto a lui >> dico seccata
<< oh no, ti ho notata. Semplicemente ti ho ignorata, perché dovrebbe stare con una come te quando potrebbe stare con me >> dice con un tono da svampita
<< probabilmente perché io ho un cervello >> ribatto
<< io invece penso, che l'unica cosa che hai è una grande capacità nel succhiare i cazzi >> dice incrociando le braccia sotto al seno probabilmente per farlo vedere a Josh.

Non mi rendo neanche conto di averla praticamente attaccata al muro, l'ho fatto senza pensarci, e lo rifarei ancora.

Josh mi afferra da dietro e nonostante continui a dimenarmi mi trascina in ascensore.

Una volta chiuse le porte comincia a ridere di gusto.
<< perché ridi? >> chiedo ancora innervosita
<< perché eri gelosa, e perché l'hai presa per il collo e l'hai sbattuta contro il muro solo per avermi dato il suo numero >> dice ancora ridendo
<< non ero gelosa >> dico aspettando che le porte si aprano.

Quando finalmente di aprono per poco non prendo un colpo.

<< sorpresa! >> urlano quando Josh accende le luci.
Lo guardo non credendo ai miei occhi.

Ciao!

In questo capitolo abbiamo visto un esemplare di Stacy gelosa è particolarmente calma.

Comunque spero che il capitolo via sia piaciuto, magari fatemi sapere cosa ne pensate.

Al prossimo aggiornamento.

-Asia

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