-7- "credo di doverti dare il ben tornato"

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Presente

Sono ancora sul divano con Logan quando suonano al campanello.
<< vado io >> dico alzandomi e dirigendomi alla porta per poi aprirla e ritrovarmi Elisabeth difronte.

<< Liz, è successo qualcosa? >> chiedo preoccupata.

<< si, scusa se ti disturbo a quest'ora ma è urgente >> dice in ansia.

<< tranquilla tu non disturbi mai, entra >> dico spostandomi di lato per farla entrare. La accompagno in salone e solo ora ricordo che c'era anche Logan.

<< Log lei è Elisabeth, una mia amica. Liz lui è Logan, credo di avertene già parlato >> dico a entrambi.

<< è un piacere conoscerti, Liz >> dice ironico Logan << anche per me è un piacere Log >> risponde lei con lo stesso tono.
Si conoscono già?

<< mio padre mi ha chiamato, devo tornare urgentemente a Seattle. Vengo a trovarti la prossima settimana >> dice Logan prendendo le sue cose per poi uscire.

<< vieni con me >> dico a Liz e andiamo in camera mia, mi siedo sul letto e lei fa lo stesso.

<< hanno intercettato un messaggio da parte del capo di Spagna >> dice.

<< ebbene? >> chiedo nervosa.
<< era un imbroglio, non ci avrebbero dato il carico. Purtroppo il loro capo ha saputo che il nostro capo è una donna, e pensa di poter fare quel che vuole rubandoci i carichi. Che cosa possiamo fare? >> chiede infine.

<< si da il caso che io abbia fatto delle ricerche su di lui, in nessun articolo rivelano la sua identità come in nessuno la mia. Ma ho scoperto che va in giro su una Maserati nera e non ha mai la scorta, sembra molto incline al farsi rapire >> dico riflettendo.

<< vuoi rapirlo? >> chiede confusa.

<< si, e magari costringerlo in una alleanza per la sua libertà >> le dico.

<< sai che è pericoloso >> dice spaventata.

<< si, tuttavia lui sarà presente questa sera alla gara, avrete il via libera >> mi alzo dal letto e mi avvicino alla scrivania.

<< oggi non gareggerò, devo andare a far visita a una vecchia amica, ma chiamatemi quando lo prendete, vi invierò tutti i dati che vi servono >> dico prendendo il telefono e scrivendo un messaggio veloce a Margaret in cui le dico che oggi sarei andata a trovarla.

<< va bene >> si alza anche lei e esce per andare a reportare gli ordini.

Io mi cambio mettendo un vestito di pelle aderente degli stivali anche questi di pelle che mi arrivano al ginocchio e sopra un giacchetto anche questo di pelle.

Esco di casa prendo la macchina e parto a tutta velocità.

Poco dopo sono arrivata alla casetta rosa pastello di Margaret, con le aiuole ben curate. Mi avvicino alla porta e busso, poco dopo sento dei passetti e quando mi apre compare la mia vecchietta preferita, con un bel vestitino a fiori rosa, il suo bastone con un fiore e il suo nome intagliato e i capelli legati in una crocchia.

<< oh, la mia piccola Stacy è tornata >> dice dolcemente abbracciandomi.
<< ciao Margaret >> dico abbracciandola a mia volta.

<< vieni entra, parliamo un po' >> dice facendomi entrare in casa, giro per quei corridoi che conosco ormai a memoria e arrivò in cucina.

<< stai facendo il tè? >> le chiedo sorridendole.

<< oh si, mi avevi detto che venivi e so quanto ti piace, quindi volevo fartelo >> disse andando a versare il tè in una tazza.

<< grazie >> le dico quando me la porge e ci sediamo al tavolo della piccola cucina.

<< allora? Non mi racconti niente? >> chiede.
<< non succede mai niente di nuovo. Piuttosto tu che mi racconti? Hai trovato qualche bel pensionato carino? >> le chiedo.

<< oh no, io tengo fede al mio angelo lo sai >> dice sorridendo al pensiero di suo marito che non c'è più.

<< lo so stavo scherzando >> dico.
<< e tu anche vero? >> chiede sapendo già la risposta.

<< già, anche se il mio non è un angelo e probabilmente neanche si ricorda di me >> le dico.

<< ma si che si ricorda di te, cara, lui ti amava, non potrebbe mai dimenticarsi di te, come tu di lui >> dice dolcemente.

<< non ti ha ancora fatto sapere niente vero? >> le chiedo speranzosa.

<< sono undici anni che cerco di contattarlo ma sembra svanito nel nulla >> dice rammaricata.

<< lo cercherei ovunque se non mi avesse intimato di non farlo, e chi sono io per oppormi al suo volere? >> mi dispiace veramente tanto per Margaret, è veramente una brava persona e non merita tutta questa sofferenza.

<< che ne dici di non parlare più di lui? Guardiamo un film >> dice battendo le mani, e in momenti del genere rimpiango di non venire qui più spesso.




Abbiamo passato quasi tre ore a guardare un film e ora ormai è tardi perciò mi alzo dal divano.

<< scusami Marg ma devo andare, ti vengo a trovare presto >> le dico.

<< vieni qui dammi un abbraccio >> si avvicina e mi stritola.

<< grazie di starmi vicina Stacy >> mi dice poi con gli occhi lucidi.

<< te lo devo, hai fatto lo stesso con me >> le dico sincera.

<< tu però hai sofferto di più perché oltre a quello avevi altri mille problemi, e nonostante stessi soffrendo, nonostante stai soffrendo tutt'ora, perché so che un po' ti fa male stare qui con me, nonostante tutto questo tu ci sei sempre >> mi da un bacio sulla guancia e poi dice: << lui sarebbe fiero di te >> e mi dispiace veramente deluderla.

<< io non credo >> dico, ma poi suona di nuovo il telefono e trovo un messaggio di Liz:

"L'abbiamo preso"

Cita il messaggio, << Marg scusami tanto ma devo andare urgentemente, ci vendiamo >> dico dandole un bacio e uscendo di fretta dalla casa.

Salgo velocemente in macchina e parto, non curandomi di quanti semafori rossi prendo e della felicità a cui sto andando.

In pochi minuti arrivo al quartier generale e scendo nel corridoio dove si trovano le celle, trovando un po' di gente ammassata davanti a una cella, compresa Liz << è li? >> chiedo e tutti si girano verso di me annuendo, mi affaccio al vetro e quello che vedo mi sconvolge.

Lo riconosco in meno di un secondo, lo riconoscerei ovunque, anche in mezzo a mille persone, anche dopo tutti questi anni; perché lui mi ha salvata, mi ha fatta sentire importante per la prima volta e gliene sono infinitamente grata, ma d'altronde mi ha anche abbandonata per giunta senza spiegazioni, e ha fatto soffrire me e Margaret.

Cerco di tenere il più possibile nascoste le mie emozioni.

<< voglio tutte le guardie fuori, e tornate al vostro lavoro >> dico brusca.

<< ma signora, il soggetto è pericoloso >> dice un uomo.

<< ho detto che li voglio fuori >> l ringhio e lui entra nella cella, riferisce alle guardie i miei ordini e poi vanno tutti al piano di sopra.

Faccio un bel respiro, indosso la mia solita maschera di strafottenza e entro.

<< credo di doverti dare il ben tornato >>




Ciaoo
Finalmente ho aggiornato
Scusate per eventuali errori spero che il capitolo vi sia piaciuto

IDFCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora