Prologo

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21 marzo 2016

Penitenziario di Huntsville, Texas.



Lo dice anche quel tale... credo fosse Freud...

Dietro il volto di Eros si nasconde quello di Thanatos.

Cazzo se è vero.

Fottutamente vero.

Io e lui ne siamo la prova, poiché non esistiamo l'uno senza l'altra.

Siamo agli antipodi, opposti complementari come il bianco e il nero. Siamo lo Yin e lo Yang, puri nel colore e al tempo stesso contaminati dal loro opposto. Siamo creazione e distruzione, luce e oscurità in eterna lotta per la supremazia.

Al solo pensiero scoppio in una risata isterica, rassegnata, sincera. Soddisfacente e liberatoria, ma che mi lascia in bocca un sapore amaro. Mi capita spesso di fermarmi a pensare al perché dei fatti che vi racconterò e finisco sempre chiedendomi cosa pensò Dio quando decise di creare l'anima degli uomini, soprattutto le nostre.

A dirla tutta, non ho ancora trovato una risposta e ormai penso che nemmeno ci sia.

Lui era pazzamente, indubbiamente, morbosamente innamorato di me. Era pulsione di vita.

Io, invece, ero il nemico pubblico, il folle desiderio di morte.

O, almeno, questo era l'equilibrio del nostro rapporto.

Ai suoi occhi ero ancora la dolce principessa da salvare in un mondo fatto di male, fiamme e pestilenze, mentre lui era il mio eroe sul cavallo bianco.

Quante stronzate! Ho smesso di essere una principessa troppo tempo fa.

Per tutta la vita lui si è nascosto alla luce del sole, celato dall'ombra rassicurante gettata da mio padre e dal suo nome, e persino oggi, sotto i riflettori che ci illuminano, nessuno lo vede per quello che è davvero. Tutti guardano i suoi occhi rotti dal pianto e nessuno conosce la verità.

Ma va bene così.

L'importante è che vedano me, che lui veda me. Deve vedere il mostro che ha creato, voglio che sappia fino a che punto posso spingermi e che mi guardi negli occhi mentre faccio scacco matto.

Voi, che siete al di là del vetro, volete sapere la verità.

Bene, l'avrete.

La sola, semplice, cruda, profonda, terribile, nuda, amara e fottutissima verità.

La mia.

La avrete tutta, nei minimi dettagli. Vi racconterò anche quelli che non vi interessano e quelli che vi confonderanno. Voglio che li sappiate comunque.

Non indorerò la pillola e vi dirò buona parte di ciò che mi passò per la mente, comprese incertezze e insulti. Sono cosciente che molti mi definiranno folle, incoerente, contraddittoria, ma sono sicura che quando saprete tutto non mi guarderete con gli stessi occhi.

Metterò a dura prova la vostra integrità morale e vi mostrerò come ci si sente a essere il cattivo persino nella propria storia. Qualcuno una volta disse che gli eroi non hanno il lieto fine; è vero e ve ne darò la prova.

Non ho più nulla da perdere.

Mi ha portato via tutto, ma non la voce.

Non la sua voce.

Chiamatemi eroina, vittima o... carnefice. Poco importa, perché qualsiasi cosa sentirete o penserete di comprendere, questa è la mia storia.

Manca poco. Ho quest'ultima faccenda da sbrigare e poi avrò vinto la partita. Manca poco.

Vada come vada sarà un successo, perché lo spettacolo... oh, quello è stato grandioso.

NANA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora