prologo

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Solo io sapevo dello specchio, solo io sapevo dov'era, solo io sapevo quanto fosse pericoloso. Sapevo quanto quello specchio fosse tentatore. Sapevo come funzionava, ti rivelava i tuoi segreti più profondi, i tuoi desideri più intimi, ti rivelava ciò che non volevi rivelare nemmeno a te stesso. Ti mostrava la cosa che desideravi di più, quel desiderio che non avresti mai potuto raggiungere. Non nel mio caso.
Quando ti ereggi davanti a esso, sei completo. Quando ci stai lontano, il vuoto ti divora l'anima.

Avrei dovuto imparare a controllare l'impulso che mi spingeva a ritrovarmi davanti alla sua liscia superficie riflettente ogni sera. Avrei dovuto liberarmene ma la verità era che io, Albus Percival Wulfric Brian Silente, non ci riuscivo.

Avrei dovuto immaginare che prima o poi, Harry l'avrebbe trovato.

Lo trovai lì, davanti allo specchio, lo fissava con talmente tanta intensità che avevo paura lo folgorasse con lo sguardo. Sapevo cosa vedeva, la cosa che Harry Potter desiderava di più era la famiglia. Immaginavo Lily e James Potter a stringergli le spalle in modo protettivo, immagginavo tutta la famiglia dietro che lo guardava orgogliosa. Harry sorrideva ma una lacrima, gli rigava la guancia. Sapevo cosa provava, sapevo cosa si provava nel desiderare una cosa impossibile.

Mi vide, si asciugò il volto con la manica , si aspettava che lo sgridassi, per essere entrato in una stanza di nascosto, ore dopo il coprifuoco. Ma non lo feci. Mi spostai, non volevo guardare lo specchio, non volevo rivederlo, non ora.

Capii, che non era la prima volta, che faceva visita alla stanza delle necessità.

<<Tu, come centinaia di altri prima di te, hai scoperto le dolcezze dello Specchio delle Emarb>> Harry disse che non sapeva come si chiamasse.

<<L'uomo più felice della terra riuscirebbe a usare lo Specchio delle Emarb come un normale specchio, vale a dire che, guardandoci dentro, vedrebbe se stesso esattamente com'è. Cominci a capire?>> Harry ci pensò su. Poi disse lentamente: <<Ci vediamo dentro quel che desideriamo... le cose che vogliamo....>>

<<Si e no>> dissi tranquillo.<<Ci mostra né più né meno di quello che bramiamo più profondamente e più disperatamente nel nostro cuore. Tu, che non hai mai conosciuto i tuoi genitori, ti vedi circondato dalla famiglia, Ronald Weasley, che è sempre vissuto all'ombra dei suoi fratelli si vede solo, come il migliore di tutti. E tuttavia questo Specchio non ci dà né la conoscenza né la verità. Ci sono uomini che si sono smarriti a forza di guardarcisi, rapiti da quello che avevano visto; e uomini che hanno perso il senno perché non sapevano se quello che mostrava fosse reale o anche lontanamente possibile>>

<<Domani, lo Specchio delle Emarb verrà portato in una nuova dimora, Harry, e io ti chiedo di non cercarlo mai più. Se mai ti ci imbatterai di nuovo, sarai preparato. Ricorda: non serve a niente rifugiani nei sogni e dimenticarsi di vivere. E ora, perché non ti rimetti addosso quel meraviglioso Mantello e non te ne torni a letto?>>

Harry si alzò in piedi.

<<Signore... professor Silente... Posso farle una domanda?>>
<<Certo! Me ne hai appena fatta una!>> sorrisi. <<Comunque, puoi farmene anche un'altra>>.
<<Lei che cosa vede, quando si guarda nello Specchio?>>

Un'altro, avrebbe reputato Harry un ragazzo impertinente, ma sapevo che voleva sapere se anche io come lui, desideravo qualcosa, di così profondo ed impossibile.

E si, il mio desiderio era altrettanto profondo e irrealizzabile, in molteplici modi uguali ma differenti.

Mi avvicinai allo specchio, ormai erano passati tre mesi e quattro giorni da quando mi ci ero trovato davanti l'ultima volta. Era un processo lungo ma mi stavo disintossicando.

Sembrò tutto inutile quando vidi i suoi occhi. I suoi occhi che per anni avevo sognato, che tutt'ora, a distanza di anni, mi apparivano in sogno.

Eterocromia, così è chiamata la particolare caratteristica di possedere due occhi di colori differenti. È raro, ma dopotutto lo era anche lui.
Uno era ghiaccio, rifletteva la sua dura personalità che avevo imparato ad amare anche se incuteva terrore.
L'altro era color cioccolato e rifletteva la sua anima, che nonostante fosse stata macchiata dal poco affetto familiare, ardeva e per un periodo si concesse di ardere per me.
L'occhio azzurro era deciso, era potente e rifletteva ciò che gli altri vedevano di lui. Ma L'occhio marrone, così comune eppure così speciale, rifletteva la parte di lui che solo io ho conosciuto. La parte di lui tenera, la parte di lui gentile, la parte di lui che vorrei dimenticare.

Avrei voluto veramente vedere la mia famiglia come il giovane signor Potter. Nemmeno io avevo avuto il lusso di avere una famiglia stabile e pezzo dopo pezzo l'avevo vista distruggersi e andare via. Avrei voluto desiderare loro, vedere loro, vedere Arianna correre felice, Abeforth sorridere, mamma e papà innamorati. Ma ciò che desideravo, ciò che vedevo riflesso nello specchio delle brame, era lui, con i suoi occhi eterocromatici, i suoi zigomi alti, i suoi capelli bianchi e tutta la sua altezza.

Come ogni volta, mi ritornò tutto in mente, i momenti belli e quelli brutti.

Accanto a me, vedevo Gellert Grindelwald.

N.A.🖋💕
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Grindeldore: I Tuoi Occhi Nello SpecchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora