(Questo è l'epilogo della prima parte)
Albus' pov
Mi svegliai sul divano di casa mia, portavo ancora gli stivali, avevo ancora i vestiti del giorno prima e cosa ancora più strana, Abeforth era sdraiato accanto a me.
Come ogni mattina da quando non c'era più, da quando non c'erano più mi chiesi perché fossi ancora lì.
Non era il mio posto, non lo era mai stato. Odiavo Godric's Hollow, L'avevo sempre odiata e ogni casa, ogni stada, ogni singola pietra mi ricordava loro. Mi ricordava quello che avevo perso, quello che avevo sognato e quello che non avevo ricevuto.
Odiavo ogni singolo pezzo di quel paese e odiavo le persone che quando mi incontravano mi guardavano con sguardi carichi di pena e mi dicevano:
"Condoglianze"Ho sempre odiato quella parola. È rivoltante che persone con cui non ho mai parlato, persone con cui non ho mai avuto nessun rapporto ora credevano di condividere anche solo un pezzo de mio dolore.
Era impossibile, mi dicevo, che la gente provasse il mio dolore, che qualcuno l'avesse mai provato e fosse sopravvissuto.
In un unico giorno, avevo perso le due persone più importanti della mia vita.Anzi mi correggo. Avevo perso mia sorella, l'unica donna che amerò nella mia vita, l'unica donna che avessi mai amato. Lei illuminava le mie giornate. Ora il sole era spento, lei si era spenta. Lui invece mi aveva abbandonato.
Ariana era il sole, ma Gellert era le stelle.Era lei che illuminava le mie giornate, ma Gellert c'era anche nella notte. Anche nelle giornate in cui il buio vinceva sulla luce.
Ora, senza sole, senza stelle, in me regnava il buio.
Ricordo che al funerale era tutto come a quello di mia madre. Stessi fiori, stessi vestiti. Speravo che non avrei mai rivissuto una cosa del genere, invece ero lì tra quelle panche, spaesato come un alieno. Osservavo tutte quelle persone, una per una, senza riconoscerne nessuna. Cercavo il suo viso per tutta la chiesa ma non c'era, non sarebbe venuto lo sapevo. Sapevo che non aveva senso eppure non potevo farne a meno.
Cercando Gellert trovai il viso di Ali e Pen. Pennelope mi sorrise, ma la prima ad avvicinarsi fu Alice, avvolta in uno splendido vestito nero. Le fasciava il corpo perfettamente, le metteva in risalto le curve. Sicuramente era di Pen. Ero sicuro che un capo completamente nero non potesse trovarsi nell'armadio di Ali.
Portava un fiocco azzurro tra i capelli, abbinato ad una cinturina e alle ballerine dello stesso colore.Me la ricordava, per quanto fossero diverse esteticamente, l'animo era simile. Gli occhi mi divennero lucidi, lei se ne accorse. Mi cinse con le braccia. Non era un'abbraccio comune. Solitamente a quell'epoca, era l'uomo, simbolo di protezione, a tenere stretta la donna, invece in quel momento mi abbandonai a lei, fregandomene di tutto e tutti. Singhiozzai tra le sue braccia mentre lei mi accarezzava i capelli.
Mi ricordò come mi stringeva lui.
<<È lui vero? La persona di cui sei innamorato, il motivo per cui non potresti mai amarmi>> sorrisi.
<<E pensare che eravamo sicuri che non se ne fosse accorto nessuno. Invece prima Ari ora Tu.>> spiriti gemelli.<<Non puoi imbrigliare una donna. Non puoi ingannare nessuno con quello sguardo che ti ritrovi.>> fu la prima cosa che cambiai di me. Lo sguardo. Trasformai il mio sguardo da ragazzino debole in quello da uomo misterioso che non ho mai abbandonato.
<<Sei una donna fantastica, sapevo che avresti compreso>> le dissi.
<<Non ho detto che ti comprendo. Non capisco, anzi, come sia tu che Penelope vi siate potuti invaghire di lui. Insomma ha un aspetto invidiabile, ma se avesse avuto un'anima altrettanto incantevole sarebbe qui. Non lo giudico Al, lo sguardo che leggo in te l'ho letto in lui. So che ti ama e lo sai anche tu. Ma devi voltare pagina. Non ricorrere chi non vuole essere seguito. Rimarrai ferito e basta>> Mi provocava una terribile tristezza il fatto che lei conoscesse i miei sentimenti per esserci passata a causa mia.Le avevo spezzato il cuore e nonostante tutto lei era lì e mi aiutava con il mio cuore spezzato.
<<Non posso restare qui>> ero sicuro di una cosa in quel momento, dovevo andarmene.
<<Lo so>> non avevo visto Pen avvicinarsi. Mi porse una busta. Sapevo che conteneva dei soldi.
<<Non posso accettare Pen.>>
<<Devi. Scusa per tutte le mie scenate, scusa per tutto. Scappa Albus. Fai vedere al mondo chi sei.>> piangevo ormai. Piangevano tutti e tre.
<<Ricordati di noi>> aggiunse poi Ali.
<<Certo, come potrei dimenticarvi ragazze.>> ci abbracciammo.Dopo la cerimonia Abeforth si avvicinò a me che con le lacrime agli occhi, mi guardavo intorno in un ultima disperata ricerca a colui che non si sarebbe fatto vivo.
<<continui a cercarlo! Non lo capisci Albus, è tutta colpa sua! ANZI TUA. L'hai uccisa! Hai ucciso tua sorella per qualcuno che non si è nemmeno degnato di partecipare al funerale!>>
Non risposi, non mi mossi nemmeno è questo lo fece infuriare ancora di più, vidi il suo pugno chiuso in mezzo al campo visivo, avvicinarsi come a rallentatore al mio viso, non mi mossi neanche allora. Rimasi immobile ad aspettare il pugno che mi avrebbe spaccato il seto nasale. Sentii il naso bollente e infine il sangue solleticarmi il labbro.
Mi portai il lembo della camicia sopra e premetti leggermente, diedi un ultimo sguardo alla chiesa, ci guardavano tutti.
Poi uscii. Lasciando tutto quanto alle spalle.Tornati a casa, io e Abeforth ci guardammo. Non riuscivamo più a stare insieme. Non riuscivamo a guardarci negli occhi. Lui mi dava la colpa allora e io vedevo in me i riflesso del suo odio.
<<Vado via.>> dissi. << credo sia evidente che così non riusciamo a convivere. Mi dispiace, di tutto Ab. Mi dispiace di non essere stato un buon fratello. Mi dispiace di avermi fatto odiare da te. Parto tra poco>> Lui annuì.
<<Dispiace anche a me ma è meglio così.>>Scrissi una lettera a Bathilda.
Cara Bathilda.
Spero comprenderai i motivi del mio trasferimento, questa città mi sta stretta.
Mi è sempre stata stretta ma grazie a voi lo è stata meno. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per la mia famiglia, specialmente per Ari e Me.
Vi ricorderò per sempre con grande affetto. Spero di non reccarvi molto dolore con la mia partenza. Ritroverete sempre in me grande ammirazione nei vostri confronti.
Se avrete mai bisogno di aiuto, io sarò sempre a vostra disposizione.
Sempre e per sempre vostro, con affetto
Albus Silente.Presi le mie cose, consegnai la lettera e lasciai Godric's Hollow.
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Grindeldore: I Tuoi Occhi Nello Specchio
Fanfiction《Lei che cosa vede, quando si guarda nello Specchio?》... Guardai nello specchio e come ogni volta, mi ritornò tutto in mente, i momenti belli e quelli brutti. Accanto a me, vedevo Gellert Grindelwald. 1889 due ragazzi, un amore tormentato, ideali ir...