Newt Scamander

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Era il 1908 quando Newt Scamander fece il suo arrivo ad Hogwarts, insegnavo già da 7 anni, avevo visto tantissimi primi anni arrivare terrorizzati davanti al nostro tavolo e indossare quel cappello, lui mi colpì particolarmente. Quando chiamarono il suo nome, vidi suo fratello, al tavolo dei Tassorosso cambiare posizione, interrompere la conversazione per rivolgere lo sguardo al più piccolo.
Lui guardava il pavimento, le mani ancorate tra loro dietro la schiena. Alzò lo sguardo solo per un istante per poi fare tutto il tragitto fino alla sedia, lentamente, con gli occhi rivolti verso il basso. Era un po' impacciato nei movimenti e per un secondo pensai che inciampasse davanti a tutti. Guardò il cappello timoroso e quello gli fece un sorriso. Non ricordavo di aver mai visto il cappello parlante sorridere. Suonava come un muto incoraggiamento. Newt si mise a sedere e il cappello gli venne messo sulla testa. Non seppi mai cosa gli disse ma vidi il ragazzo ridere. Poi solennemente il capello disse <<tassorosso!>>

Il tavolo dei Tassorosso esplose in un fragoroso applauso. Theseus sorrideva. Vidi i primi anni già smistati, ridere leggermente. Nessuno era orgoglioso di finire nella casata dei tassi. Eri il più insignificante e il più anonimo della scuola se vestivi i panni nero-gialli. Alcuni si divertivano a fare scommesse sull'appartenenza di tutti i ragazzi che indossavano il capello parlante e con Newt, ci avevano azzeccato tutti.

Eppure sapevo che lui era felice di essere un Tassorosso, non credo di aver conosciuto un Tassorosso più orgoglioso della sua casata. Seguivo la sua classe, insegnavo ancora difesa contro le arti oscure e devo ammettere che a volte, mi manca quel ruolo.
Mi manca vedere gli occhi degli studenti illuminarsi ogni volta che riescono a eseguire un incantesimo difficile. Si sentivano potenti, più incantesimi conoscevano e più bramavano di saperne altri. Mi piaceva vedere nei loro occhi parte della luce che vedevo in quelli di Grindelwald. Mi piaceva vedere quanto fosse più intensa di anno in anno e da studente a studente.

Ma non ho mai visto quella luce negli occhi di Newt durante la mia materia.
Era bravo, lo era, sapeva alla perfezione tutta la teoria e sapeva anche reinterpretarla nel caso ce ne fosse bisogno. Vidi quel talento solo anni dopo con Remus Lupin.
Faceva incantesimi quasi perfetti e sapevo che poteva fare molto di più ma si costringeva a rimanere nella media. In lui, non c'era nessuna brama di potere, nessuna scintilla quando eseguiva un incantesimo alla perfezione, nessuna brama di usarlo. Per lui era come andare in bicicletta, lo si impara perché tutti imparano a farlo, ma non per forza bisogna poi diventare ciclisti. Lui avrebbe abbandonato la bicicletta una volta aver imparato a guidarla. Questo faceva di lui un ragazzo particolare. Strano agli occhi degli altri perché i suoi interessi, il suo luccichio, si trovava altrove.

Li vidi un giorno, Newt e Leta, in pieno orario di lezione sgattaiolare per i corridoi, la curiosità è sempre stata più forte della responsabilità dentro di me e quindi invece che rimproverarlo lo seguii.
Sembrava andare in un un luogo che conosceva bene, il suo passo era sicuro, per quanto potesse essere sicuro il passo di Newt Scamander, eppure, più camminava più mi ritrovavo a pensare che non ci fosse nessuna stanza di mia conoscenza in quella direzione. Fino a quando non lo vidi entrare dentro ad un vecchio portone di lego. Non ero mai stato in quella stanza. Nessuno ci entrava mai. Nessuno apparte Newt. Newt e la signorina Lestrage. Sentii la professoressa Mcgranit  uralare a scuarciagols il suo nome e mi nascosi dietro ad una colonna. Entrò dentro anche lei. Non sapevo che fare, non volevo punirli, ma non potevo fare finta di niente e perdere ore del mio tempo a non farmi scoprire da due ragazzini. Così presi un sasso e lo lanciai contro la porta. I ragazzi pensando che ci fosse qualcosa o qualcuno, uscirono. Decisi di entrare e mai mi sarei aspettato di trovare così tante creature. Forse non avevo mai visto un numero tale di specie diverse in tutta la mia vita. E capii che era questo quello che amava fare Newt, lo capii dal modo in cui aveva ordinato tutto, dal modo in cui aveva fatto in modo che nessuno lo scoprisse e dal modo in cui i suoi occhi brillavano quando si avvicinava a quella stanza.

Grindeldore: I Tuoi Occhi Nello SpecchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora