Gellert se n'era andato da un po' quando Abeforth fece ritorno a casa. Era quasi l'ora di cena. Aveva i capelli leggermente arruffati e e la camicia stropicciata, se avessi fatto solo un pochino più di attenzione, l'avrei aiutato. Non avevo idea di dove fosse stato mio fratello tutto il giorno e non mi importava, come a lui non importava di me.
Feci finta di niente, non ci prestai caso e anni dopo ne pagammo tutti le conseguenze.
<<Allora, fatto il grande discorso?>> mi chiese ridendo.
<<Certo Abeforth, ma ho seguito il tuo consiglio, meglio la pratica, ora è con un certo Luck>>
<<Simpatico, veramente molto simpatico>><<Dorme, sembra più debole Abeforth, come se avesse la batteria scarica>> dissi cambiando immediatamente tono.
<<Gli eventi di queste ultime settimane l'hanno stremata, credi sia stato un bene portarla a quella festa? Poi tutto il casino con Alice, Gellert!>> l'espressione schifata che fece pronunciando il suo nome mi fece ribollire di rabbia.
<<Affrontiamo la realtà Ab! Non possiamo fare niente per impedire alla magia di consumarla. Però possiamo fare di tutto in modo che non venga consumata anche la sua anima. Hai ragione, forse tutto questo l'ha sfinita ma cazzo, non lo mai vista così felice. Le piacciono le feste, i gossip che le racconto su Alice e Pen. E cazzo, non puoi farci niente, adora Gellert>><<Quindi fammi capire, ora Gellert e un'angelo sceso in terra e io sono l'unico stronzo a cui lui non piace?!>> Abeforth aveva visto da subito il Gellert oscuro, quello che dopo avrebbe seminato il terrore in tutto il mondo magico, ma non aveva mai conosciuto il Gellert dolce, o il Gellert geloso o il Gellert protettivo.
<<Puoi non fartelo piacere, ma non puoi impedire che lui entri nelle nostre vite>>
<<Nè che entri da qualche altra parte immagino>> non so se avesse già capito qualcosa allora o sospettava di qualche sentimento tra Gel e Ari, ma quall'affermazione mi spiazzò. Senza neanche mangiare salii in camera mia e aspettai l'orario per l'appuntamento con Gellert.Non mentirò, l'affermazione di Abeforth oltre ad avermi fatto infuriare per l'impertinenza, mi aveva fatto leggermente eccitare. Non ero riuscito a pensare ad altro che a lui, all'immagine di lui e della sua schiena vista in trasparenza dalla camicia bagnata, a suoi muscoli e a quel tatuaggio, così dannatamente sexy. E senza neanche pensarci avevo infilato la mano dentro i boxer.
Poi mi distesi sul letto e aspettai, aspettai pensando imbarazzato a cosa avevo appena fatto.
Non ero il tipo da fare certe cose, non ero il tipo ad avere certi pensieri, eppure mi era piaciuto.Una volta che furono le 22 e 45 e dopo essermi accertato che fossero tutti a letto, mi ero infilato un golfino ed ero uscito di casa. Avevo raggiunto il nostro posto, e sebbene avessi ben 8 minuti d'anticipo lo trovai lì, a contorcersi le mani, era nervoso, e anche io lo ero. Ma ero pronto a giurare qualsiasi cosa per lui e sapevo che quello era l'unico modo per essere sicuri che nessuno si sarebbe tirato indietro. Appena mi vide, corse nella mia direzione e mi avvolse con le sue braccia affondando la testa tra il mio collo e la spalla. Inspirò il mio odore e quel semplice gesto mi fece impazzire, ricambiai l'abbraccio.
<<Sei sicuro di volerlo fare>> mi chiese piano.
<<Sì, se lo sei anche tu>> Lui si allontanò leggermente in modo che io lo guardassi dritto in faccia mentre annuiva sicuro.Lo presi per mano e lo guidai all'interno del capanno, accesi due candele, le uniche che avevo trovato e attesi, attesi che lui dicesse qualcosa.
<<Ricordi come si fa?>> mi chiese, ma era più un modo per spronare entrambi a cominciare che una reale domanda.Non risposi, presi il coltello che avevo portato da casa e glielo porsi. Lui mi guardò sconcertato all'inizio, come se non volesse farmi del male.
<<È Ok>> sussurai.
Lui estrasse a sua volta il suo pugnale, doveva essere molto antico, era d'argento e l'impugnatura era talmente elegante che non avrebbe potuto che essere un cimelio di famiglia.Ci guardammo per un istante, e poi feci scivolare la lama sul mio palmo. La lentezza con cui lo feci era disarmante, millimetro per millimetro sentivo il fresco metallo sulla mia pelle, dentro la mia carne. Guardai per un secondo il sangue sul mio palmo, non pensai al dolore, solo al sangue, non volevo guardare lui, non avrei sopportato vederlo sanguinare ma quando alzai lo sguardo trovai i suoi occhi, disgustati eppure pronti a continuare.
Congiungemmo le nostre mani sopra le nostre teste e lasciai che la sua energia mi travolgesse, lasciai che la mia anima si legasse alla sua. Ero legato a Gellert con anima e corpo, avrei potuto distruggerlo e lui avrebbe potuto distruggere me. Eppure, l'unico mio pensiero era quel sentimento, così intimo e potente che mi fece chiudere gli occhi, inspirammo insieme invasi da tale forza e poi lui fece intrecciare le nostre dita. Allora, mi abbandonai a tale potere.
<<Giuro di non combattere contro Albus Silente, mai>>
<<Giuro di non combattere contro Gellert Grindelwald, mai>>Dopo parecchi attimi e infiniti secondi allontanammo le nostre mani, i palmi insanguinati, il mio sangue e il suo sangue erano un tutt'uno e da questo tutt'uno vidi due gocce color rubino levitare lentamente attorno a noi e infine unirsi. Rimanemmo ad osservare estasiati, mentre attorno ad esse si formava una struttura d'argento, era così delicata, così elegante.
Cadde sulle nostre mani.
Osservavo il ciondolo incantati e osservavo lui, che aveva sul volto quella sua espressione meravigliata che riservava solo a questo genere di cose e...a me.<<È magnifico>> dissi. Lui annuì.
Poi, me lo porse.
<<Voglio che lo tenga tu per primo>> me lo avvolsi al collo e lo osservai ondeggiare leggermente rimbalzando sul mio petto. Poi tutta l'adrenalina accumulata in quel momento si riversò all'esterno e lo fece sotto forma di lacrime. Abbassai lo sguardo ma quando incrociai il suo sguardo notai che anche lui piangeva. E allora risi.Risi perché infondo eravamo uguali e risi per quanto fossimo diversi.
Feci congiungere le nostre labbra e allora smaltii tutta l'ansia di quel momento. Non ci volle molto a far diventare quel dolce bacio un bacio passionale. E in poco tempo ero attaccato al muro, stretto da un Gellert pieno di foga.
Ad un certo punto però sentimmo un rumore, e poi una voce.
<<Sei sicuro di averlo visto?>>
<<Ma certo, ho visto che si dirigeva da questa parte, non mi sfuggirà questa volta>>N.A🖋💕
Spero semplicemente di non aver rovinato un momento tanto importante come il patto di sangue.
Abeforth è uno stronzo in questi capitoli, lo so, non se lo merita, vedrò di rimediare.
E per quanto riguarda Gellert, pensavo di fare un'intero capitolo dalla sua parte. Pensate abbia senso? O rovinerebbe definitivamente la linea narrativa?
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Grindeldore: I Tuoi Occhi Nello Specchio
Fanfiction《Lei che cosa vede, quando si guarda nello Specchio?》... Guardai nello specchio e come ogni volta, mi ritornò tutto in mente, i momenti belli e quelli brutti. Accanto a me, vedevo Gellert Grindelwald. 1889 due ragazzi, un amore tormentato, ideali ir...