Per settimane non riuscii a pensare ad altro. Alcuni se ne accorsero, non ero più lo stesso e loro lo sentivano. Uno di questi fu ovviamente Newt Scamander. Un giorno si trattenne a fine lezione. Pensavo volesse chiedermi degli approfondimenti o delle curiosità invece mi chiese: <<sta bene professore?>>
Io non risposi, completamente spiazzato dalla domanda. Lui allora si sentì in imbarazzo e ripercorse la strada all'indietro.
<<mi scusi. È stato irrispettoso, mi dispiace. Sono questioni private, io non so cosa mi si pre...>>
<<Newt! Frena quella lingua. È tutto apposto. Sai che non sono il tipo che se la prende per certe cose. Stavo riflettendo. Stavo pensando a come non mentirti. Stavo pensando a come rimescolare la verità in modo da fartela pesare di meno. Bhe, a questo punto non ha molto senso dirti che sto bene. Non sto bene, ma mi riprenderò devo farlo.>>
Lui mi guardò, prese un respiro e poi mi disse:
<<non pensa che sia proprio questo il problema>> lo guardai interrogativo.
<<lei crede di dover stare meglio. Lei è fermamente convinto di avere l'obbligo di stare sempre bene, di essere sempre in forma per gli altri. Provi a pensare che l'unica cosa importante è quello che deve a sé stesso e vedrà che si sentirà meglio>>
Mi sentivo già meglio.
<<non sembra un discorso molto da tassorosso>>
<<oh, ma infatti con me non funziona. Lei è stato un grifondoro però. Credo che ci voglia più coraggio a capire quello che si desidera piuttosto che sacrificare tutto per un altra persona. Siamo i peggiori nemici di noi stessi. Dobbiamo imparare a combattere contro di noi prima di poter combattere contro gli altri.>>
<<quest'ultima credo di averla detta io>>
<<è così, primo anno. La prima lezione a cui sono stato.>>
<<sei cresciuto da allora>>
<<già e ancora non ho imparato a combattere me stesso. Pare che combattere non sia proprio nella mia natura>>
<<non devi combattere te stesso Newt. Devi combattere quella parte di te che cerca di demoralizzarti. Non è vero che non sai combattere. Non vuoi farlo e questo fa di te una persona nobile. Temo che però non abbiate scelta.>> sussurrai l'ultima frase ma lui la sentì ugualmente.
<<Si riferisce a Gridelwald? Crede che sia una grande minaccia?>>
<<pensate che non lo sia?>>
<<non so. Ha attaccato tre volte, a distanza di un anno esatto una dall'altra e non sembra intenzionato a nascondere le tracce. Lo troveranno. Spero.>>
<<lo spero anche io>> dissi semplicemente ma non ci credevo. Non avrebbero mai catturato Gellert Grindelwald, era troppo furbo. Stava aspettando, non so bene cosa. Si stava facendo conoscere. Newt aveva ragione, sospettavo che molte altre cose che erano successe nel mondo magico fossero causa sua, solo tre erano veri e propri attentati. Giugno 1910, Giugno 1911 e Giugno 1912. Inizio estate, il giorno in cui ci eravamo incontrati al cimitero. In quei giorni molta gente si univa a lui. Stava costruendo un esercito. E reclutava i principali membri durante l'estate. Era la cosa più crudele che avesse mai fatto perché l'aveva fatta a me.
<<È la ragione per il quale è preoccupato? Teme che sia una minaccia?>>
<<sarebbe inutile allarmarti con le mie preoccupazioni. Non servono menti paranoiche.>>
Lui lasciò l'aula.Un jarvey, ne sentii parlare per i corridoi una mattina. Accompagnato dal nome Newt Scamander. Non capivo bene cosa dicessero. Quando incrociai una ragazza che era in classe con Newt la fermai.
<<cosa succede?>>
<<Professore. Non lo sa? Pare che Newt Scamander fosse in possesso di una terribile creatura magica, non ricordo bene il nome e pare che l'abbia fatta scappare. Il mostro ha attaccato il povero Dean. Ora sta in infermieria>>
<<dov'è ora?>>
<<gliel'ho detto, in infermeria.>>
<<non intendo Dean>>
<<intende la bestia? Oddio non saprei credo la sopprimeranno>>
<<Newt. Intendevo Newt>>
<<Oh certo. Credo che sia stato convocato dal consiglio degli insegnanti. Pensavo che lei fosse lì.>>
<<grazie signorina Jones. È stata molto utile.>>
Mi voltai e corsi verso la stanza delle riunioni. Spalancai la porta. Dentro vi erano il preside e altri professori.
<<ragazzo...>> dissi con un filo di voce. Lui si girò a guardarmi. Aveva gli occhi lucidi ma il suo sguardo non vacillava.
<<spero che lei abbia un buon motivo per essersi introdotto in tale modo professor Silente.>>
<<signor preside. Insegno a Newt da tempo ormai. Credo di avere il diritto di stare qui>>
<<ebbene si sieda. Continui signor Scamander.>>
<<ho tenuto l'animale nascosto. Aveva bisogno di aiuto e voi non glielo avreste assicurato. Si è liberato. Non pensavo potesse succedere. La colpa è solo mia.>> nessuna persona interrogata singolarmente e accusata singolarmente precisa la propria colpa. Dunque c'era necessariamente qualcun'altro. Leta capii immediatamente. La stava proteggendo. Si sarebbe fatto espellere.
<<Ebbene, non abbiamo altra scelta se non quella di espellerla.>> Lui ebbe un fremito ma si ricompose immediatamente.
Io intervenni. <<suvvia preside. È un ragazzo, conosco la bestia in questione, non è pericolosa è molto simile ad un furetto babbano, deve essere stata per forza stuzzicata>>
<<non è questo il problema professore. Il problema è che il ragazzo era in possesso di una creatura proibita.>>
<<è un errore, non ha mai commesso altri sbagli.>>
<<la sentenza è decisa. Non posso fare altro.>>
<<posso scambiare due parole con il ragazzo?>>
<<se proprio deve>>Parlai con Newt in disparte.
<<ne va della tua carriera a Hogwarts. Pensaci bene. Se la colpa è di qualcun'altro...>>
<<la colpa è solo mia è mi assumerò le mie responsabilità>>Newt fu congedato io rimasi a parlare col preside.
<<non accadrà mai più niente del genere, garantisco io per lui. Non lo espella è un bravo ragazzo ha un futuro brillante davanti.>>
<<la decisione è presa, gli insegnanti hanno votato e sei l'unico a proteggere il ragazzo, Albus. Non può rimanere impunito>>
<<gli permetta di diplomarsi la prego. Vuole seriamente mettere a rischio l'esistenza di un ragazzo per un errore?>>
<<non ha il diritto di dirmi quello che devo o che non devo fare professor Silente>>
Aveva ragione, non avevo alcuna influenza. Non potevo fare nulla.
<<tuttavia credo abbia ragione. Sembra un bravo ragazzo, ritornerà a settembre e recupererà l'esame di quest'anno durante il prossimo, se lo passerà potrà svolgere anche i mago. Allora vedremo di che pasta è fatto.
Ora esca!>>
Era il massimo di quello che sarei riuscito ad ottenere. Newt si era scavato una fossa e io non potevo fare altro che ammortizzare la caduta.La sospensione avenne all'istante, dopo avergli illustrato le condizioni Newt prese il treno da solo e tornò a casa. Non feci in tempo a parlarci una seconda volta.
Parlai con Leta qualche mese dopo alla fine dell'anno.
<<hai avuto sue notizie.>> lei non mi rispose subito. Aspettò qualche secondo.
<<non ho avuto il coraggio di scrivergli.>>
<<capisco>>
<<ho parlato con Theseus però. Dice che sta chino sui libri tutti i giorni e quando non è sui libri sta con le sue creature. Non si meritava tutto questo io...>> le si spezzò la voce.
<<capisco.>> non so se si riferisse al fatto che provava qualcosa per lui e che stava male a vederlo in quella situazione o se fosse una specie di confessione. Non era importante. Ormai le cosa stavano così. Noi non potevamo cambiarle.
STAI LEGGENDO
Grindeldore: I Tuoi Occhi Nello Specchio
Fanfiction《Lei che cosa vede, quando si guarda nello Specchio?》... Guardai nello specchio e come ogni volta, mi ritornò tutto in mente, i momenti belli e quelli brutti. Accanto a me, vedevo Gellert Grindelwald. 1889 due ragazzi, un amore tormentato, ideali ir...