5. That's All Right

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Ezra Meyer guarda freneticamente l'orologio dorato che porta sempre al polso, il suo più grande orgoglio e vanto.
-Le tre, dobbiamo sbrigarci.
Sono usciti all'aria aperta, un vento caldo soffia ora sull'autostrada.

-Carico la pistola e andiamo.
-Non possiamo rapinare un supermercato anche senza la pistola?
-No.
-Io ti ammazzo, Dean, se fai qualche casino.
-Nah, andrà tutto bene, piccola. Fidati di me.
-Non chiamarmi "piccola".
-Perché?
-Perché fa schifo, detto da te.

Desirée Anderson ride mentre pronuncia quelle ultime parole. È sicura del fatto che quell'arma procurerà loro solo problemi, ma spera ancora di sbagliarsi. Mentre parlano, Ezra sale in macchina e comincia a suonare il clacson insistentemente.
-Muovete il culo!
Hanno deciso che andranno con la macchina della ragazza perché Dean non ne ha una e quella di Ezra è troppo costosa per essere sacrificata. È sempre così, Desirée sa che prima o poi finiranno per sfasciarla e a quel punto verrà sicuramente cacciata da casa in malo modo. "La ragazzina viziata e ingrata che ha rotto la macchina di famiglia". Mentre già immagina le urla di suo padre un brivido le percorre la schiena.

Si volta verso Dean e vede il ragazzo contare in una mano i proiettili che si è portato dietro.
-Sei, otto...- alza lo sguardo -Perfetto, Des, sono solo otto.
-Sono anche troppi.
-Questa pistola mi ha salvato il culo più volte, sai...- solleva il braccio e la punta verso la ragazza con un sorriso, poi simula il suono dei colpi:
-Bang, bang.
-Ah si?
Desirée parla senza neanche aspettarsi una risposta e torna subito a guardare verso Ezra. Non le interessa sapere quando Dean abbia sparato a qualcuno, né perché né tanto meno come. Le fa venire il voltastomaco il solo pensiero.
-Sì, ma era gente che se lo meritava, nessuno scherza con me.
-Immagino.- Risponde senza neanche voltarsi verso di lui.
Sente il rumore del caricatore che viene inserito nell'arma e corre verso la macchina.

Ezra si mette al volante, Dean accanto a lui e la ragazza nei sedili posteriori. Abbassano tutti i finestrini prima di partire verso la città. Desirée si piega in avanti e posa la guancia sulla spalla sinistra di Ezra, coperta da una giacca troppo grande per lui, con un sorriso. Dean si sporge e lascia che il vento gli colpisca il viso, fa un urlo e ride, felice. La sua pelle ha il colore della luna.

Desirée allunga la mano e ruota la piccola manopola e accende la radio. Appena la riconosce, comincia a cantare la canzone che il canale sta trasmettendo.

"Count your blessings
We're sick of being jerked around
We all fall down"

Dean la interrompe quasi subito.
-Solo tu puoi conoscere a memoria queste canzoni del cazzo.
-Ignorante, i R.E.M. sono il mio gruppo preferito.
-Ignorante sei tu- la interrompe Ezra -sono un gruppo da sfigati.
Lui e Dean ridono insieme. Desirée incrocia le braccia sul petto e si mette a guardare fuori dal finestrino, offesa, anche se la strada è buia e non c'è niente da vedere. Non vede l'ora di arrivare ed è agitata. Muove nervosamente le gambe e si tocca i capelli ricci e neri senza neanche accorgersene, meccanicamente, rendendoli più ingarbugliati di quanto già non siano. Non è la prima volta e non sarà l'ultima, ma non può fare a meno di sperare che vada tutto bene come ha sempre fatto. Con i loro alti e bassi, almeno non sono mai stati beccati. Dean ed Ezra non sembrano minimamente preoccupati e questo la tranquillizza, anche se sa perfettamente quanto siano degli irresponsabili immaturi.

La macchina accelera di botto e Desirée sbatte malamente contro lo schienale del sedile davanti a lei.
-Ezra, cosa-- Si tira su massaggiandosi il naso e pregando di non vedere del sangue sulle dita.
Il ragazzo grida in risposta e preme ancora più forte sull'acceleratore. Il vento le va in faccia e non le permette di aprire gli occhi, ma la voce di Ezra la fa sorridere e la risata di Dean, che ha tutto il busto fuori dal finestrino, le scalda il cuore. Si aggrappa alla testiera del sedile con entrambe le mani e mentre lascia che la velocità le dia carica, urla anche lei.
La canzone è già cambiata ma non riesce a distinguere neanche la musica. Il rumore del motore, il vento e le grida si confondono tra di loro.

Desirée riesce, per qualche minuto, a non pensare a niente.

Poi, come ha accelerato, Ezra frena di colpo. Si trovano nel parcheggio di un piccolo supermercato, le luci sono tutte accese e dentro si può vedere una ragazza alla cassa.
La ragazza si sistema, ansimando per lo sforzo appena fatto e dalla felicità.
Sente Dean tirare fuori qualcosa da una tasca nei pantaloni e si sporge per vedere cosa stanno facendo nei sedili davanti.
-Okay, E, questa roba è veramente forte.
Ezra batte le mani sul volante.

-Cosa state facendo?- Desirée sa benissimo la risposta e vorrebbe allungare la mano per prendergli quella bustina e buttarla via.
-Ci prepariamo, piccola.
-Non-- lo guarda con odio -sei insopportabile.
Dean si volta e le lancia un bacio con la mano.
Ezra ha preparato tutto sul cruscotto della macchina. Piccole strisce di polvere bianca ordinatamente disposte sia per lui che per Dean.
La ragazza chiude gli occhi e si copre le orecchie, non vuole vedere e, se non vede, può fare finta che non stia succedendo.

Sente una mano accarezzarle la testa e riapre gli occhi. Ezra la sta guardando da fuori, appoggiato alla portiera spalancata.
-Forza, dobbiamo andare, mettiti il passamontagna.
Desirée apre lo zainetto che si era portata dietro e si prepara, mentre si sporge a cercare il biondo. Lo vede saltellare vicino all'entrata del supermercato, vestito completamente di nero, col viso coperto e la pistola in mano.
-Muovetevi!- grida, facendo segno con la mano di raggiungerlo.
Desirée sente la testa girarle all'idea di entrare in quel posto.
-Vi aspetto in macchina, così, se succede qualcosa--
Ezra le batte sulla spalla magra con la mano e stringe leggermente la presa.
-Afferrato il concetto, non preoccuparti.
Le fa un bel sorriso prima di coprirsi il volto col passamontagna e correre verso Dean. La ragazza sale al posto dell'autista e prende il volante tra le mani. I sorrisi di Ezra hanno il potere di farle sentire sempre qualcosa. Questa volta l'ha tranquillizzata. Rimane a fissarsi le mani e non si rende conto di essere arrossita. Sa che lui ha capito cosa stesse pensando in quel momento e se ne vergogna. Ci sono dentro tutti insieme e lei finisce sempre per avere troppa paura. Egoista, stupida e vigliacca, ecco cos'è.

Guarda dentro la grande vetrata per capire cosa succede, ma i due ragazzi sono coperti da alcuni scaffali. Sente solo l'urlo della commessa, uno sparo e la risata di Ezra. Cazzo, cosa stanno facendo? Pochissimo dopo si sente il rumore assordante di un antifurto.
Si sporge verso destra per avere una visuale migliore quando li vede uscire correndo, Dean ha lo zaino in mano e le fa segno di mettere in moto col braccio libero.
-Cazzo, Des, parti!
Gira immediatamente la chiave e spalanca la portiera, Ezra si butta nel sedili posteriori e Dean accanto a lei. Entrambi stanno ridendo come bambini. Perché non sta provando la stessa felicità e adrenalina?
Parte, imboccando subito la strada semibuia per allontanarsi di nuovo da Baltimora, verso il locale di Newell e la spartizione dei soldi.

Decide che la prossima volta proverà la coca.












💗Grazie per aver letto fino a questo punto, anche se la storia vera e propria è appena iniziata, volevo chiedervi pareri sinceri (sulla storia fino a questo punto o sui personaggi) e consigli su come renderla magari più interessante o facile da leggere (sono consapevole che il mio stile non sia dei più scorrevoli). In ogni caso, grazie di cuore a tutti.

𝐀𝐏𝐎𝐋𝐎𝐆𝐈𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐀𝐔𝐒𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora