18. Happiness is a Butterfly

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If he's as bad as they say, then I guess I'm cursed
Looking into his eyes,
I think he's already hurt
Lana del Rey

Gli strilli e le urla dei bambini le risuonano nella testa anche dopo che sono cessati. Si accascia sul divano di pelle e tira un profondo sospiro di sollievo. Si accende una sigaretta che sente come più che meritata.
Ha fatto un buon lavoro, i suoi genitori sono passati poco prima a prenderli per andare qualche giorno da alcuni amici e lei è a casa da sola per tutto quel tempo. Aspira lentamente e lascia che le palpebre stanche si chiudano.

I suoi pensieri sono confusi, Desirée non riesce a capire come dovrebbe sentirsi. Le parole di Dean le hanno fatto male, anche se non l'ha dimostrato davanti a lui. Sicuramente faceva finta di niente perché c'era quell'altro ragazzo in casa.
Si alza, chinandosi per prendere una scatola dal cassetto più basso della credenza davanti al divano. La tira fuori e prende una delle bottiglie all'interno. La collezione segreta di suo padre.
Michelle sarà anche stupida, ma lei non lo è. Sapeva benissimo dell'esistenza di quella scatola ancora prima di trovarla.

Si sente tremendamente sola mentre beve un sorso di Brandy dalla bottiglia e spegne la sigaretta nel posacenere.

Neanche le piace il Brandy.

Il suo pensiero si rivolge a Ezra. Le piace immaginare di essere contesa tra due ragazzi. Le altre ragazze a scuola ne parlano sempre e lei può solo ascoltare.
Nessuno chiede a una nera di accompagnarlo al ballo.
Il motivo per cui non ha nessuna amica è perché non ha niente da offire a loro. Nessuna piscina, nessuna casa fuori città, nessun bel vestito.

È uno spettro inconsistente che pian piano scomparirà dalla vita di tutti quelli che la circondano.

Beve un altro sorso e sente la testa girarle. Lascia che un sorriso si dipinga sulle sue labbra. Non sta pensando più a nulla.

Viene svegliata dalla suoneria del telefono. Guarda l'ora prima di alzarsi. L'una di notte.
Lo prende dal tavolo, con la testa che ancora le fa male.
-Pronto?
-Desirée, sei a casa?- la voce di Dean trema di rabbia. Il ragazzo tira su col naso, prima di tossire.
-Sì, io- non riesce a pronunciare le parole. Non lo sentiva parlare con quel tono da mesi. -Hai preso le tue medicine?
-Sto arrivando.
Desirée si ritrova a fissare il telefono che tiene in mano, il cuore che batte all'impazzata. La paura si impossessa di lei. Si alza e corre in cucina, prendendo un coltello e nascondendoselo nel retro dei jeans. Non le importa se si romperanno.
Non è la prima volta che Dean la chiama perché è così poco lucido da non sapere con chi altro sfogarsi.
Prima, almeno, aveva Martha.

Aspetta davanti alla porta, schiacciata contro il muro.
Cerca di controllare il respiro.
È come le altre volte. Deve solo calmarlo e per farlo deve prima riprendere possesso di se stessa.

Sente bussare violentemente alla porta, tanto che fa un salto sul posto. Si sporge leggermente dalla finestra e vede il ragazzo biondo, vestito come se fosse uscito di casa in fretta. Tiene una mano sul manico del coltello e con l'altra apre leggermente la porta di casa, giusto per vederlo in faccia.

Ha gli occhi rossi e le pupille dilatate. Sembra aver pianto a lungo, ma ha già asciugato le lacrime dal volto. Desirée lo vede distogliere lo sguardo in fretta. Si appoggia contro la porta, per cercare di aprirla del tutto. Sa di alcool e fumo.
-Desi, fammi entrare.
-Non lo faccio finché non ti sei calmato.
-Avanti, dai.
Il ragazzo tira un calcio nella direzione di Desirée, che chiude gli occhi e tira fuori il coltello.
Sente un gemito di dolore.

Lo guarda usando la porta per proteggersi. Gli ha fatto un graffio sulla guancia, dal quale esce un rivolo di sangue. Dean non sembra essersene neanche accorto.

-Hai parlato con Martha?
-Perché avrei dovuto? Ora respira lentamente.
Dean la guarda per pochi secondi, prima di fare quello che lei ha chiesto.
Desirée sorride e gli fa segno di riempire e svuotare i polmoni con lei.
-Perché Ezra mi ha chiamato mentre se la stava scopando.
La ragazza rimane ferma sul posto. Il coltello le cade dalle mani.
-Cosa?
La faccia di Dean diventa rossa e allunga una mano, per afferrare Desirée dal colletto della maglia. La tira contro la porta e la guarda dritta negli occhi.
-Lei poi ha detto che lo ama. Ma non è vero, ama me!
Desirée non riesce più a respirare.
La voce di Dean le rimbomba nella testa come fastidiose esplosioni. Ogni parola che sente è un colpo al cuore e vorrebbe cancellarle tutte dalla memoria, ma non è possibile.
Non pensava di poter piacere veramente ad Ezra, ma non aveva mai pensato che avrebbe visto Dean ridotto in quel modo a causa sua.
Pensava di piacere veramente a Dean.

-Vieni dentro.- dice solamente, facendosi da parte.

Gli passa la bottiglia di Brandy che era sul tavolo e poco dopo sono entrambi stesi sul pavimento che guardano il soffitto. Lo sente singhiozzare ma non dice nulla. Gli sembra così indifeso, un cucciolo ferito. Si avvicina leggermente a lui, tanto da far toccare le loro spalle. Restano così per molto tempo, mentre i loro respiri si calmano.

-Sai uh- Dean si volta verso di lei, con la faccia e i capelli ancora umidi nonostante avesse provato ad asciugarsi.
-Cosa?
-Le farò il regalo più bello del mondo con i soldi che stiamo per fare e tornerà con me.
Desirée non risponde.
-Ho ragione, vero? Dimmi che ho ragione, cazzo!
Il ragazzo si alza in piedi e beve ancora un sorso della bottiglia, prima di buttarla vuota sul pavimento.
-Hai ragione.- sussurra lei, il fiato le si mozza in gola.
-No, tu non capisci un cazzo. Sei stupida come tutte le femmine.
Desirée si mette seduta a guardarlo. Fa un grido di dolore appena lui la prende dai capelli e tira con forza, quasi per farle sbattere la testa contro il pavimento.

-Urla, stupida.
-Lasciami andare!- strilla mentre si dimena e cerca di sottrarsi alla sua presa. Le lacrime le scendono copiose sulle guance. Dean lascia la presa, il respiro nuovamente affannato e gli occhi socchiusi come due fessure.

Le prende il meno con un movimento brusco e la costringe ad alzare la testa.
Le dà un delicato bacio sulle labbra, che lei ricambia ancora intontita dal dolore.
Desirée non si preoccupa neanche di capire cosa stia succedendo. Sa che quando Dean è in quello stato deve fare di tutto per farlo calmare, per evitare che le cose peggiorino ulteriormente.
Si alza in piedi e lo fa sdraiare sul divano. Trema ancora dalla paura e dal dolore, ma non vuole vederlo piangere per una che non lo merita. Lei può dargli tutto l'amore di cui ha bisogno senza pretenderne in cambio.
Ed è quello che decide di fare in quel momento.

Per l'ennesima volta, si trasforma in Martha per lui.

𝐀𝐏𝐎𝐋𝐎𝐆𝐈𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐀𝐔𝐒𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora