15. Wot's... Uh the Deal

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Heaven sent the promised land
Looks alright from where I stand
'Cause I'm the man on the outside looking in
Waiting on the first step
Show me where the key is kept
Pink Floyd

Il bicchiere di birra scaldato dal sole del primo pomeriggio è stretto con forza tra le mani di Desirée, mentre guarda Dean parlare in piedi davanti a loro. Si concentra di più sul livido ancora ben visibile e il sopracciglio spaccato che su quello che sta effettivamente dicendo. Parla in modo sconnesso, agitato, con un sorriso enorme e quasi spaventoso stampato in faccia. Sta finendo la quarta sigaretta nel giro di mezz'ora.
Si è sicuramente iniettato qualcosa in vena, di nuovo e la ragazza sente un brivido percorrerle la schiena.

-Quindi, c'è un giardino con delle telecamere-- si ferma per fare un tiro -poi una porta facile da scassinare e un mucchio di roba di valore dentro la casa.
Fa un altro tiro dalla sigaretta e prende il russo per le spalle, scuotendolo con forza.
-Dobbiamo a lui tutto quanto, un cazzo di applauso sarebbe apprezzato.

Desirée guarda Ezra con la coda dell'occhio, seduto sul marciapiede accanto a lei. Sta bevendo la sua birra e sembra essere convinto dalle parole di Dean, dall'idea di una rapina così facile. Convinto tanto da applaudire sul serio dopo le ultime parole, sorridendo.
È tanto tempo che non fanno qualcosa di così impegnativo e l'idea la spaventa non poco, ma non può darlo a vedere. Non davanti ai ragazzi.
Sapeva già che la più grande fonte di divertimento per loro è vedere fino a che punto sia disposta a spingersi e lei non può rimanere indietro, quei soldi le servono più di ogni altra cosa.
Può accettare di correre via dalla polizia, di rischiare una denuncia e di minacciare qualcuno con un coltello, ma sarebbe veramente pronta ad andare in prigione? O peggio, di beccarsi una pallottola in una proprietà privata?

-Avete capito, quindi? Un gioco da ragazzi, Luk ci darà tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
Dean si abbassa e prende il bicchiere dalle mani di Desirée, che viene riportata alla realtà. Il ragazzo beve un lungo sorso e poi glielo restituisce, inginocchiandosi per parlare con loro.
-Desi, che ne pensi?- la sua voce ora è un sussurro, dolce.
La ragazza scuote la testa si volta di nuovo verso Ezra.
-Puoi fidarti di Luk.- dice il ragazzo, guardandola a sua volta, come se le avesse letto nella mente.
-Sicuro?
-Lo conosco da quando era un bambino, non mi metterebbe mai nei guai.
-Okay, va bene.

Desirée reprime un conato di vomito e deglutisce a forza. Si sente noiosa. Non riesce a divertirsi, a lasciarsi andare veramente come fanno gli altri due e questo la fa stare male. Probabilmente la escluderanno presto se non dimostra di stare al loro gioco, droga e tutto il resto.
Prende un profondo sospiro.
-Okay, ma a una condizione. Sono dei vostri solo se fate provare anche a me la coca.
Dean si alza battendo le mani, la faccia rossa per il caldo e l'alcool.
-Ma certo, piccola, tutto quello che vuoi.


Ezra allunga una mano per accarezzarle i capelli.
-Vedrai, sarà bellissimo.
-Lo so, non ho paura.
La ragazza distoglie lo sguardo. Tutta la situazione la mette a disagio, lo strano amico di Ezra più di tutto. È troppo alto e minaccioso, quasi come se fosse qualcuno di pericoloso. Non può veramente fidarsi, ma se Ezra vuole che lei lo faccia, lo farà, a costo di farlo ciecamente.

Si alza, prende il bicchiere vuoto e si dirige verso l'interno del bar, per riempirlo di nuovo. Dentro fa fresco, si avvicina al bancone e sceglie una bottiglia di whiskey invece che la birra. Fa scivolare il ghiaccio dentro e sente qualcuno avvicinarsi a lei, mentre sta versando il liquido nel bicchiere.
Si volta e vede la ragazza bionda, Sam, sorriderle. L'ha vista qualche volta a scuola e sa che è quella che si fa Cal. Sorride a sua volta.
-Hey.- Sam si appoggia con il gomito al bancone -Ti ho vista parlare con Ezra.
-Ezra?
Finisce di riempire il bicchiere e la guarda.
-State insieme o-?- la bionda fa una leggera risata, prima di continuare senza aspettare una risposta.
-No, ovviamente, no.
-Cosa vuoi?
-Siete amici, no? Non potrebbe mai scoparsi una come te.
Desirée beve un sorso, per mandare via l'orrenda sensazione di un nodo alla gola che quelle parole hanno creato.
-Perché no?- tenta di nascondere la voce tremolante.
La ragazza vestita di rosso alza le spalle.
-Perché a lui non piacciono quelle come te. Ti vedo a scuola, sei quasi sempre da sola e hai i vestiti bucati. Hai solo la fortuna di essere pazza come loro due.
Sam fa un cenno con la testa verso i ragazzi seduti fuori.
-Che cazzo vuoi? Non hai niente da fare?
-Dammi il suo numero.
Desirée prende il bicchiere e si allontana da lei, senza darle una risposta. Sapeva già di essere brutta, ma non è colpa sua se non ha i soldi per comprarsi dei bei vestiti. Insomma, perché dovrebbe essere colpa sua? Sente gli occhi riempirsi di lacrime.
Sa benissimo che Ezra non la vuole, è troppo nera, troppo povera e troppo noiosa per lui. Era così anche per Bruce. Le diceva cose carine, la faceva sorridere, eppure, alla fine, non era niente per lui.
Le cose non sono diverse solo perché ha visto Ezra piangere davanti a lei.

Torna fuori e si siede accanto a Dean. Almeno lui voleva stare davvero con lei. L'ha sentito gemere il suo nome, gli ha fatto avere un orgasmo e ora lui la tratta bene. Fa un leggero sorriso. È questo avere una vera relazione con un ragazzo?
Si accende una sigaretta anche lei, senza pensare più a nulla. Si appoggia con la testa contro la spalla di Dean, lui le ruba di nuovo il bicchiere.

Qualsiasi sia il tipo di relazione che hanno ora, non le dispiace più di tanto. Si sente importante per qualcuno, almeno in quel momento, mentre sente le dita del ragazzo passare tra i suoi capelli, con dolcezza.
-Sono così felice che tu abbia accettato. Pensavo non l'avresti fatto.
Desirée alza le spalle.
-Non dico mai di no alle vostre idee.
-Hai detto di no quando volevamo rubare quello yacht- si intromette Ezra.
-Perché quella era un'idea del cazzo.
-Non ti piaceva perché l'avevo proposta io.- il riccio le prende la sigaretta dalle mani e fa un tiro, con gli occhi chiusi. Desirée abbassa lo sguardo. Non è vero, stupido.

Le era mancato passare un pomeriggio del genere, con i due ragazzi. Prende dalla tasca dei pantaloni le schedine che voleva portare da Bruce e dà loro fuoco con l'accendino. Non ha più bisogno di soldi fatti in quel modo. Vuole smettere di giocare come una bambina e lasciare tutto al caso. Guarda la carta prendere fuoco e sorride. Dean le accarezza la spalla, prima di voltarsi e sussurrarle all'orecchio:
-Ti porto a casa mia, i miei non ci sono.

Desirée non si era mai sentita tanto desiderata.

Si alzano tutti e tre.
Dean le prende il braccio, con forza, trascinandola verso la moto e mettendola su di peso.
Desirée ride, sapendo di essere arrossita.
-Ciao, E. Vediamoci domani per organizzare tutto.- Dean parla, mettendosi il casco.
Ezra fa solo un gesto d'assenso con la mano. Desirée gli lancia le chiavi della propria macchina.
-La rivengo a prendere da te domani.

Non era mai salita su una moto, si appoggia alla schiena di Dean e stringe la sua maglia tra le dita sottili, per paura di volare via da un momento all'altro. Il vento in faccia le ricorda che sta succedendo veramente. Sente che potrebbe essere finalmente felice.

La porta fino davanti a piccolo cortile recintato da un filo metallico, che lei ha visto spesso lungo la strada verso la scuola. Vive non molto lontano da lui, nello stesso orrendo quartiere. La ragazza gli porge la mano e lui l'aiuta a scendere, aprendo per lei il cancelletto malmesso di legno.
Prima ancora di arrivare alla porta di casa Dean la prende dai fianchi, la tira contro di sé e la bacia. Desirée chiude gli occhi e si dimentica di essere in mezzo al vialetto, con un ragazzo che neanche ama. La tocca da sopra ai vestiti e lei sente il suo cuore battere all'impazzata, tanto che pensa di morire sul momento, tra le sue braccia.
-Andiamo dentro.- sussurra, mettendogli una mano sul petto. Lui annuisce.

Sono entrambi nudi prima di arrivare in camera, la sta tenendo in braccio e lei ha le mani ad accarezzargli il retro della testa, le gambe strette attorno al suo bacino. Gli bacia le labbra e sorride subito dopo. Non riesce più a ragionare lucidamente.

Essere lì, con lui, in quel momento, le sembra la cosa più bella del mondo.

𝐀𝐏𝐎𝐋𝐎𝐆𝐈𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐀𝐔𝐒𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora