23. Goodnight Moon

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While you're up so high
How can you save me
When the dark comes here
Tonight to take me up
Shivaree

Il cuore gli batte all'impazzata nel petto, può sentirlo attraverso la felpa leggera che ha indosso. Non riesce a respirare bene a causa del passamontagna che gli copre la bocca e il respiro affannato gli scalda il viso già bollente.
Dean Reed non ha mai avuto così tanta adrenalina in corpo.

Le telecamere non funzionano già più, le hanno colpite una a una con dei sassi e qualsiasi altra cosa fossero riusciti a trovare.
Dean adora spaccare le cose.

La casa è buia, da fuori le enormi vetrate sembrano pozzi neri, circondati dal bianco dell'intonaco, che catturano il suo sguardo e lo invitano ad entrare. Fa due passi in avanti, col braccio proteso a cercare il freddo del vetro.
Sente una mano sulla spalla. Lukyan gli sussurra all'orecchio:
-Segui il piano, psikh*.

Vede Ezra correre verso il retro della villa, dove c'è la porta di servizio. Il russo ha detto che conosce il posto in cui viene tenuta la chiave. Dean segue il ragazzo moro, senza fare attenzione a dove passa. Il giardino è così grande che sembra non finire mai.
Gli si mozza il fiato in gola.
Prende con una mano quella di Desirée, stringendola con forza.
-Dean, sento il cuore esplodermi nel petto.- sussurra la ragazza.
-Continua a correre.
I suoi piedi si muovono da soli, non riusciva più a trattenere l'eccitazione che gli scorre come lava bollente al posto del sangue nelle vene.
Ha paura.
Ha paura ma quella paura non è che uno stimolo ad andare oltre.

La paura è quello che cercava.

Lukyan tiene in mano la chiave per la porta sul retro. Osserva che le mani del russo non tremano, nonostante lui si senta come se sotto i suoi piedi ci fosse un terremoto invece della stradina di ciottoli che li ha portati fino a lì. Ansima a ritmo col respiro di Desirée ed Ezra. Si sente vicino a loro come mai prima.
Per qualche istante riesce a considerarli come suoi amici.
Ezra gli strappa le chiavi dalla mano e si avvicina alla serratura. Le sue mani tremano, invece.

Sente qualcuno posargli una mano sul marsupio stretto alla sua cintura. Lo sente, ma è troppo concentrato a guardare Ezra girare la chiave nella serratura per reagire a quel tocco indesiderato. Quando finalmente si volta, vede il russo fargli un grosso sorriso. Dean sorride di rimando.

Clack.
La serratura scatta e la porta cigola mente Ezra la apre. L'interno della casa è buio e silenzioso come se stessero entrando in una dimensione diversa, onirica. Desirée corre dentro e afferra la prima statuetta d'oro che trova, su un grosso tavolo di mogano circolare, facendo un piccolo urlo di felicità.

-Shh! Zitta, stupida!- Dean la segue e le strappa l'oggetto dalle mani. È una raffiguazione della Vergine completamente rivestita d'oro. Il ragazzo fa segno a Lukyan di avvicinarsi. Senza dire una parola, gli prende lo zaino dalle spalle, aprendolo e mettendoci dentro la statuetta.
-Prendete tutto quello che potete e andiamo.

Si dividono, Dean e Lukyan salgono al piano superiore. L'aria è densa, come se la casa fosse colma di nebbia. Dean sente il proprio respiro fare rumore, ma non riesce a fermarlo. Le scale di legno scricchiolano.
-Luk, sento che la mia vita sta per ricevere la svolta decisiva.- sussurra, caricandosi sulla spalla il peso dello zaino già pieno di piccoli manufatti e qualche arredo di valore.
Il russo si volta.
-Non hai ancora visto il cassetto. Nella camera grande.
-Cassetto?
-Pieno d'oro. Gioielli.
Dean cerca di sorridere, ma si accorge che lo stava già facendo, tanto che gli fanno male gli zigomi.

Il corridoio che si trovano davanti è completamente scuro e le pareti dipinte di blu lo rendono ancora più tetro. Lukyan gli fa segno di seguirlo. Passano davanti ad alcune porte chiuse, i pomelli luccicano come piccole lucciole alla luce della luna. A Dean sembra di essere in un sogno. O un bellissimo incubo.

La porta alla fine del corridoio è uguale a tutte le altre, ma appena il ragazzo la vede capisce che dietro di essa c'è tutto quello che gli basta per essere felice per sempre. Capisce che quella porta è importante quanto la sua vita. La sua esistenza stessa gira attorno a quei gioielli. La sua futura casa, Martha, il lavoro.

Il cassetto di cui parlava è un piccolo scompartimento in un comodino della camera matrimoniale. Dean guarda Lukyan mentre solleva il doppio fondo da sotto e rivela un cofanetto di legno intagliato. Le pareti della stanza si fanno improvvisamente lontanissime. Esiste solo quel piccolo scrigno. Il pavimento di legno si abbassa di colpo, quando il russo lo apre e Dean rischia di cadere.

L'oro brilla alla luce fioca che filtra dalle tende di seta. Il cofanetto è colmo di collane, orecchini e bracciali. Dean li prende a manciate e li mette dentro lo zaino, gli occhi che luccicano dall'emozione.
-Grazie Luk. Grazie.
Il russo annuisce solamente, prima di alzarsi e caricarsi lo zaino in spalla. Dean saltella da un piede all'altro, la mano destra ferma vicino alla tasca, dove tiene la pistola.
-Andiamo da Ezra.- sussura Lukyan, avvicinandosi alla porta.

Improvvisamente, sente il rumore di un piatto che cade, al piano di sotto. Un urlo di donna. Probabilmente Desirée.
Il russo scatta verso il corridoio, quando una figura si staglia davanti a loro.
Dean si ferma sul posto, la mano cerca instintivamente il calcio della pistola.

-Chi siete? Cosa?- la voce è quella di un uomo adulto.

È un attimo. Dean non riesce più a capire nulla. La stanza vortica attorno a lui, la voce rimbomba nelle sue orecchie.
Tira fuori l'arma, assottiglia gli occhi. Nessuno può rovinargli il piano. Deve riprendersi Martha, con quei soldi. La sua ragione di vita.

Bang, bang.

Non è nella sua testa, questa volta. Il suono è reale. Sente che le mani gli tremano come se la pistola fosse bollente.
Il rumore greve di un corpo morto che cade a terra.

Un orribile sogno.
Il pavimento si macchia lentamente di rosso, un fiume che scorre lento.

Guarda verso Lukyan, che non mostra espressione dai piccoli fori del passamontagna.
-Andiamo.- dice solamente.

Dean corre fuori, senza guardarsi indietro. Scavalca il corpo senza vita dell'uomo. Non l'ha neanche visto in faccia, oscurato com'era dalle ombre della casa.
Non sente le voci di Desirée ed Ezra, che corrono verso di lui, visibilmente agitati. Dean corre fuori, in giardino, prima di vomitare sul vialetto.

Chiude gli occhi, non vuole vedere. Si copre le orecchie, per non sentire la voce tremante di Desirée.

Se si fosse voltato, uscendo, avrebbe visto una piccola tessera buttata sul tappeto pregiato del salotto, rubata dal suo portafoglio.

Dean si stringe la testa tra le mani.
Bang.
Risuona solo il rumore dello sparo.

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*псих: "pazzo"

💗Ecco a voi un po' di azione (si vede che non sono abituata a scrivere scene non statiche? Sì). Bella svolta nella vita dei nostri amichetti, Dean è fottuto come sempre.
Grazie per le visualizzazioni e i commenti positivi, come sempre <3 <3

-B.

𝐀𝐏𝐎𝐋𝐎𝐆𝐈𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐀𝐔𝐒𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora