MadisonÈ il quinto vestito che provo davanti allo specchio della mia stanza e Samantha, la fidanzata di mio padre, non è affatto d'aiuto. Secondo lei mi stanno bene tutti e cinque.
«Questo è perfetto, mette in evidenza tutti i punti giusti.» Sto provando un vestito lilla di raso molto corto che mi lascia la schiena completamente scoperta. Annuisco, piace anche a me. «Sei sicura che starai bene da sola stasera?» mi chiede mentre vado a prendere i sandali banchi alti.
«Si Sam, non è la prima volta che esco da sola.»
«Ma è la prima volta che esci da sola a Miami.»
«Non succederà nulla. Il bar non è molto distante e c'è ancora il sole, inoltre al ritorno mi verrete a prendere voi» la rassicuro.
«Ok, va bene. Però ricordati che se vuoi andare via prima basta che ci chiami e noi verremo a prenderti.»
«Me lo ricorderò.»
Annuisce una volta e poi guarda l'orologio al suo polso, «io e tuo padre dobbiamo andare o arriveremo tardi. Mandaci un messaggio anche quando arrivi.»
Passo l'ora successiva alla loro partenza a completare il mio look. Non mi trucco molto, uso solo un po' di mascara e passo uno strato di gloss sulle labbra. Creo delle morbide onde con i miei capelli e poi prendo la mia borsa.
Dopo aver camminato per quasi 20 minuti, arrivo al bar che avevo visto mentre tornavo a casa questa mattina. Si trova molto vicino alla spiaggia e sembra essere molto affollato. Quando entro mi faccio largo tra la folla fino al bancone del bar. Mentre aspetto che il barista si liberi mi metto ad osservare il locale. C'è un dj che fa musica dal vivo, al centro c'è uno spazio che funge da pista per ballare e tutto intorno sono distribuiti i tavolini occupati da pochi fortunati. La veranda sul retro è invece colma di persone, alcune parlano, altre fumano.
«Cosa vorresti bere splendore?» Sorrido al barista che ci ha appena provato con me e poi ordino una soda. Non vedo l'ora di avere 21 anni e poter bere legalmente. Dopo aver bevuto e pagato mi sposto verso la folla che si muove scoordinata al centro del locale. È la prima volta che ballo da due anni e devo ammettere che mi è mancato.
Dopo solo alcuni minuti però, il momento viene interrotto da due mani che si posano sui miei fianchi. Me le tolgo di dosso e mi volto per guardare a chi appartengono. Il ragazzo che ho davanti è decisamente fatto. Ha le pupille dilatate e il volto imperlato di sudore. «Che ti prende zuccherino? Non ti stavi divertendo?» Il suo alito puzza di alcol e mi scanso ancora un po'.
«No, mi sembra evidente.» Lui prova a toccarmi di nuovo ma mi allontano giusto in tempo. «Non toccarmi.» Lui ride.
«Sei qui tutta sola, non vuoi venire con me? Ci divertiremo.» In quel momento capisco che non se ne andrà facilmente.
«Non sono da sola» mento.
«Ah no? Io non vedo nessuno con te.» Non mi crede. Mi volto un istante verso il bar e noto un ragazzo che sta ordinando da bere.
«Il mio ragazzo è proprio lì, sta ordinando da bere.» Il tizio segue il mio sguardo e ride di nuovo.
«Non ti credo.» Mi tocca il braccio ed io devo spostarmi ancora. Finalmente si apre un varco tra la folla e posso allontanarmi di più. Mentre me ne vado però, mi volto verso quel pervertito e mi accorgo che mi sta seguendo.
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Sotto il sole di Miami
ChickLitHolden ha vent'anni e da quando ne ha diciassette vorrebbe che Camila lo considerasse come più di un semplice amico. Stanco di aspettare, racconta ai suoi amici di aver conosciuto una ragazza e di esserci uscito insieme. Quella che doveva essere s...