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I guess I'm in love
(Clinton Kane)Holden
Da quando sono ripartito dal negozio, non c'è stato nessun altro imprevisto e direi che va bene dato che sono fermo davanti alla villa di Madison.
Le mando un messaggio per dirle di essere arrivato e poi aspetto. Cinque minuti dopo vedo il cancello aprirsi e Madison venire verso la mia auto.
Indossa dei pantaloncini di jeans che mettono i risalto le sue gambe lunghe e un top bianco che sembra un corsetto. Ma la parte migliore è il sorriso che mi rivolge. Un sorriso vero che mi scalda il cuore.
Sto per scendere dal pick-up per aprirle la portiera ma lei fa tutto da sola. Sale senza esitazione e si sistema sul sedile accanto al mio. Nonostante questo abbia rovinato il mio intento di essere un vero gentiluomo stasera, sono felice che si sia sentita sicura a salire in auto con me.
«Sei bellissima principessa» le dico non appena finisce di allacciare la cintura di sicurezza. Lei si volta verso di me e arrossisce.
Ora è ancora più bella.
«Lo hai detto spesso da quando ci conosciamo.»
«Perché è la verità. E te lo dirò ancora più spesso ora che ho visto il modo in cui ti fa sorridere.»
Il suo sorriso si allarga di più prima di spegnersi lentamente. Capisco che sia ancora un po' sulla difensiva dato quello che è successo, ma ho intenzione di far in modo che stasera tutto questo cambi.
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«È bellissimo» afferma Madison con lo sguardo rivolto verso il cielo rosa e arancione.
«Tu sei bellissima» pronuncio fermandomi accanto a lei con la coroncina tra le mani, che lei nota quasi immediatamente appena si volta verso di me.
«Hol...»
«Doveva essere un mazzo di fiori» pronuncio per giustificare quello che invece ho comprato, «ma non avevano quelli che volevo quindi ho preso questa ma se non ti piace-»
«È stupenda» pronuncia donandomi nuovamente il suo sorriso sincero.
Dentro di me tiro un sospiro di sollievo mentre sollevo la coroncina e gliela sistemo tra i capelli.
Dal vivo è ancora più bella di come me l'ero immaginata al negozio.
«Come sto?»
«Stupenda» è l'unica parola che riesco a pronunciare mentre rimango nuovamente incantato a guardarla.
«Allora...» comincia schiarendosi la voce e distogliendo lo sguardo da me «cosa mangeremo stasera?»
A quel punto ogni mio pensiero si concentra sul cibo che ho preparato. Comincio a pensare che preparare solo dei semplicissimi sandwich sia stata una gran cazzata.
«Non è nulla di elaborato...» pronuncio sedendomi insieme a lei sull'asciugamano. «Solo dei semplici sandwich.»
Tiro fuori dallo zaino il contenitore con i panini e poi prendo i tovaglioli.
«Sembrano buoni» afferma e mi sembra sincera.
«Lo spero...» mormoro sottovoce mentre lei ne prende uno e lo addenta.
Non ho visto quale gusto ha scelto ma rimango a guardare la sua faccia in cerca dell'espressione che determinerà il giudizio finale.
«È davvero buono» dichiara prima di mangiarne ancora.
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Sotto il sole di Miami
ChickLitHolden ha vent'anni e da quando ne ha diciassette vorrebbe che Camila lo considerasse come più di un semplice amico. Stanco di aspettare, racconta ai suoi amici di aver conosciuto una ragazza e di esserci uscito insieme. Quella che doveva essere s...