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Madison

Sento l'auto di Holden partire non appena chiudo il cancello dietro di me. Il fatto che abbia deciso di fare un salto a casa sua non mi dispiace affatto anzi, mi dà il tempo necessario per preparargli una bella sorpresa.

Ieri mattina sono andata a fare shopping con Ally e abbiamo comprato un completino intimo di pizzo stupendo che non vedo l'ora di far vedere a Holden. Già solo immaginare la sua reazione mi fa sentire le farfalle nello stomaco.

Ogni cosa però cambia appena sollevo lo sguardo verso il portico. Le farfalle che sentivo nella pancia muoiono nello stesso istante in cui gli occhi freddi di Noah si posano sul mio corpo. I miei piedi si paralizzano, come se all'improvviso si fossero fusi con le mattonelle del vialetto.

«Ti stavo aspettando» pronuncia mentre scende molto lentamente i tre gradini che conducono al portone.

«Come...come sei-?»

«Entrato?» mi interrompe. «Dal giardino sul retro.» risponde, e la fa sembrare una cosa normale.

Sento il cuore in gola mentre si avvicina a me e lotto contro il terrore che comincia a prendere il sopravvento.

«Vattene o chiamo la polizia» le mie parole dovevano sembrare una minaccia, ma dal tono della mia voce sembrano più una richiesta disperata.

«Non provare a minacciarmi Madison, non sei capace» ribatte, infilando le mani nelle tasche dei suoi jeans.

«Holden arriverà a momenti...» decido di giocarmi questa carta mentre cerco di convincere i miei piedi a correre lontana da lui.

Ma Noah scoppia a ridere e il mio cuore si ferma. «Holden non verrà, me ne sono assicurato.»

Panico.
Ecco quello che sento quando elaboro le sue parole. «Che cosa gli hai fatto?»

«Io niente, ma ho trovato qualcuno disposto a metterlo fuori gioco per un po' in cambio di soldi.»

No.
No, no, no, no...

Ma è appena ripartito, forse non è ancora successo niente.
Forse sono ancora in tempo per avvertirlo.

Finalmente i miei piedi obbediscono ai miei comandi e comincio ad indietreggiare verso il cancello mentre prendo il telefono dalla borsetta.

«Non pensarci nemmeno» mi ordina Noah, muovendosi rapidamente nella mi direzione. Scatto verso il cancello, ma lui mi raggiunge prima che possa aprirlo.

«Lasciami!» grido mentre le sue braccia si stringono sempre più forte intorno alla mia vita. Mi sembra di non riuscire a respirare...

«Smettila di muoverti cazzo!» grida proprio accanto al mio orecchio prima di schiacciarmi conto il muro in cemento che circonda la villa. Il suo corpo è appiccicato al mio e mi impedisce di fare qualsiasi movimento, mentre il cemento mi graffia il volto.

«Hai deciso di continuare a vestirti da troia» sussurra mentre spinge il bacino contro il mio sedere per farmi sentire quanto è eccitato. «Ma a questo possiamo pensare dopo, ora voglio solo parlare con te.» Mentre pronuncia queste parole, mi sfila il cellulare dalla mano impedendomi così di poter chiamare aiuto.

Pensa Madison, pensa...

«Ok» rispondo, cercando di sembrare accondiscendente, «possiamo parlare dentro casa.» In cucina c'è il telefono fisso, mi basterà trovare un pretesto per andare lì e poi sarebbe fatta.

«Mi sembra un'ottima idea» dice mettendo un po' di spazio tra noi anche se la sua mano è ancora stretta intorno al mio braccio. «Vedi come sono più semplici le cose quando ti comporti bene?»

Sotto il sole di MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora