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Holden

Quando mia madre mi ha detto che stasera saremmo andati a cena con James e suo figlio non immaginavo che ci saremmo ritrovati ad una festa piena di ricchi spocchiosi con la puzza sotto il naso.

Ovunque guardo intorno a me vedo donne con abiti lunghi e calici di champagne in mano e uomini riuniti a parlare di affari e politica.

Vedo mia madre giocherellare nervosamente con il suo bracciale di bigiotteria mentre si guarda intorno. Si sente come un pesce fuor d'acqua e non posso biasimarla perché mi sento così anche io.

Ho chiesto a Liam se ci sarebbe stato anche lui ma mi ha detto di no. Sarebbe stato fantastico avere una faccia amichevole invece di queste persone piene di pregiudizi.

«Forse è meglio se vado in bagno a controllare il trucco» mi dice mia madre ancora intenta a torturare il suo bracciale.

«Non devi controllare niente, sei bellissima mamma.»
La stessa cosa non si può dire di me però. Per quanto ci abbia provato, anche con i consigli di Tara e Camila, non sono riuscito a coprire del tutto il livido sulla mia faccia. Forse mi sentirei meno fuori luogo se le persone smettessero di fissarlo.

«Perché non vai con James?» le chiedo mentre guardo il suo fidanzato e suo figlio ridere e scherzare con un signore anziano.

«Non lo so...che cosa c'entro io con loro?»

«Il fatto che state insieme dovrebbe essere sufficiente. E poi è compito suo non farti sentire tagliata fuori.»

«Hai ragione, ma credo che andrò a prendere un calice di champagne prima di andare.»

Mentre aspetto che mia madre torni, prendo qualsiasi cosa il cameriere che mi è appena passato davanti aveva sul vassoio. Sembra un crostino con qualcosa di nero sopra. Lo assaggio e subito ho voglia di vomitarlo.

«Ma che roba è?» mi domando a bassa voce ma una signora che mi sta passando accanto mi sente.

«È caviale» mi risponde alzando gli occhi al cielo e borbottando qualcosa sul fatto che ormai invitino chiunque a queste feste.

«Cosa stavi mangiando?» mi domanda mia madre tornando accanto a me.

«Caviale, ma non te lo consiglio.»

Mi guardò di nuovo intorno e mi accorgo di non vedere più James.

«Dov'è James?»

«Ha detto che doveva fare una telefonata importante.»
Chissà perché mi sembra una stronzata.

Passano altri interminabili minuti in cui rimango immobile come una statua nel bel mezzo della sala del grande attico in cui si sta svolgendo questa mezza specie di festa noiosa, fino a quando non vedo un volto familiare.

Il padre di Madison si fa largo tra le persone che affollano il salone e dietro di lui ci sono sia Samantha che Madison.
Lei è una visone.
Con quel vestito lilla lungo e i capelli ondulati che le incorniciano il viso sembra una divinità.

Ancora non riesco a credere di averle confessato di essere attratto da lei. Spero davvero che mi risponda di sì perché questa attrazione che sento verso di lei mi sta uccidendo.

«Hai un po' di bava qui» pronuncia mia madre mentre indica il lato della mia bocca. Poi vedo Madison accorgersi di me e sorridermi e, senza neanche rendermene conto, sto andando verso di lei.

«Sei...non ci sono parole per descrivere quanto sei stupenda.»
Soprattutto quando arrossisci così , vorrei aggiungere mentre guardo le sue guance colorarsi di rosa.

Sotto il sole di MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora