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Holden

Mi ha mentito.
Ieri sera era ubriaca ma non abbastanza da non ricordare assolutamente nulla.

E questo vuol dire solo una cosa: io non le piaccio.

Dovrebbe essere un sollievo, in fondo il mio obiettivo è far innamorare Camila di me come io lo sono di lei.

Eppure la consapevolezza di non piacerle mi infastidisce.

«Ehi!» mi chiama Liam dalla sala della villa di Madison prima che possa raggiungere il portone per andarmene. «Sembra che ti sia morto il gatto, che è successo?»

«Niente» dico alzando le spalle «sono solo stanco.»

«Sei abbastanza sveglio da darmi un passaggio fino a casa o devo rimanere a fare da babysitter alla tua ragazza?»

«Non è la mia ragazza»

«Quindi mi porti a casa o no?» mi domanda di nuovo, ignorando la mia affermazione.

«Andiamo» gli rispondo arrendevole prendendo le chiavi della mia macchina dalla tasca dei miei bermuda.

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«E questo cos'è?» mi domanda appena entra nella mia auto. Mi volto e lo vedo stringere in mano il sacchetto bianco che avevo poggiato sul sedile.

Prima che possa riprendermelo, lo apre e sorride.

«Biscotti a forma di cuore?» mi domanda sarcastico tirandone fuori uno. «Sono per Madison?»

«Ieri sera ha bevuto così l'ho portata a casa mia, ma stamattina ha deciso di andarsene prima che tornassi con la colazione» gli spiego ma lui sembra ancora troppo concentrato sui biscotti.

«Ma perché a forma di cuore?»

«Erano gli ultimi rimasti» gli rispondo, ma è una bugia. In realtà erano rimasti questi e dei semplici biscotti rotondi, ma dopo quello che era successo ho pensato che questi a forma di cuore avrebbero potuto farla stare meglio...

Perché mi importa così tanto?

«Ok e perché non glieli hai dati?»

«Perché ha già fatto colazione.»

«Non è vero.»

«A me ha detto di sì.»

«E io ti sto dicendo che non è vero.»

«Siamo arrivati» gli dico interrompendo questo battibecco inutile.

«Se non vuoi darglieli posso prenderli io?» mi domanda prima di aprire la portiera.

«No e ora scendi se no faccio tardi a lavoro.»
Ma è una bugia. Oggi è il mio giorno libero ma dopo quello che mi ha detto Madison, andare a lavoro mi è sembrata la scusa migliore per togliermi di mezzo.
È chiaro che mi abbia chiesto di rimanere per la colazione solo per educazione.

«Va bene, ci vediamo stasera?»

«Si, ti scrivo quando finisco il turno.»

Appena scende e scompare dietro il cancello della sua villa, io prendo un biscotto dal sacchetto e lo assaggio.
Alla fine però, è un bene che non glieli abbia dati visto, mi avrebbe preso per un idiota.

Come ho fatto anche solo a pensare che le sarei potuto piacere?
Forse fisicamente, ma di certo non al punto di volere una relazione.

La cosa non dovrebbe sorprendermi, in fondo è il mio aspetto ad attrarre le ragazze dell'alta società e poi il mio portafoglio le fa allontanare.
Vado bene per una notte ma poi? Cos'altro ho da offrire? L'unica cosa che sono riuscito a permettermi questa mattina nel café vicino casa sono stati questi stupidi biscotti a forma di cuore.

Sotto il sole di MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora