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Madison

Mi sveglio con un mal di testa allucinante.
La prima cosa che noto è una stanza che non è la mia e subito dopo frammenti di quello che è successo ieri sera cominciano a scorrermi davanti agli occhi.
James, la cena, la discoteca...
Ieri sera ho bevuto per la prima volta dopo quasi due anni e gli effetti si sentono eccome.
Oh merda...
Ieri sera ho anche baciato Holden.
L'ho baciato io.
Io.
E mi sono anche strusciata su di lui come una disperata.
Per favore Terra, risucchiami.

Mi alzo da quello che presumo essere il suo letto e mi prendo qualche secondo per osservare la sua stanza.
C'è un armadio di legno a ridosso della parete blu proprio di fronte al letto e vicino alla porta è posizionata una scrivania bianca. Ai piedi del letto invece, è poggiata una chitarra acustica.
Mi avvicino allo strumento e mi torna in mente la sera in cui l'ho incontrato in spiaggia con Will. Non so come ho fatto a dimenticare che sa suonare la chitarra.
Poi mi avvicino alla scrivania. Sopra ci sono sparsi alcuni fogli e quaderni e poi c'è una foto di lui, e credo Liam, da bambini incorniciata.
Erano davvero adorabili.

«Si è svegliata?»
Sento la voce di sua madre oltre la porta

«Ancora no» le risponde Holden.

«Hai capito cosa è successo a cena?» gli domanda sua madre «credevo fosse una brava ragazza ma ieri è stata piuttosto maleducata.»

Mi ritraggo immediatamente dalla porta.
Per tutto il tempo che sono rimasta seduta a quel tavolo non ho fatto altro che provare ad evitare un attacco di panico e poi, quando se ne sono andati tutti, non ho resistito e sono scappata via.

Sento altri rumori oltre la porta e poi dei passi avvicinarsi.
Decido di fingere di stare ancora dormendo e mi rannicchio nel letto di Holden.
Capisco dal profumo che si diffonde nella stanza, cocco e vaniglia, che ad entrare è stato proprio Holden.
Lo sento muovere qualcosa sulla scrivania e poi andarsene di nuovo.
Quando non sento più i suoi passi mi alzo e, appena mi giro verso la porta, noto un post-it giallo.

"Sono andato a comprare la colazione"

Sorrido mentre lo leggo, ma subito dopo ricordo quello che è successo ieri sera e le parole di sua madre.
È chiaro che a sua madre non piaccia più.
E se anche lui la pensasse come lei?

Non voglio scoprirlo questa mattina e l'unico modo per evitarlo è andarmene proprio in questo momento.
Il mio vestito di ieri non è nella stanza e, anche se ci fosse stato, non ho alcuna intenzione di andare in giro sporca di vomito.
Apro quindi il suo armadio e prendo un paio di pantaloni di tuta grigi con l'elastico in vita.
Spero si stringa abbastanza da non rimanere in mutande per strada.

Fortunatamente riesco ad allacciarli abbastanza stretti, poi prendo i miei tacchi ed esco.

Se Ally mi vedesse le verrebbe un infarto.

Con una maglietta enorme, dei pantaloni lunghissimi e sandali col tacco sembro un clown.

Quando sono quasi arrivata a casa mi sfilo i sandali che cominciano a farmi male e riesco così a camminare più velocemente.
Appena arrivo davanti al cancello però, sento lo sportello di un'auto chiudersi proprio dietro di me.

«Ti sei divertita ieri sera?»
La sua voce mi paralizza all'istante.
Come ho fatto a non accorgermi che James era proprio davanti casa?

Sotto il sole di MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora