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Louis trascina i piedi fino alla sua camera, mentre ancora addormentato si passa le mani sugli occhi e successivamente tra i capelli, sbadiglia aprendo la porta e inclina la testa appena vede Valerie, con solo l'intimo, che cerca qualcosa tra le coperte.

"Val?"la ragazza non risponde, continua a cercare il telefono.

"Valerie, che diavolo stai facendo?"si butta a letto, mentre lei guarda sotto di esso, magari è caduto.

"Valerie Amanda Thompson"la richiama e lei alza la testa.

"Non avrei mai dovuto dirti il mio secondo nome"sbotta.

"Che stai facendo alle quattro meno un quarto?"

"Sto cercando il telefono, mi sono addormentata mentre leggevo e ora non lo trovo"spiega tornando a cercare.

"Aspetta, ti faccio uno squillo"sta per prendere il suo cellulare ma la sua ragazza lo ferma.

"No, sarebbe inutile, è in silenzioso"

"Ma almeno lo vediamo quando si illumina"

"Sarebbe inutile anche in questo caso, la luminosità è al minimo e con molte probabilità si sarà spento"

"Dio Val"sbuffa Louis e si alza dal letto, disfatto, e cerca tra le coperte.

"Lo sto facendo per te,sappilo"borbotta lui.

"Perché non accendiamo la luce, invece che cercare un telefono nero, e sicuramente spento, al buio?"

"Avrei dovuto pensarci prima"ride Valerie, per poi avvicinarsi all'interruttore e accendere la luce.

"Sai, dovrei esserci abituato a te che giri in intimo, come tu sei abituata a vedermi con i boxer, ma non lo sono"la squadra da capo a piedi mordendosi il labbro inferiore.

"Chi ti ha detto che io ci sono abituata?"ride Valerie prima di guardare meglio sotto il letto e lo trova infondo ad esso.

"Trovato!"esclama e preme il tasto Home notando che è acceso e con ancora il trenta per cento di batteria, lo mette in carica e si corica affianco a Louis, già sdraiato a letto. Gira la testa verso di lui.

"Ora chi spegne la luce?"ride. Louis emette un verso esasperato.

"Per me potrebbe anche rimanere accesa"borbotta ma Valerie si è già alzata di mala voglia, per spegnere la luce. Sale sul letto e gattona fino al fianco di Louis, che subito si sposta per appoggiare la testa sul suo stomaco.

"Sono sicura che ti piaccia stare li"ridacchia lei passando una mano sulla sua schiena.

"Lo faccio da quando sono bambino, appoggiavo la testa sulla pancia di mia mamma, quando era incinta, e restavo così per ore mentre lei guardava una delle sitcom strappalacrime che davano alla televisione" racconta lui disegnando cerchi immaginari sulla sua pancia.

"È una cosa dolce. Quando mia mamma, invece, era incinta di Damon, le dipingevo la pancia con le tempere" o con i pennarelli"ridono e il silenzio cala nella stanza. Oramai non prendono più sonno, non ora almeno.

"Hai mai pensato al futuro?"chiede improvvisamente Louis.

"Più volte, tu?"

"Idem. Come vorresti che sia?"

"Mi piacerebbe avere una famiglia"inizia a giocare con i suoi capelli.

"Magari dopo aver avuto un minimo di carriera come cantante"ridacchia.

"Magari anche un cane. Non vorrei la famiglia perfetta che si vede nei film, mi piacerebbe una felice, ma veramente felice. Con gli alti e bassi, i litigi, le discussioni... Una normale"Louis annuisce d'accordo con le sue parole, anche lui la pensa allo stesso modo.

"Tu invece?"chiede Valerie a sua volta.

"Quello che hai detto tu.:una normale, ma strana, e felice famiglia, due bambini con cui poter giocare e di cui mi prenderei cura, una moglie che amerei più della mia stessa vita, e magari anche un cane"sorride mentre la chiara immagine del suo futuro si presenta nella sua mente.

"Magari un futuro con te"

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So che è corto, ma volevo finirlo così. Rido.
Spero vi sia piaciuto e ringrazio chi ha votato e commentato fino ad adesso.
Leggete

Personal Trainer||Liam Payne

Alla prossima.

Valerie || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora