Pubblico nonostante abbia detto che non lo avrei fatto per un po' e nonostante sia a Milano, a SanSiro più precisamente (e penso di poter morire da un momento all'altro perché il 28/6 ero qua -ma non ve ne frega niente-). Quindi, spero che vi piaccia e boa boa bla.
Ve se ama, sappiatelo
____
Non ha mai fatto una doccia in meno di cinque minuti, ma tutto accade almeno una volta nella vita. Si è lavato, asciugato e vestito in sette minuti, e si è fatto la barba in tre minuti, rischiando anche di lacerarsi il viso. Senza indossare calze o ciabatte, corre giù per le scale, volendo vederla il prima possibile. Deve scusarsi con lei, è stato un idiota e se n'è accorto troppo tardi.
"Dov'è?"chiede a Liam, una volta arrivato in soggiorno. Liam alza lo sguardo su di lui.
"Hai un aspetto meno da barbone, tutto questo in dieci minuti, complimenti. Comunque, è in cucina"velocemente raggiunge la cucina, cerca la figura di Valerie, e rimane deluso quando vede Sophia e Joelle, che perde subito il sorriso vedendo Louis deluso.
"È arrabbiato con me?"chiede alla ragazza di Liam, mentre gli
occhi si fanno lucidi e Louis scuote la testa avvicinandosi. Sophia esce dalla cucina, dopo avergli dato una leggera pacca sulle spalle."No, piccola peste, non sono arrabbiato con te e ora dammi uno dei tuoi grandi abbracci, che mi fanno sempre stare bene"Joelle sorride e si butta tra le sue braccia, stringendolo quanto può.
Louis ricambia l'abbraccio, appoggiando il mento sulla sua testa bionda. Voleva Valerie. Joe corruga la fronte quando sente Louis trattenere un singhiozzo."Lou?"chiede preoccupata e spaventata. Non ha mai visto un adulto piangere e non sa cosa può fare, ha solo sette anni dopotutto.
"È tutto okay Joe, tranquilla" le bacia la testa.
"Ma stai piangendo"parla con voce flebile.
"No, è solo... Allergia"Joe scuote la testa e si allontana da lui, per guardarlo in faccia.
"Perché piangi? Non sei felice?"
"No, sono felice, mi hai abbracciato no?"
"Ma allora ti serve un altro abbraccio, perché quello di prima non ha fatto molto" gli butta nuovamente le braccia al collo e gli da un bacio sulla guancia, mentre lui la prende in braccio.
"Grazie Joe, dai gli abbracci migliori del mondo"
"Non è vero. Valerie e Niall danno gli abbracci migliori del mondo"ride la bambina e Louis chiude gli occhi, ricordando come si sentiva quando restava abbracciato a Valerie.
Gli sembra che sia passato così tanto tempo, quando è una settimana.
Gli sembra di non respirare da quando se n'è andata da lui e lui gliel'ho permesso, nonostante la promessa infranta. Doveva restare, ma non è successo a causa di Ian Davis.
Ricorda la conversazione a memoria, ricorda come si è sfogato contro il muro e la porta della camera, fino a che non sono intervenuti i suoi amici."Grazie Joelle"sussurra per farla calmare.
"Stai meglio adesso?"la dolce voce della bambina lo fa sorridere.
"Sto benissimo, chi ti ha portata qua?"
"Harry, ero in biblioteca con mamma quando l'ho visto, e gli ho chiesto se potevo venire a trovarti. Ho sbagliato?"chiede spaventata da un suo possibile si. Ma Louis sorride.
"Affatto"
"Eppure non sembravi felice quando mi hai vista"gli fa notare."Pensavo fossi Valerie"ammette con un sussurro. Joe abbassa la testa ricordando come l'ha sentita al telefono un paio di giorni prima.
"È triste"dice. Louis corruga la fronte, non capendo di chi stia parlando, o di cosa stia parlando.
"Cosa?"chiede, appunto.
"Valerie, è triste, ha pianto molto e non voleva cantare la solita canzone"
"Quando hai sentito Valerie?"chiede cercando di non far tremare la voce, mentre il suo cuore affonda sempre di più appena una Valerie singhiozzante gli si presenta in testa.
"Due giorni fa"risponde poi inclina la testa.
"Da quanto non senti Valerie?"gli chiede mentre Louis si siede, con ancora lei in braccio, non riuscendo più a stare in piedi a causa delle gambe che tremano. Si sente quasi debole da quando lei non è più al suo fianco.
"Non da molto, come mai questa domanda?"non voleva mentirle, ma sa che non le farebbe piacere sapere che non stanno più insieme.
"Avete litigato?"non si fida della sua precedente risposta.
"No"risponde qualche secondo dopo. E appena abbassa la testa, Joelle sembra capire. Non è una bambina stupida, è fin troppo sveglia.
"Non- non state più insieme?"chiede ancora e Louis si trova in un bivio. Dire la verità, e confermare anche ciò che pensava, o mentire a lei e anche a se stesso?
"Non lo so"ed è una parte di verità. Joelle appoggia la testa sul suo petto, e cade il silenzio in cucina. Silenzio, che come al solito, dice molto più delle parole. Anche a Joelle.
-
Quando bussa a casa di Jeremy, e lui va ad aprire la porta, perfettamente addormentato, si butta subito tra le sue braccia, e solo qualche secondo dopo, lui si rende conto di ciò che sta succedendo.
Stringe a se sua sorella, che non sta piangendo, ma dai singhiozzi ha capito che non ha smesso da molto, e la culla tra le braccia, senza dire una parola, per ora. Le accarezza la schiena e preme più volte le labbra contro la sua nuca, cercando di calmarla. Una volta che sente la presta attorno al suo collo iniziare ad affievolirsi, le sussurra di entrare e dopo aver agguantato la valigia, che lascia all'entrata, le toglie cappotto e stivali, per poi portarla in soggiorno, facendo il più silenzio possibile, data l'ora tarda. Si siede sul divano e la fa sedere sulle sue gambe, facendole appoggiare la testa sul suo petto. Valerie prende un respiro profondo, limitando così gli ultimi spasmi causati dai singhiozzi. Jeremy le circonda il corpo con le braccia e qualche minuto dopo parla."Cos'è successo?"chiede con molta tranquillità, ma anche lui è nervoso, non è mai capitato che sua sorella gli arrivasse a casa alle undici e mezza di sera, in lacrime.
"Io e Louis"la voce le trema mentre Jeremy serra le labbra
"Che cazzo ha fatto?"chiede duramente. Addio tranquillità.
"No,sono stata io..."
"Perché? Ti trattava male? Dimmi cos'ha fatto e lo spezzo in due"
"È colpa mia Jer, sono stata io, a lasciarlo"e quelle parole la colpiscono come una pugnalata al cuore.
"Ma... Come? Pensavo che lo amassi"
"Per questo ho dovuto lasciarlo andare"e da lì, si ritrova a raccontare quello che non ha detto a nessuno. Jeremy la ascolta attentamente, il disprezzo che ha provato per quei due secondi per Louis è scomparso alla fine del racconto.
"Non è neanche stata colpa tua Val"la consola e ora non vuole più spezzare in due Louis, questo trattamento speciale lo riserverà a Ian Davis.
"Si, è colpa mia, ho dato ascolto, ho voluto seguire la mia carriera e non il ragazzo che amo..."
"Lo ami?"chiede Jeremy, lo immaginava, ma sentire quelle parole dette da Valerie lo sorprende.
"Già"una risata amara riempie il silenzio
"Sistemerete tutto, vedrai"
"Non so se succederà"
"Dovrà succedere, o lo faccio accadere io, così, per un miracolo divino"
"Non succederà, non ora. Sono ancora sotto contratto, e non voglio che Louis ci stia male per questa storia di me e Max"
"Ci sarà pur un modo di rescindere il contatto no?"
"Jer, sono dei professionisti, se non li sanno fare loro i contratti, sicuramente non li so fare io"soffoca uno sbadiglio, ancora appoggiata al petto del fratello, che non ha smesso di accarezzarle i capelli.
"C'è sempre una clausola vincolante"ma Valerie non lo sente, già caduta tra le braccia di Morfeo.
STAI LEGGENDO
Valerie || Louis Tomlinson
FanfictionAnche se per del tempo non ti senti bene, anche quando sembra che le cose non torneranno a posto e pensi di aver perso ciò che ti sta più a cuore... tutto si sistema alla fine.