Si avvicina alla prima panchina del parco che trova e si accascia su di essa, stanca. Incrocia le braccia al petto, coperta da una maglia lunga e nera, con una T bianca stampata in mezzo e accavalla le gambe fasciate dai jeans.
I piedi le fanno male, nonostante abbia delle semplici Vans ai piedi. Si sistema i capelli leggermente arruffati, a causa del tempo che non ha, per metterli in ordine. Prende il telefono dalla borsa e controlla se il volume è acceso.
Mai lasciarlo in silenzioso, Louis le ha fatto capire più volte il concetto.
Inforca anche gli occhiali da sole e ringrazia tutti i Santi che almeno oggi ci sia il sole. Sente il pianto di una bambina e subito i suoi occhi intercettano la posizione.
"Mamma! Mamma! Lea è caduta!"sente esclamare dal bambino che ha subito affiancato la sorella. Valerie si alza, mettendo il telefono nella tasca dei jeans, e raggiunge i due. Si piega sulle ginocchia per essere alla loro altezza
"Vieni qua, dai"sorride dolcemente alla figlia e la fa sedere sulle sue gambe per osservare dove si può essere fatta male.
"Stava correndo ed è caduta"parla Thomas, sentendosi quasi in colpa.
"Tu vai a giocare, tranquillo, cadrete così tante volte, e vi rialzerete altrettante"accarezza i capelli castani di Thomas e lo incita ad andare a giocare con i bambini.
Valerie si alza, tenendo la bambina di tre anni in braccio e ritorna sulla panchina, mentre i singhiozzi di Lea si calmano lentamente.
"Ti fa tanto male?"le chiede e Lea annuisce, strofinandosi gli occhi blu con le mani.
"Vuoi vedere che con un piccolo bacio passa tutto?"le sorride e si abbassa per lasciarle un bacio sul ginocchio sporco di terra e erba. Lea sorride alla madre.
"Grazie mamma"la sua voce acuta, ma allo stesso tempo roca a causa del pianto, arriva alle orecchie di Valerie che sorride nuovamente e bacia anche la sua fronte, coperta da un'adorabile frangetta castana, e le chiede se vuole tornare a giocare, ricevendo una risposta affermativa da Lea.
La fa scendere dalle due gambe e la guarda correre via, verso lo scivolo, venendo subito fermata da Thomas che le osserva il ginocchio. Valerie sorride maggiormente a quell'immagine e rimette gli occhiali, tolti precedentemente.
Intreccia tra loro le dita e abbassa lo sguardo, sentendo i due anelli sull'anulare: quello di fidanzamento e la fede nuziale. L'ennesimo sorriso nasce sul suo viso, mentre le sembra di tornare a quei momenti.
Valerie ride vedendo Louis ai fornelli, mentre cucina la cena, indossa un grembiule idiota con la scritta "kiss the chef" ed è quello che lei fa, dopo aver lasciato una carezza dietro il collo.
"Com'è andata oggi?"gli chiede sedendosi sullo sgabello e allungandosi per prendere un chicco d'uva dal cestino della frutta.
"Ho avuto due riunioni, la voglia di buttarmi giù dal sedicesimo piano era tanta"Valerie ride a quelle parole e ride maggiormente quando lo sente imprecare perché si è scottato.
"Aspetta"si alza continuando a ridere e va verso i cassetti per prendere un panno.
"Non li Val-"tenta di fermarla, ma è troppo tardi.
Socchiude le labbra perdendo il respiro per qualche secondo mentre prende in mano quella piccola scatola e la apre, dopo essersela rigirata più volte tra le dita, mostrando un semplice e fine anello in argento con un brillante al centro.
"Non-"Louis scuote la testa non sapendo cosa dire.
"Si"dice invece Valerie.
"Cosa?"non connette le sue parole.
"Si"ripete girandosi verso di lui.
"Davvero?"chiede.
"Si!"ride buttandosi tra le sue braccia.
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Valerie || Louis Tomlinson
Fiksi PenggemarAnche se per del tempo non ti senti bene, anche quando sembra che le cose non torneranno a posto e pensi di aver perso ciò che ti sta più a cuore... tutto si sistema alla fine.