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《Mamma io esco》Gridai , poi uscii di casa.
Mi diressi verso il vecchio parco per incontrare la "mia dolce metá ormai perduta" Gabriele...
Arrivai lì e mi sedetti sulla nostra panchina.
《Amore》Appena mi vide sorrise. Io gli saltai letteralmente in braccio, mi mancava.
Lo guardai con gli occhi pieni di lacrime e lui si avvicinò alle mie labbra pogiando delicatamente le sue.
Io mi allontanai di scatto...
《No, fermo》Lo pregai.
《Non muori dalla voglia di risentore il mio sapore?》Mi afferrò per i polsi e mi trascinò verso di lui.
《Non ci muoio tranquillo. Sto cercando di dimenticare il tuo sapore, non ti meriti nulla da me dopo che mi hai trattata di merda》
《Allora, senti, io non volevo nemmeno venire cazzo, ma guarda》Mi mostrò i segni sui polsi《Ho tentato di tagliarmi le vene dei polsi. È normale voler morire quando non hai più motivo per essere felice?》Disse serio.
《Non sono io il motivo della tua felicità. Ti andava bene solo quando scopavamo》《Tu in realtá mi usavi》Azzardai a dire...
E mo arrivò l'ennesimo schiaffo in faccia...
《Sei una troia, mi hai capito? Troia. Hai ragione quando piangi e dici che forse era meglio se non nascevi. Hai portato solo casini dietro di te, solo merda nei miei anni migliori... Troia》Gridò, e poi mi arrivò un altro ceffone ...
《Perchè mi stai trattando così》Dissi con voce fredda e rauca《Merito tutto questo da te?》Trattenni in fiato per non piangere《Ami vedermi soffrire? Ti piace riempirmi di schiaffi e vedermi sanginare per stare bene?》Buttai fuori tutta l'aria che avevo nei polmoni. Restai senza fiato.
Lui mi guardò e scoppiò a piangere isterico.
《Scusami》Disse piangendo, e poi se ne andò via...
Io mi sedetti sulla panchina e restai seduta per circa un'ora a piangere.
Ero quella che lo aveva tradito, ero io quella che continuava a forlo soffrire. Stavo facendo soffrire lui...
stavo facendo soffrire Giorgio, e continuavo a scoparmeli per paura di rimanere sola. Non era il sesso che volevo, volevo solo sentire qualcono accando a me, e forse non amavo nessuno dei due se da Gabriele ero passata ad amare Giorgio.
Mi alzai... e mi incamminai verso casa... Erano le otto e mezzo di sera.
Mentre camminavo sentii il clacson di un'auto. Mi voltai e vidi che il guidatore dell'auto era Marco, il coglione che per sfortuna si era andato a stabilire da me a breve termine.
《Hei bella lo vuoi un passaggio? Sai... è sera e ho paura che qualcuno possa violentarti, sai com'è, nessuno può resisterti》Scherzò pesantemente.
《No, vado a casa da sola》Sputai acida.
《Sali...》Ordinò.
《No cazzo》Ringhiai.
《Se vuoi dico a Giorgio del ragazzo con cui stavi prima》Sorrise compiaciuto. Volto da angioletto e sorriso da stronzo.
Io aprii la portiera della macchina e salii.
《Ci voleva molto? Stiamo andando a casa, non ti stupro tranquilla, non vado con le bambina del cazzo》Rise..
《Cosa? Ma vaffanculo》Sbuffai arrabbiata.
Lui accennò un piccolo sorrise e continuò a tenere fisso lo sguardo sulla strada.
《Cazzo è chiusa, devo farmi quindici minuti di strada per arrivare a casa tua quindi, ma cazzo però dai》Ironia della sorte, la strada principale era chiusa ed io cazzo dovevo stare ancora per molto con quel coglione. Mandai un messaggio a mia madre per dirle che ero in macchina con lui e di non preoccuparsi...
《Come hai fatto a far innamorare così perdutamente Giorgio? Cioè, sei una bambina, e pure poco eccitante se proprio dobbiamo dirlo》Rise.
《Tu sei un coglione di merda. Non faresti eccitare nessuna. Appena apri bocca ti rovini da solo》Lo imboccai a porole, non lo sopportavo.
《Io ti farei eccitare anche senza toccarti bambina, e sentiresti il forte bisogno di toccarti per me》Si vantò.
《Non è vero. Tu sei solo un porco, e basta》Rinfacciai.
《Allora se tipo ti dicessi che per adesso cel'ho duro non ci faresti nemmeno caso, no?》Rise.
《Non ne ne fotte nulla del tuo cazzo, ok?》Gridai àrabbiata.
《Quindi dispiacerebbe ritrovarti il mio enorme pene in bocca, duro e pulsante. La tua bocca che va su e giù, si muove cercando di tenerlo tutto dentro fino ad arrivare alla gola... ti dispiacerebbe che io ti accarezzassi il capelli e ti sussurrassi all'orecchio che stai facendo tutto bene. Ti dispiacerebbe ingoiare la mia sborra calda e succhiarlo fino a lasciarlo andare con un enorme schiocco di lingua lasciandomi andare il cazzo facendi anche un pò male》Sussurrò, poi mi guardò ridendo compiaciuto e si leccò le labbra.
Io non potei nemmeno parlare, ero imbarazzata, ma le sue parole erano così eccitanti.
《La mia bocca sui tuoi capezzi. La mia saliva su essi, tutta intorno. Ed io che cerco di stimolarteli leccandoli lentamente e lasciandoli ricoperti di saliva. Dove la vorresti la mia saliva adesso?》Sussurrò《Sul tuo collo, il tuo collo gelato, che riscando con dei piccoli succhiotti. Poi scendo e vado a leccare di nuovo i capezzoli, che stanno per esplodere a quanto sono duri. Poi scendo tracciando una linea dritta con la lingia fino all'inguine... E vedo che c'el'hai rasata》《Mmm》Ansimò《Sei calda e vogliosa. Così gonfia che tra un pò mi esplodi in bocca, perchè ho giá messo la mia lingua nel tuo clitoride.
Sei così calda...
Andesso la sto muovendo velocemente, così veloce da farti ansimare. Sento il buco. E sento le tue gambe farsi rigide e tu che ti contrai. E poi boom》Spense l'auto di scatto《Esposa nella mia bocca. Se così saporita...》Dissi guardandosi e leccandosi il labbro inferiore.
Poi aprì lo sportello e scese dall'auto.
Io non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata a casa. Cosa mi aveva fatto quel ragazzo?
Sentivo davvero il pungente bisogno di toccarmi in quel momento.
Salii , salutai velocemente mia madre e con la scusa di dover andare urgentemente in bagno, andai in camera mia, chiusi a chiave la porta e cominciai a masturbarmi per alleviare un pò quel forte bisogno...
Poi andai in bagno e scesi giù per cenare.
Alla sera, Marco avrebbe dovuto andare a dormire in camera mia.
Mia madre insieme a Fabio salirono un materasso e delle lensuola e poi andarono a dormire.
Io feci finta di dormire appena lui si mise a letto.
La luce era spenta, e l'unica cosa che brillava era la luna che illuminava parzialmente la mia stanza dalla finestra aperta.
《Ti sei toccata?》Sussurrò.
《No》risposi seccata.
《Ti aiuto io, ho le dita abbastanza perfette da saper fare magie. Invece di far sparire le cose, io faccio venire la voglia a tutte》Sussurrò con tono superiore.
《O la smetti di parlarmi così o lo dico a Giorgio》
《Ti crederà? No... penserá che sei stata tu a provocarmi, come ormai penserá chi ti conosce》Rise.
《Lasciami in pace. Perche questo se nemmeno mi conosci?》
《Voglio portare a casa un altro trofeo, e visto che per ora ho solo te voglio vedere fino a che punto mi resisti. Io dico che ti dai ancora prima che io me ne sia andato》
《Io dico "vaffanculo porco"》
《Buona notte. Sognami, magari mi scopi nei sogni》
Io cercai di non dargli retta e di dormire...

Solo sesso. Con il ragazzo che amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora