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《Allora Gabriele... Parlami un pò della tua famiglia, del tuo lavoro...》Chiese mia madre curiosa.
《Mamma》
《Che c'è?》
Io non volevo che Gabriele parlasse... quell'argomento per lui era difficile, l'argomento "famiglia".
《I miei genitori sono morti quando io ero piccolo... e mia nonna , l'unica nonna, che avevo ancora è morta. Non ho una "famiglia" per così dire... Ma Giulia riesce a farmi pesare meno tutto questo》 Sorrise guardandomi《E comunque di lavoro faccio il barista. Lavoro assieme ad un mio amico al bar di suo cuggino, ma un giorno vorrei aprire un bar tutto mio... e solo che con questa crisi che c'è adesso.
Se inizzio col mio progetto del bar non arrivo a pagare la macchina, le bollette e le cose da mangiare》Sospirò.
《A bene. Si hai ragione, è giusto quello che dici. E hai solo diciannove anni.》
《Quasi venti 》Appuntò lui. E mia madre sorrise.
《Ma sono giá le dieci?》 Chiese mia madre sconvolta.
《Noi dobbiamo andare, io domani lavoro》Si alzò da tavola...
《Ma se Giulia , tu vuoi restare restati... magari a dormire come volevi》Disse sorridendo.
#Cosa cazzo aveva in testa? Io non volevo dormire lì.
《Oh ma certo... 》Sorrise contenta mia madre...
《Passiamo da casa, prende il pigiama e i vestiti e poi ritorniamo》
《Ma certo》gridai arrabbiata e poi scappai giù per le scale fino alla macchina.
Lui salutò mia madre 《E che non vuole andarsene》Scherzò e poi scese per andarmi dietro.
《Stronzo. Stronzo e ancora stronzo》gli ripetei arrabbiata?
《O ti stai zitta o ti mollo un ceffone che giuro te lo ricordi per sempre》Mi rimproverò.
Io lo guardai poi mi girai arrabbiata guardando fuori dal finestrino della macchina

Solo sesso. Con il ragazzo che amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora