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Sospiro guardando il soffitto bianco di camera mia pensando al fatto che dovrei alzarmi per andare a scuola. Sbuffo al pensiero di passare un'altra giornata monotona con le solite prese in giro di Brian, che ormai si diverte dalle scuole elementari a perseguitarmi con continui atti di bullismo.
Mi alzo iniziando a vestirmi svogliatamente prima di andare in cucina dove trovo mia nonna seduta ad ascoltare il telegiornale.
<<Buongiorno>> le sorrido portandola a guardarmi.
<<Buongiorno tesoro. Ti ho fatto le uova e un toast>> mi dice guardando il piatto sul tavolo.
Mi siedo e faccio colazione velocemente prima di ritornare in camera a prendere il mio zaino.
Prima di uscire mi sistemo i lunghi capelli castani e noto le occhiaie dovute alla notte passata a studiare. Vado verso la scrivania prendendo il correttore per coprirle quanto basta per non farle risaltare come prima.
Saluto nonna ed esco da casa avviandomi a scuola che dista dieci minuti dalla mia abitazione.

Appena svolto il solito vicolo vedo Simon appogiato al muro intento a digitare velocemente sul cellulare.
<<Ei, già qui? >> gli corro incontro e lui alza la testa con gli occhiali scivolati sul naso aquilino.
<<Come ogni mattina>> mi sorride prima di mettere il telefono in tasca
<<Hai sentito la novità? >> mi chiede mentre ci incamminiamo verso scuola insieme, come sempre.
<<No. Cos'è successo? >>
<<Oggi a scuola arriva un nuovo studente>>
<<E allora? >>
<<Beh, quello sta col braccialetto elettronico. Si dice che abbia pestato uno che poi ha perso la vita, ma se l'è cavata con la legittima difesa>>
Sgrano li occhi guardando Simon come in cerca di un sorriso che mi faccia capire che mi stia prendendo in giro, ma tutto ciò che trovo è la concentrazione di raccontarmi tutto senza dimenticare nessun dettaglio.
<<Non fare quella faccia, quelle son solo voci. In verità non so cos'abbia fatto, so solo che sta col braccialetto e verrà scortato dalla polizia a scuola e poi a casa>>
Finisce il racconto proprio quando arriviamo sotto scuola e noto subito un chiacchiericcio diverso dal solito.
Mi guardo intorno e noto subito la macchina della polizia dalla quale poco dopo scende un poliziotto con un ragazzo dai capelli corti e neri un po disordinati. L'uomo in divisa lo accompagna all'entrata e dopo avergli detto qualcosa torna in macchina.
Simon mi tira per il braccio facendomi camminare fino l'ingresso
<<Lia abbiamo verifica e non ho intenzione di tardare per la curiosità del nuovo tipo>>
La verifica di storia, me ne ero dimenticata stando imbambolata a guardare la scena di prima, come tutti del resto.
Entriamo a scuola e ci dirigiamo verso la nostra classe prima che suoni la campanella.

La verifica è andata molto bene e appena ho finito di sistemare le mie cose nello zaino sento il preside Field che mi chiama sulla soglia della porta.
Mi affretto a prendere le mie cose e lo raggiungo
<<Buongiorno preside>> sorrido cercando di non sembrare nervosa. Non penso di aver fatto qualcosa di male.
<<Williams, vorrei vederti tra cinque minuti nel mio ufficio>> Dice in tono tranquillo grattandosi il baffo grigio.
Annuisco e lui se ne va salutandomi.
<<Williams che hai combinato? >> sento la voce irritante di Brian e non mi giro nemmeno a guardarlo, tanto so già che vuole farmi qualche stupido dispetto. Gesto che non tende ad arrivare perché sento subito una mano tirarmi un ciocca di capelli
<<Sto parlando con te>> mi giro per guardarlo mentre lui molla la presa dai miei capelli con i suoi amici che ridacchiano.
<<Che c'è? >> chiedo non facendomi prendere dal panico per non dargliela vinta
<<Non ti metti a piangere oggi? >> Dice ripensando a pochi giorni fa dove mi aveva nascosto l'inalatore e io presa dal panico iniziaii a piangere.
Non rispondo e mentre continua ad infierire guardo la parete bianca dietro di lui non ascoltandolo.
<<Williams>> la voce del preside mi riporta alla realtà e lo ringrazio mentalmente per avermi salvata da questa situazione.
Gli corro immediatamente incontro e mi metto accanto a lui
<<Scusi, mi sono trattenuta>> dico sospettando che mi sia venuto a cercare dopo che non ero ancora venuta nel suo ufficio
<<Ti tengo d'occhio Philips>> dice lui verso Brian che alza le mani come per dire che lui non ha fatto nulla.

Arrivati davanti all'ufficio del preside lui apre la porta e mi fa entrare.
Seduto su una sedia c'è un ragazzo che non riconosco, e penso subito che sia il ragazzo nuovo, quello scortato dalla polizia.
<<Bene, prego siediti Williams>> dice il preside facendo cenno alla sedia vuota vicina al ragazzo che ora mi sta guardando.
I suoi occhi neri sono contornati da delle folte ciglia e due occhiaie, i capelli neri scompigliati come sta mattina. Ha un viso molto bello, e guardando velocemente il suo fisico, direi che anche quello è molto attraente e muscolo.
<<Lui è Nicholas Black. È stato trasferito qui dalla vecchia scuola. Lei è Lyenne Williams>>
Ci presenta il preside facendomi ritornare coi piedi per terra e facendomi spostare lo sguardo sulle mie gambe.
Lo stavo fissando...
<<Scusi preside, ma perché mi ha convocata? >>
Chiedo guardando il signor Field che come suo solito si tocca il baffo
<<Beh, lei è l'alunna migliore che abbiamo. Ci sono proposte di borse di studio per lei. Con questo, volevo chiederle se fosse disposta a dare ripetizioni al signor Black facendoli anche ripetere tutti li argomenti trattati fin'ora non facendolo rimanere indietro>>
Guardo il preside confusa pensando di aver capito male ma vedendolo che aspetta una mia risposta so di aver capito bene.
<<Ripetizioni? >>
<<Si. Si tratta di rimanere due ore qui dopo scuola, se per lei non è un problema. Iniziereste da domani. Essendo solo ad ottobre, penso che lui possa rimettersi alla pari con i vari argomenti>>
Guardo con la coda dell'occhio il ragazzo accanto a me che gioca con un pezzetto di carta tra le mani.
Non so se accettare. Da quello che mi ha detto Simon questa mattina, il ragazzo vicino a me non sembra una brava persona, però non voglio giudicare un libro dalla copertina.
<<Va bene>> dico giocherellando nervosamente con le mie mani.
<<Bene, mi fa piacere>> mi sorride il preside alzandosi dalla sedia e io lo seguo a ruota
<<Potete andare ora, domani mattina ti dico tutto>> ci guarda entrambi, ora in piedi, e ci fa un cenno con la testa.
Esco dall'ufficio seguita dal moro alle mie spalle.
<<allora... Piacere io sono Lia>>
Allungo nervosamente la mano verso di lui che mi fissa con insistenza facendomi sentire a disagio.
<<Non era Lyenne? >> la sua voce roca mi arriva alle orecchie e mi sento imbarazzata.
<<Si b-beh mi chiamano tutti Lia però>> balbetto ritirando la mano che lui ha guardato senza stringere.
Solo ora noto la sua altezza.
<<o-ok bene, allora ci vediamo in giro e domani>> mi guardo intorno sperando che la mia voce non faccia intuire il mio essere nervosa e a disagio. Non voglio dare l'impressione della stupida.
<<Mh>> fa un cenno col capo prima di girarsi e incamminarsi verso una delle classi.
Sospiro e finalmente faccio uscire dalla bocca tutta l'aria trattenuta fino a quel momento. Nicholas mi ha fatta sentire molto a disagio fissandomi in quel modo...

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora