26.

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Mi rigiro nel letto con la sveglia che suona come una dannata senza voler smettere.
Mi lamento prima di alzarmi e spegnere questo aggeggio del diavolo.
Tra uno sbadiglio e l'altro mi dirigo in cucina dove trovo la nonna già sveglia intenta a preparare la colazione.
<<Buongiorno>> la saluto e lei ricambia mettendomi davanti il piatto con delle uova strapazzate che mi affretto a mangiare.
<<Oggi pomeriggio vado dalla signora Piper, se non mi trovi a casa è perché sono da lei>> mi dice sedendosi a sua volta mentre si asciuga le mani con un panno. Annuisco continuando a mangiare.
Dopo colazione mi preparo velocemente ed esco di casa dirigendomi a scuola.
<<Buongiorno strega>> Simon mi sorride mentre si prende come saluto una manaata sul braccio.
La giornata è fredda e il cielo è ricoperto da una marea di nuvole grigie.
Arriviamo d'avanti a scuola in anticipo e Simon mi trascina al distributore per bersi quello che è il suo secondo caffè della mattinata.
<<Voglio trovarmi un lavoretto part time, ho visto alcuni annunci e guarda qua>> dice mentre tira fuori il telefono e me lo mostra.
Guardo l'offerta di lavora di un bar con l'orario dalle 16 alle 20.
<<Sembra buono no? Quattro ore non mi sembra male e non finiresti nemmeno tardi>> rispondo mentre infilo il cappello nella tasca del giubotto
<<L'ho pensato pure io, peccato che sia lontano e coi mezzi ci metterei un'ora e passa>>
<<Beh ma sicuramente c'è qualcosa di più vicino>> Lo guardo mentre scorre le varie offerte di lavoro sorseggiandosi il caffè.
La campanella suona e tra un lamento e l'altro lo trascino in classe.

Durante l'intervallo cerco con lo sguardo Nicholas per tutto il corridoio ma non lo trovo. Mi incammino vicino la sua classe e sbircio dentro vedendo la sua figura seduta al banco mentre schiaccia un pisolo.
Entro e mi avvicino a lui osservandolo mentre tiene la testa tra le braccia mostrando la sua nuca che conosco ormai bene.
<<Dormi? >> domando quasi in un sussurro.
Non risponde così mi avvicino di più a lui.
<<È più di una settimana che vorrei parlarti>> bisbiglio ripensando al fatto che dopo il suo compleanno non siamo più rimasti soli.
Mi appoggio al banco di fianco il suo e guardo i suoi capelli sbarazzini. Allungo la mano e la poso sulla sua spalla, facendo dei piccoli cerchi con le dita.
Sbuffo e decido di andarmene ma prima che possa muovermi la mia mano viene avvolta dalla sua.
<<Di cosa? >> domanda mentre alza la testa e i suoi occhi trovano i miei e ci di inchiodano dentro.
<<Cosa? >> domando Imbambolata a guardarlo mentre la sua mano tiene ancora la mia.
<<Di cosa volevi parlarmi>> continua alzandosi mentre si avvicina al mio corpo.
Indietreggio un po ma in meno di un secondo mi ritrovo seduta sul banco con lui in mezzo alle mie gambe che mi osserva ad un palmo di mano.
<<Allora? >> domanda portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre con l'altra mano tiene ancora stretta la mia.
Sento la faccia andare a fuoco e quando voglio rispondere le sue labbra calde si posano sulle mie. Sto per avere una tachicardia ma vengo assalita da un piccolo fastidio e interrompo quella vicinanza non volendo approfondire il bacio.
<<Perché mi baci se poi mi ignori per giorni? >> Domando in un sussurro a mezzo centimetro dalle sue labbra.
Osservo le nostre mani intrecciate aspettando una risposta ma proprio quando sta per aprir bocca suona la campanella.
Mi affretto a scendere dal banco ancora col cuore che batte a mille e un secondo dopo la classe si riempie di studenti.
<<Ciao>> lo saluto posando un'ultima volta i miei occhi nei suoi per poi uscire.

<<Domani vengo a casa tua>> Guardo Simon interrogativa mentre usciamo da scuola in mezzo a tutti i studenti sparpagliati qua e la.
<<Mi devi aiutare a studiare scienze. Quella venerdì mi interroga>>
<<Se tu invece di copiare studiassi non dovresti chiedermi aiuto>> rispondo mentre scendiamo i scalini della scuola e Simon mi fa il verso.
<<Non pensavo di rivederti così presto>>
Una voce famigliare mi giunge alle orecchie e appena alzo lo sguardo mi ritrovo Sam che mi guarda sorridendo.
<<Che ci fai qui? >> Domando scendendo l'ultimo scalino dell'entrata e fermandomi d'avanti a lui con Simon che gli accenna un saluto.
<<Sono venuto ad incontrare un amico ma non pensavo di trovarci pure te>> Sorride guardandomi mentre si posiziona li occhiali da sole sole la testa.
<<A che ti servono se è nuvoloso? >> li indico con un cenno mentre Sam fa un sorriso spavaldo.
<<Mi fanno figo>>
Sento il borbottio di disapprovazione di Simon accanto a me.
<<Se lo dici tu>> Rispondo semplicemente prima di incamminarmi di nuovo ma prima che possa fare un altro passo una mano mi tira delicatamente indietro dal fianco.
<<Cosa ci fai con lui? >> La voce di Nicholas mi porta a girarmi e una strana sensazione si fa spazio in me. Vorrei abbracciarlo e godermi questi piccoli momenti da soli senza che ogni volta qualcuno ci interrompa, ma stando a scuola lo trovo difficile.
<<Ciao Nick>>
Nick? Si conoscono?
<<Ti avevo detto di non venire qui>> la voce dura e autoritaria mi fa abbassare lo sguardo, so che non è rivolto a me però mi sento comunque a disagio. Si parlavo come se si conoscessero da molto.
<<Si ma non rispondi mai al telefono quindi... >> Sam si doldola sul posto guardando con fare innocente il ragazzo che ancora mi tiene stretta accanto a sé.
<<Se non rispondo vuol dire che non ho niente da dirti quindi smettila di assillarmi e non venire più qua>>
<<Ehm>> Simon si schiarisce la voce e tutti e tre ci voltiamo verso di lui che inizia a ridere nervoso
<<Non vorrei interrompervi, ma io e Lia dovremmo andar via quindi se avete intenzione di star qua a guardarvi in cagnesco ok, ma io prendo lei e vado>> la sua mano afferra la mia togliendomi dalla vicinanza con Nicholas e all'improvviso sento un freddo attorno.
<<È la vostra pezza che la tirate così? Prima uno poi l'altro? >>
Guardo Sam che nel mentre si è ricevuto un'occhiataccia da entrambi i ragazzi e se la ride di gusto.
<<Magari vuoi venire con me? >> Domanda smettendo di ridere mentre mi tende la mano che guardo un po schifata.
<<Vattene Sam, e voi due andate a casa>> Nicholas ci sorpassa e lo guardo dirigersi verso la macchian della polizia
<<Che siamo? Bambini? >> Brontola Simon allontanandosi con me per braccio mentre saluta di sfuggita Sam senza lasciarmi tempo di far lo stesso.

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora