17.

71 5 3
                                    

Novembre è arrivato portando con se il freddo. Le giornate calde di sole si son trasformate in fredde e grigie in un batter d'occhio.
Guardo il cielo camminando lentamente accanto a Simon.
Delle piccole nuvolette di vapore escono dalle mie labbra ad ogni respiro.
<<Che freddo cane>> sento il mio amico lamentarsi accanto a me prima di entrare a scuola.
Mi tolgo il cappello seguita a ruota da lui mentre entriamo in classe e ci sediamo.
<<Williams>>
La voce di Brian mi fa girare verso di lui e non faccio in tempo a spostarmi che una pallina di carta mi colpisce in faccia.
Sbuffo ma non dico nulla, sono felice perché è da un po che non si spinge oltre a queste stupidaggini o battutine.
Le ore passano in fretta e quando Simon mi propone un the caldo non ci penso due volte ad accettare.
Arriviamo alla macchinetta e aspettiamo che i due ragazzi davanti a noi finiscano prima di prendere le nostre bevande.
<<Vuoi sederti? >> Simon mi guarda indicando la solita sedia lì vicino ma faccio di no con la testa.
Cerco con lo sguardo i due occhi scuri a cui penso un po troppo spesso ultimamente, ma non li trovo.
<<Hai visto Nicholas? >> domando ma quasi mi strozzo col the quando girandomi noto che sta proprio dietro di me in piedi accanto a Simon.
<<Si, è proprio qua>> dice il mio amico ridendo mentre io tossisco cercando di non strozzarmi.
Mi riprendo quasi subito e dopo aver lanciato un'occhiataccia a Simon poso lo sguardo su quello del moro.
<<V-vuoi qualcosa di caldo da bere? >> gli domando e mi maledico mentalmente per la mia balbuzia che predomina quando sono a disagio.
<<No>>
I suoi occhi sono fissi nei miei e me lo sento che sto diventando rossa come un peperone.
<<Vado a chiamare John>> dice all'improvviso Simon facendomi l'occhiolino senza farsi vedere da Nicholas. Ci ha lasciati da soli apposta.
Fisso la bevanda calda che tengo tra le mani in cerca di un argomento.
Guardo con la coda dell'occhio il ragazzo e lo vedo mentre mangia la solita mela noiosa.
<<Come mai la mela? >>  domando dando sfogo ai miei pensieri.
<<Perché non la mela? >> risponde posando a sua volta gli occhi su di me.
<<La mangi sempre>>
<<Che ne sai? Sei la mia stalker? >> un leggero sorriso gli compare in viso e io non posso far a meno di pensare che sia bellissimo quando sorride così.
<<Ti cade la bava>> continua prendendomi in giro facendomi uscire dalla mia trans.
<<Smettila... Comunque non sono nessuna stalker, semplicemente ho notato che mangi solo mele>> borbotto guardandomi le punte dei piedi.
<<Mh>>
Ultimamente facciamo tante conversazioni circa normali. Circa perché nonostante ci siamo avvicinati un pochino, lui rimane comunque uno di poche parole.
Sobbalzo quando il suo braccio sfiora il mio e lo fisso appoggiarsi accanto a me al muro.
Lui se ne accorge ma non sembra intenzionato a togliersi, infatti siamo ancora vicini e i nostri corpi si toccano. Spalla contro spalla.
Mi allontano di un po facendo finta di stiracchiarmi e ringrazio mentalmente la campanella che suona proprio in quel momento. Prima che possa allontanarmi da lui però sento una presa delicata che mi tiene il braccio.
Mi volto e guardo prima Nicholas poi la sua mano, che toglie subito.
<<Cosa?>> chiedo aspettando una domanda o richiesta ma questa non arriva.
<<Niente. Ci vediamo dopo>>
E così se ne va portando via con se il suo meraviglioso profumo.

Scrivo attentamente tutto quello che dice il prof prendendo appunti mentre alcuni in classe chiacchierano facendolo interrompere di tanto in tanto.
Manca una mezz'ora a fine della lezione e poi finalmente potrò rivedere Nicholas.
Mi maledico ogni volta che i miei pensieri vanno a lui, e questo capita più spesso del dovuto.
Mi sento una ragazzina alla sua prima cotta. Continuo a pensarlo e aver voglia di vederlo in ogni attimo.
È passato ormai un mese da quando lo conosco e mi sono abituata a tutti i suoi modi di fare. Dall'annoiato quando propongo cosa ripassare, al stranamente interessato a fare conversazione senza l'uso di monosillabi.
<<Una mummia>> la voce di Simon mi riporta alla realtà e solo ora mi accorgo che la lezione e finita e tutti stanno uscendo dalla classe.
<<Ma che hai?>> mi chiede notando il mio silenzio mentre poso la penna nel portapenne.
<<Niente>>
<<Sei strana oggi. C'è qualcosa che non va? >>
Si risiede accanto a me e mi fissa con aria preoccupata.
Noto un riccio fuori posto e allungo la mano per sistemarglielo.
<<È tutto ok, sul serio>> sorrido infine mentre lui continua a guardarmi dubbioso.
<<Sappi che stasera ti chiamo, non mi fido>>
Non lasciandomi tempo di rispondere mi lascia un bacio sulla guancia ed esce dalla classe.
<<Vi date spesso i baci così? >> la voce roca di Nicholas mi fa alzare lo sguardo su di lui.
Prende il solito banco e lo fa avvicinare al mio prendendo poi posto sulla sedia dove poco prima c'era seduto il mio amico.
<<Ogni tanto...>> rispondo guardandolo mentre maneggia la busta del tabacco.
Effettivamente io e Simon non ci mostriamo quasi mai affetto, se non quando siamo preoccupati l'uno per l'altra o lui è ubriaco. O quando vuole favori.
<<Anche con me potresti ogni tanto allora? >> dice chiudendo la sigaretta appena fatta e mettendosela dietro l'orecchio.
Quasi non mi strozzo con la saliva e mi agito sul posto
<<Rilassati>> sorride
<<Stavo scherzando>>
Una piccola e quasi invisibile fossetta si fa spazio sulla sua guancia.
Mi rilasso un po quando lo vedo frugare nello zaino. La sua felpa nera copre le braccia muscolose ma nonostante questo le spalle larghe son ben visibili.
Mi porge il suo quaderno di matematica e io lo prendo iniziando ad analizzare gli errori, che anche sta volta non ci sono.
Non voglio risultare cattiva ma questa cosa mi infastidisce un po.
<<Glieli hai mostrati all'insegnamente, vero? >> chiedo infine poggiando il quaderno sul banco e fissandolo in attesa di una risposta.
<<Mh>>
Presumo sia un si...
Guardo ogni dettaglio del suo viso e mi accorgo solo ora della piccola cicatrice che ha sotto il sopraciglio sinistro. Ispeziono il suo viso perfetto con gli occhi quando mi accorgo che anche lui ora mi sta fissando.
<<Finito di fissare? >> sorride mentre appoggia il viso sul palmo della mano.
Distolgo immediatamente lo sguardo imbarazzata e tiro dal mio zaino il libro di scienze.
<<Anche tu mi stavi fissando>> rispondo mormorando senza pensarci troppo.
<<No, io stavo osservando>> risponde prima di avvicinarsi un po con la sedia.
Un brivido mi pervade la schiena a sentire quel suo profumo così buono tanto vicino.
Sto impazzendo, me lo sento.
Ultimamente ogni volta che son con lui mi sento più nervosa del normale e mi agito per ogni minima cosa che fa.
Cerco di mantenere la calma mentre gli spiego cosa dobbiamo studiare e quando ho finito lo guardo aspettando una risposta.
Si inumidisce le labbra e posa gli occhi nei miei. Quei suoi occhi neri come la pece e profondi come un pozzo senza fondo.
<<Vuoi venire a casa mia stasera? >>

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora