19.

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<<Preferisci il mare o la montagna? >> mi domanda Simon con il telefono in mano intento a farmi qualche stupido quiz, manco ho capito quale a dir la verità.
<<Montagna>> rispondo senza togliere lo sguardo dal libro concentrata a ripassare per la verifica.
Sono passati tre giorni da quando son stata a casa di Nicholas.
Ho conosciuto suo fratello, Chris, un ragazzo tutt'altro che silenzioso, a differenza del moro.
Da quel che ho capito ha 28 anni e gestisce dei locali.
<<Ti reputi una persona impulsiva o tendi a riflettere prima di agire?>> Sbuffo togliendo lo sguardo dal libro e guardando il mio amico che attende una risposta.
Lui e John quella sera mi son venuti a prendere alle 22 in punto, quest'ultimo rimproverando Simon per tutto il tragitto per le chiamate ostinate che continuava a farmi.
<<La smetti? Sto cercando di ripassare, cosa che dovresti fare anche tu perché sappi che non ti farò copiare sta volta>> alzo gli occhi al cielo ripensando all'ultima verifica nella quale son quasi stata scoperta dal prof ad aiutare Simon che come sempre mi chiedeva aiuto.
<<Quanto sei noiosa mamma mia, volevo sapere che animale fossi ma è già constatato che verme sei e verme rimani>> Dice mettendosi il telefono in tasca ricevendo così un pugno sul braccio da parte mia.
Mi rimetto a ripassare cercando di non farmi più distrarre da lui, nonostante le sue continue lamentele su ogni cosa per attirare la mia attenzione.
Non ho neanche mangiato, ho lo stomaco chiuso per l'ansia della verifica, a differenza di Simon che in mezz'ora di pausa si è bevuto due caffè, mangiato un panino e delle merendine prese ai distributori.
Lo sento conversare con qualcuno ma continuo ad ignorarlo concentrandomi sul libro.
Tutto, e dico tutto, mi sta dando fastidio in questo momento.
I rumori della gente che cammina e chiacchiera per il corridoio, il ticchettio dell'orologio, il mio amico che continua a parlare e distrarmi.
Ho studiato per questa verifica, come sempre, però sarei più tranquilla se riuscissi a ripassare senza distrazioni.
Mi sento toccare la spalla e sto per impazzire.
<<Ti ho detto di smetter... >> quasi urlo ma le parole mi muoiono in gola quando vedo che quello ad aver richiamato la mia attenzione non è Simon, ma Nicholas.
Ritira la mano e se la infila nella tasca della felpa avvicinandosi a me e guardando le pagine che tengo aperte.
<<Diventi sempre così isterica prima di un compito?>> sorride penetrandomi con gli occhi.
La solita piccola fossetta spunta sulla sua guancia.
<<Di solito è anche peggio>> Simon attira l'attenzione del moro che lo guarda interessato.
Il mio amico inizia ad elencarli tutti i momenti in cui son stata ingestibile prima di una verifica e, sentendoli a mia volta, inizio ad arrossire.
<<Ora me ne vado a chiamare John prima che suoni la campanella, e sappi che non metterò più nessuna buona parola su di te se continuerai a trattarmi male>> Simon si alza e mi guarda in modo finto offeso, infatti subito dopo sorride e si allontana da me e Nicholas.
Guardo quest'ultimo ancora in piedi accanto a me che si gratta il mento con fare annoiato.
<<Avevi bisogno di qualcosa? >> chiedo facendogli portare gli occhi su di me.
Sta per dire qualcosa quando un braccio avvolge il suo e una voce squillante ci porta a girarci.
<<Ciao>> Melania ci guarda, anzi, lo guarda, con un sorriso a trentadue denti.
<<Lisa vero? Come stai? >> mi chiede con finto tono interessato.
<<Lia>> la correggo senza nascondere la poca simpatia nei suoi confronti.
La guardo avvinghiata al braccio del ragazzo come se fossero chissà quali amici, e un leggero fastidio inizia a crescermi dentro.
Lui dal canto suo nemmeno le chiede di spostarsi, da quando son così intimi?
Chiudo il libro e lo rimetto nello zaino sentendo tutto il corpo bruciare dal nervoso.
<<Vado in classe>> borbotto con un fastidio percepibile nella voce.
Mi allontano senza troppi saluti, sentendo dietro di me un "Ciao ciao" da parte della bionda.
Rientro in classe e mi siedo al mio posto aspettando che la lezione inizi, ancora con del fastidio addosso.

Guardo di sottecchi il ragazzo seduto vicino a me che si gira una sigaretta.
Sono ancora infastidita per sta mattina e per quel rapporto ambiguo che ha con Melania.
Sbuffo ripensandoci ottenendo così una sua occhiata.
<<Che hai? >> chiede sorridendo mentre lecca la cartina per poi finire la sua opera d'arte e mettersela dietro l'orecchio.
<<Nulla>> il mio tono esce un po troppo acido così decido di cambiare discorso
<<Oggi pensavo di fare inglese>>
Prendo il mio libro e lo appoggio sul banco per poi mettermi alla ricerca anche dell'astuccio che trovo subito.
Mi sistemo meglio sulla sedia aprendo il libro e inizio a sfogliarlo sotto lo sguardo attento del ragazzo.
Quello che penso essere un terremoto si rivela la mano di Nicholas che tiene la mia sedia e la avvicina alla sua.
<<Che stai facendo? >> domando quando ritira il braccio e noto l'effettiva vicinanza tra noi due, le nostre gambe si sfiorano.
<<Non ci vedevo>> fa un cenno al libro poi ritorna a guardarmi poggiando il mento sulla mano.
Eccolo qua, l'uragano che si crea in me ogni volta che siamo così vicini inizia a farsi sentire.
Il fastidio dovuto a Melania pian piano va scemando lasciando spazio all'imbarazzo e sento subito le guance tingersi di rosso.
E così le due ore passano, con me che cerco di rilassarmi il più possibile e non balbettare mentre gli spiego le cose.
Quando finalmente si alza torno a respirare.
Raccolgo le mie cose e lo seguo in completo silenzio lungo il corridoio.
Arriviamo al portone e sto per salutarlo quando mi precede
<<La prossima volta, se vuoi del contatto fisico, dimmelo invece di fare la gelosa>> ghigna mentre si allontana lasciandomi sotto shock.

Cammino verso casa con le buste della spesa in mano mentre da un paio di metri continuo a calciare un sassolino.
Quando finalmente arrivo poggio tutto sul tavolo e sento la nonna arrivare dal soggiorno.
<<Faccio io se vuoi andare a studiare>> mi dice iniziando a mettere a posto i vari prodotti.
Scuoto la testa e continuo insieme a lei, anche perché in questo momento non ho proprio la testa per studiare.
Continuo a ripensare a prima e alla figura da scema che ho fatto.
Adesso Nicholas mi vedrà con gli occhi di una ragazzina gelosa senza nemmeno un motivo valido, dato che non stava facendo nulla di particolare con Melania.
Mi torturo con questi pensieri per tutta la serata e quando mi ritrovo alla scrivania a dover fare i compiti sbuffo sonoramente.
Il telefono squilla portandomi a guardarlo.
Lo prendo e vedo una videochiamata di Simon.
Passiamo più di un'ora al telefono con lui che cerca di consolarmi non omettendo però le frecciatine tipo "io te lo dicevo che facevi la gelosina".
Quando finalmente finiamo la chiamata mi metto seriamente sui libri pensando come affronterò da ora in poi Nicholas dopo essermi ridicolizzata in questo modo.



Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora