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Osservo il cupcake che tengo fra le mani prima di morderlo per poterlo finalmente assaggiare mentre John racconta una storia ai presenti che sembrano seguire con molto interesse.

<<Alla fine ho suonato tre volte in quel locale, dopodiché il proprietario non ne ha voluto sapere>> dice sbuffando leggermente.

<<Che stron->> Simon non riesce a finire la frase perché la nonna si intromette <<Simon>> dice tirando un'occhiata di rimprovero al mio amico che le sorride con la coda fra le gambe per poi voltarsi verso di me.

<<Tu cosa ne pensi? >>

<<Di cosa? >> domando perplessa non avendo seguito la conversazione.

<<Come di cosa? A cosa stavi pensando? >>

<<A nulla, ero semplicemente con la testa fra le nuvole>> mi giustifico non volendo ammettere che in verità l'unica cosa a cui penso da tutta la sera è di come prendere in disparte Nicholas per potergli dare il mio regalo.

A proposito di lui: con mio grande stupore è stato estremamente gentile per tutta la serata e non ha fatto battutine ambigue che potessero mettere qualcuno a disagio.

La nonna ne sembra affascinata e suppongo che ormai sia entrato nelle sue grazie vista la dolcezza con cui lo ha trattato per l'intera cena.

<<Se su quelle nuvole c'era Nicholas allora capisco perché hai fatto fatica a scendere>> sghignazza Simon ottendendo così un calcio da parte mia sotto al tavolo.

Alzo lo sguardo verso il moro che a sua volta mi sta fissando facendomi andare in fiamme le guance.

Sento il cuore accellerare leggermente quando noto un piccolo sorriso formarsi sul suo volto, uno di quei sorrisi meravigliosi che non mostra spesso.

I capelli sono molto meno disordinati del solito e sotto gli occhi scuri non vi è traccia delle solite occhiaie a cui ero abituata, ormai scomparse da un bel po'.

<<Nonna Williams mangi un dolcetto>> la voce di Simon attira la mia attenzione.

<<No sono piena. Se non vi dispiace vado a mettermi un po' sul divano.>> dice lei alzandosi dal tavolo ed io la seguo a ruota.

Mi avvicino prendendola a braccetto e ci incamminiamo insieme fuori dalla cucina sotto gli occhi dei tre.

<<Spero che non ti offendi tesoro>> dice rammaricata guardandomi con un'espressione che esprime tutto il suo senso di colpa.

<<E per cosa? Se sei stanca fai bene a riposarti. Metterò io a posto la cucina>> le lascio un bacio sulla guancia prima che lei si sieda per poi accendere la tv.

<<Dovrei scusarmi con te>> mi blocco sul posto a pochi passi dalla cucina sentendo Simon parlare.

<<Per? >> la voce di Nicholas mi giunge alle orecchie.

<<Ti ho sempre giudicato male e non volevo che Lia avesse a che fare con te. A dirla tutta è stata lei i primi tempi a farmi una bella ramanzina in cui mi diceva di non avere pregiudizi e robe simili. Ed effettivamente non ti ho mai visto farle del male, magari con delle piccole eccezioni in cui le hai risposto di merda. Sappi che ti approvo come sua cotterella>> Dice facendomi andare le guance in fiamme mentre sto ancora immobile ad origliare <<Ma prova a farla soffrire e ti verrò a cercare in ogni angolo della città appendendoti con le palle al soffitto>>> conclude e devo trattenere una risata prima di schiarirmi la voce ed entrare in cucina come se niente fosse.

Simon mi guarda e fa un sorriso a trentadue denti convinto che io non abbia sentito nulla di quello che ha appena detto.

<<Ecco il mio parassita preferito>> dice mentre mi avvicino al tavolo <<Mangia un babbo natale>> mi porge un biscotto che prendo molto volentieri.

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora