14.

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Osservo le lentiggini sul mio viso dopo aver messo un po di mascara. Forse dovrei coprirle, ma sinceramente a me piacciono.
Sono felice.
Mi sento come una bambina che ha appena scartato i regali di Natale.
Ieri mi sono chiarita con Nicholas e mi sento molto più serena.
Guardo l'orologio e appoggio il mascara sulla scrivania prima di uscire dalla camera e andare a salutare la nonna.
Corro fuori casa e mi incontro con Simon, al quale ho già raccontato per telefono come sono andate le ripetizioni. Ergo, che ho fatto pace con Nicholas.
<<Buongiorno>> dice tra uno sbadiglio e l'altro.
<<Hai dormito male?>>
<<Sono stato a parlare fino a tardi con John>>
Sorrido mentre mi racconta della chiamata.
Arriviamo a scuola e mancano ancora dieci minuti prima di entrare così accompagno Simon a prendersi un bel caffè per riprendersi un po.
<<Ciao Lia>> guardo James che ci viene incontro sorridendo.
<<Ciao>>
<<Come stai? >> mi chiede guardando il mio amico mezzo morto su una sedia che beve il caffè
<<Bene e tu? >>
<<Bene. Mi chiedevo se volessi venire a fare un giro dopo scuola?>> mi fissa aspettando una mia risposta.
Non mi va proprio di uscirci... Lo so che è un bravo ragazzo, però non voglio dargli false speranze.
<<Non può. Mi da ripetizioni>> la voce dura di Nicholas mi fa tornare alla realtà e lo vedo in piedi accanto a me.
Il suo profumo mi arriva subito al naso e vorrei tanto avvicinarmi per sentirlo meglio.
Che stupidaggine...
<<Davvero? >> vedo James cercare conferma da me ma io resto imbambolata a guardare il moro che mi sta accanto.
Con i suoi soliti capelli sbarazzini e la faccia corrucciata. Indossa una maglia bianca a maniche corte e dei semplici pantaloni neri con una felpa legata alla vita.
Ricevo una spintonata e sento Simon dietro di me mormorare.
Mi riprendo dalla trance e finalmente guardo James.
<<Oh... Beh si gli do ripetizioni dopo scuola>>
<<Capisco... >> lo vedo un po deluso ma poi sembra quasi che gli si accenda una lampadina sopra la testa e torna a guardarmi speranzoso
<<Allora il sabato>> Propone nuovamente
Sto per rispondere ma vengo preceduta di nuovo, questa volta da Simon
<<No, sabato hai promesso di venire a studiare a casa mia>> lo guardo stranita anche perché non ricordo affatto di avergli promesso questa cosa.
<<Capito. Allora sarà per un'altra volta>> James mi sorride prima di girarsi e andarsene un po rammaricato.
<<Ti ho parato il culo, verme>> Mi giro verso Simon e gli tiro una manata per il nomignolo datomi.
<<Che c'è? Io ti salvo e tu mi meni? >> alza le mani in segno di resa e io non riesco a non sorridere vedendo la sua espressione.
<<Grazie>> gli dico mentre cerca di colpirmi a sua volta.
<<Perché non ci esci?>> Nicholas interrompe la mini lotta che si era creata fra me e il mio amico.
Ci sta fissando come se fossimo dei bambini.
<<A lei interessa già qualcuno>> Simon fa un sorriso a trentadue denti mentre fissa il ragazzo davanti a noi.
<<Ah si? >> ghigna mentre infila le mani in tasca.
Guardo Simon con uno sguardo omicida prima di tirargli un pizzicotto senza farmi vedere.
So bene che la sua era una frecciatina e so anche a chi si riferisse.
<<Oppure mi sono sbagliato>> fa una risata finta prima di alzarsi ed allontanarsi da me.
Nicholas alza un sopracciglio e fa incrociare i nostri sguardi.
Non posso non notare che anche oggi ha le occhiaie, ma rimane ugualmente bello.
<<Occhio che ti cade la bava>> mi indica il mento mentre ghigna.
<<Che?>> Mi tocco il punto indicato e vedo che se la ride mentre io arrossisco leggermente.
Mi stava prendendo in giro.
Finalmente suona la campanella e io posso andarmene da quella situazione imbarazzante salutandolo velocemente seguita da Simon.

Sto mangiando un panino mentre ogni tanto lancio occhiate verso Melania e Nicholas.
Nonostante abbia chiarito con lui mi da comunque fastidio che lei gli stia sempre intorno.
Sta lì accanto a lui mentre ride raccontandogli qualcosa. Lui dal canto suo sembra annoiato non divertito.
Perdo un battito quando lo vedo ricambiare il mio sguardo che distolgo subito sentendomi in imbarazzo.
Guardo Simon che sembra in trance mentre beve l'ennesimo caffè
<<Guarda che ti fanno male se ne bevi troppi>> gli dico avvicinandomi
<<È solo il quarto>>
<<Solo? Sono le undici del mattino>> lo rimprovero cercando di toglierli il bicchiere dalle mani ma lui si affretta a bere prima che possa fare qualcosa.
Sbuffo e lo guardo con modo autoritario.
<<Comunque come ti è venuto in mente sta mattina di dire quella roba? >>
<<Quale roba? >> chiede confuso mentre si passa una mano fra i ricci
<<Quella roba che son interessata a qualcuno>> sorride alle mie parole e posa il suo sguardo su di me
<<Beh non negarlo>> mi tira delle leggere gomitate e io lo allontano
<<Certo che lo nego perché non è la verità. In più mi hai fatto fare la figura della stupida>> mi lamento mentre lui continua a sorridermi
<<La fai da sola la figura dell'idiota dato che stai sempre a fissarlo>> detto ciò si alza e mi da le spalle per andarsene
<<Io non lo fisso sempre>> mormoro fra me e me raccogliendo le mie cose.
<<Chi è che non fissi sempre? >> Mi volto di scatto vedendo Nicholas in piedi davanti a me.
<<Te! Cioè me! >> mi sento andare a fuoco <<Intendevo dire che non fisso mai appuntamenti>> balbetto ridacchiando nervosamente mentre lui mi scruta con lo sguardo.
Mi sento una deficiente.
<<Appuntamenti eh? >> fa un mezzo sorriso infilandosi le mani in tasca.
Lo guardo in tutto il suo splendore e lui sembra accorgersene perché mi inzia a fissare a sua volta, facendomi abbassare lo sguardo.
<<Volevi qualcosa? >> chiedo mentre butto nel cestino lì vicino la carta del panino.
<<Niente in particolare>> ripunto i miei occhi su di lui che adesso si sta grattando la pancia guardando fuori dalla finestra.
Sembra annoiato come sempre, ma particolarmente pensieroso.
<<Allora se non era nulla vado in classe>> borbotto un po delusa.
Non so cosa mi aspettassi. Solo perché abbiamo chiarito non vuol dire che lui inizierà ad essere la persona più socievole del mondo, rimane sempre il solito e silenzioso Nicholas.
Non risponde per cui lo saluto con la mano e mi dirigo verso la mia classe.

Arriva finalmente la fine delle lezioni e io mi affretto a mettere a posto tutte le mie cose con Simon che continua a lamentarsi dei troppi compiti rivevuti.
Quando finalmente ho finito di sistemare le mie cose mi alzo e affianco il mio amico.
<<Non resti qui oggi? >> chiede riferendosi al fatto che ormai è sempre Nicholas che viene nella mia classe a fare ripetizioni, non il contrario.
Faccio spallucce e dopo averlo salutato vado, o meglio, quasi corro, nella direzione della classe del moro.
Mi faccio piccola in mezzo a tutti che camminano frettolosi per uscire.
Lo guardo da fuori l'aula mentre con fare arrabbiato raccoglie un quaderno che gli era caduto.
Mi viene da sorridere, sembra quasi un bambino imbronciato.
Resto ferma immobile fino a quando non esce pure lui e poco distante da me mi nota.
<<Vuoi stare qui oggi? >> chiede indicando la classe dietro di lui con fare interrogativo.
Sorrido prima di scuotere la testa sotto il suo sguardo perplesso.
<<Pensavo di andare a fare lezione in giardino. È una bellissima giornata e non fa molto freddo ancora>> Dico tutto d'un fiato e senza attendere risposta mi incammino verso l'uscita.
Mi giro un pochino, giusto per vedere se effettivamente mi sta seguendo oppure è rimasto lì in piedi dov'era.
Arriviamo nel giardino e l'aria fresca mi fa svolazzare i capelli.
Mi avvicino al grosso abete e mi siedo sull'erba riscaldata dal sole.
Si sta proprio bene nonostante ottobre sia finito da poco.
<<Che dobbiamo fare oggi? >> mi domanda lui sedendosi poco distante da me.
<<Beh, ti controllo i compiti come al solito e dopo penso che faremo un po di storia>>
Mi passa il suo quaderno e io guardo li esercizi come al solito.
Tengo ferme le pagine che vogliono svolazzare libere per via del vento fastidioso.
Dopo aver finito di controllare i suoi compiti, come sempre impeccabili, gli porgo il quaderno.
Mi guarda con espressione compiaciuta, quasi come se gli dispiacesse per me che anche sta volta non ho trovato nessun errore.
Una ciocca di capelli inizia a svolazzarmi davanti al viso e quasi non mi si blocca il cuore quando Nicholas la prende dolcemente e me la rimette dietro l'orecchio.
I suoi occhi sono attaccati ai miei e per un attimo mi sento come se tutto intorno scomparisse.
Sento la faccia iniziare a scaldarsi e porgo fine a quel contatto visivo poggiando il quaderno, che ancora gli stavo porgendo, sull'erba.
<<Sei carina quando ti imbarazzi>>

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora