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Nel giro di pochi minuti Simon paga e mi trascina fuori dal locale senza darmi nemmeno il tempo di mettere la sciarpa.
<<Ma che fai?>> domando sbigottita mentre lui ancora mi tiene il braccio.
<<Andiamo a sentire che dicono no? >>
<<Che? No! Questo è origliare>>
<<Ah perché tu non hai origliato Nicholas e Sam? >> mi guarda male alzando un sopracciglio mollando la presa da me.
Ha ragione, ma in mia discolpa dico che io mi trovavo già lì e loro parlavano ad alta voce. Per cui volente o no gli avrei sentiti lo stesso.
Lo guardo in modo truce ma lui sembra non volerne sapere della mia opinione perché un attimo dopo è già intento a camminare disinvolto verso i due.
Sbuffo prima di seguirlo a ruota e in un istante mi ritrovo a pochi passi da Melania e Sam che nel frattempo si sono seduti su una delle panchine della piazzola, dandoci le spalle.
<<Te lo ripeto un'altra volta, non mi piace e io non piaccio a lui. Cosa dovrei fare scusami? >> dice la bionda gesticolando in maniera nervosa.
<<È sempre stato affezionato a te e lo sai. Impegnati di più>> risponde il moro ottenendosi un pugno dalla ragazza.
<<Sono tua sorella, non un oggetto da usare per i tuoi affari>> sbotta Melania lasciandomi a bocca aperta.
Simon mi lancia uno sguardo confuso e, non appena vediamo che i due si alzano, ce la diamo a gambe.
<<È sua sorella? Da quando Melania ha un fratello? >> chiede Simon sulla strada del ritorno.
<<E io che ne so, mica sono in classe con lei>> borbotto dubbiosa a mia volta.
<<Non si somigliano nemmeno. Lei è bionda, lui moro... Bah>> dice portandosi le mani sui fianchi mentre mi lancia uno sguardo interrogativo.
<<Non è bionda naturale>>
<<Che ne sai? >>
<<Ha le sopracciglia scure e una volta l'ho vista con la ricrescita>> dico continuando a camminare mentre delle nuvole scure si piazzano davanti al sole.
Sono confusa quanto Simon a riguardo, ma lui sembra farne un dramma inutile che io vorrei evitare.
Camminiamo in silenzio e io non posso fare a meno che pensare che questi due fratelli sembrano tormentare Nicholas ogni voota che ne hanno l'occasione.
<<Comunque hai capito no? >> la voce di Simon mi riporta alla realtà.
<<Cosa? >>
<<Ma come cosa? Sei intelligente a scuola ma fuori sei proprio tonta>> alza gli occhi al cielo mentre si porta una mano sulla fronte.
<<L'hai sentita Melania? È palese che parlassero di Nicholas e che Sam la usi per farla avvicinare a lui>>
<<Se lo dici tu, detective>> rispondo in modo ironico mentre gli sorrido ottenendo uno sguardo omicida.
Arriviamo nella via di casa e prima di separarci, Simon mi ribadisce le sue teorie che io ignoro beatamente.
Non voglio farmi nessuna idea a riguardo, anzi, voglio starne fuori. Se Nicholas non me ne vuole parlare allora io non voglio scoprirlo attraverso altri facendo tutto alle sue spalle.
La mente mi riporta al momento in cui abbiamo dormito insieme abbracciati poco dopo che lui mi aveva confidato della morte di Evelyn.
Ovviamente sono curiosa e vorrei sapere tutto di questa storia ambigua, ma voglio che sia lui a parlarmene sapendo di potersi fidare.
Però, sotto sotto, sono felice di aver sentito Melania dire che lui non le piace. Questo mi fa sorridere leggermente mentre entro in casa accolta dal buon profumo della cena.

La sveglia suona alle 7 in punto facendomi alzare di colpo. La odio, è insopportabile e ancora più insopportabile è la suoneria.
Puntualmente ogni volta che la cambio mi sembra carina, ma sentirla rimbombare così di prima mattina me la fa odiare e basta.
Mi alzo dal letto brontolando tra uno sbadiglio e l'altro mentre mi dirigo in cucina dove la nonna è intenta a bere un caffè guardando il telegiornale.
<<Buongiorno>> biascico prendendo dalla mensola un pacco di biscotti e il cartone del latte ancora chiuso.
<<Quando vi danno le vacanze a scuola? >> domanda nonna e io la guardo cercando di far mente locale.
<<Penso che questa sia l'ultima settimana. Quindi dal 22.>> rispondo mentre mi siedo per poi versare un po' di latte nella tazza.
Ogni Natale io e la nonna facciamo una cosa tranquilla da sole a casa, e ogni anno Simon ci raggiunge a cena.
Non abbiamo mai fatto grandi cose e a me va bene così, ma quest'anno è diverso.
A Nicholas tolgono il braccialetto elettronico e io sono in balia dei miei stessi pensieri. Vorrei invitarlo da noi e fargli conoscere la nonna, d'altra parte però non sono sicura che accetterebbe. Conoscendolo penserebbe che è una cosa noiosa e che preferisce starsene a casa.
Uno sbuffo abbandona le mie labbra mentre inzuppo un biscotto nel caffè latte pensando a quelle due pozze nere che ogni volta che mi guardano mi fanno perdere un battito.
Sono dispiaciuta di aver origliato la sua conversazione con Sam, si vedeva che non ne era per niente felice.
Finisco la colazione e dopo essermi preparata saluto la nonna uscendo di casa.
L'aria fresca fa l'effetto di un altro caffè, mi fa risvegliare immediatamente non appena mi colpisce in faccia.
Raggiungo Simon al solito posto e lo noto da lontano mentre è intento a sistemarsi il cappello giallo ocra.
<<Buongiorno>> urlo a pochi metri da lui.
<<Non è per niente buono. Fa un freddo cane>> si lamenta lui facendomi sorridere.
<<Sai com'è, è inverno>> dico ironica quando ormai sono di fianco a lui aspettando che si rimetta gli occhiali.
Raggiungiamo la scuola a passi svelti volendo arrivare un po' prima dell'inizio delle lezioni per prenderci un te caldo.
Simon si fionda al distributore aspettando con impazienza che le tre persone davanti a lui si diano una mossa.
Sorrido sbottonandomi il cappotto mentre lo osservo fare smorfie di fastidio quando il ragazzo davanti a lui sembra metterci secoli a decidere cosa prendere.
<<Scusa eh, intanto che ti decidi posso fare io?>> dice con un pizzico di fastidio nella voce e un'espressione esasperata.
Il biondo davanti a lui non pare volersi scansare, difatti alza una mano come per zittirlo e ritorna a guardare le varie bibite.
Una leggera risata abbandona le mie labbra dinanzi all'espressione di Simon e mentre infilo la sciarpa nella manica del cappotto, con la coda dell'occhio noto Nicholas entrare dal portone con quella sua aria misteriosa.
Ha un'espressione menefreghista e cammina tranquillamente mentre con la mano tiene lo zaino su una spalla.
Mi perdo a fissarlo perché è bellissimo e in questo momento sembra un modello.
Sento le gambe afflosciarsi mentre si avvicina sempre di più puntando i suoi occhi scuri nei miei. 
Quando mi arriva vicino e mi sorpassa mi libero finalmente dall'aria che avevo trattenuto, ma sobbalzo subito quando sento una mano grande posarsi delicatamente sul mio fianco e il suo respiro vicino.
<<Buongiorno>> sussurra con voce roca mentre sposta una ciocca dei miei capelli e mi lascia un piccolo bacio sul collo provocandomi miliardi di brividi.
Mi volto lentamente non appena sento che la sua presenza alle mie spalle è scomparsa.
Guardo la sua schiena mentre si allontana verso la sua classe senza nemmeno voltarsi e lo maledico per le sensazioni che mi provoca.
<<Secondo te è inciampata sui suoi tacchi? >> la voce di Simon mi riporta alla realtà e non capendo la sua ironia lo guardo confusa.
Mi lancia una veloce occhiata per poi posare il suo sguardo su altro, facendo cenno con la testa come per dirmi di guardare.
Osservo anch'io Melania che è appena entrata a scuola, e tutto sarebbe nella norma, se non fosse per il grande livido che giace sulla sua guancia.

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora