Sto per avere un mancamento.
Ho sentito bene? Mi ha appena chiesto se voglio andare a casa sua? O sono io che son impazzita del tutto?
<<Cosa? >> chiedo infatti per avere la sicurezza che quello che ho sentito sia vero.
<<Hai capito bene. >> Dice mentre si alza le maniche della felpa.
<<A fare cosa? >> Domando e me ne pento subio dopo aver visto il suo sorrisetto malizioso comparire.
Abbasso lo sguardo sul libro di scienze che tengo tra le mani.
<<A passare del tempo insieme. >>
Ripunto gli occhi su di lui e questa volta la sua espressione è seria. Niente ombra di sorrisini strani riferiti a cose ambigue.
<<Passiamo insieme due ore ogni giorno>> rifletto mentre vedo la sua espressiome mutare in una leggermente infastidita.
<<Come ti pare allora.>> risponde freddo prima di poggiare la testa tra le braccia nascondendoci il viso.
<<Se non sono di disturbo allora posso passare>> la voce sembra uscirmi come un sussurro ma capisco che mi ha sentito quando alza leggermente la testa per guardarmi.Le due ore che abbiamo a disposizione passano noiose. Nicholas non ha fatto altro che sonnecchiare con la testa tra le braccia, nonostante i miei tentativi di risvegliarlo per studiare scienze.
Ripongo le mie cose nello zaino e mi alzo vedendo che anche lui ora è in piedi intento a scrivere qualcosa su un pezzo di carta che alla fine mi porge.
Non capendo guardo prima lui e poi la sua mano.
<<L'indirizzo di casa mia>> vedendo che sto ancora ferma mi prende la mano e mi infila il pezzo di carta.
Quel piccolo contatto fisico fa scatenare in me un uragano. Sento uno strano formicolio nella pancia e subito dopo un freddo glaciale quando si allontana con lo zaino in spalla e il giubotto nero in mano.
Le sue mani erano calde e ruvide, più grandi delle mie.
<<Resti qua? >> lo vedo voltarsi e squadrarmi sul ciglio della porta.
Senza rispondere mi affretto a mettere il giubotto e cappello e prendere le mie cose per poi seguirlo verso l'uscita.
Camminiamo l'uno affianco all'altra senza dire niente, lui con fare annoiato e io ancora sconvolta per la proposta fatta.
Sconvolta si, perché nonostante il nostro rapporto sembra andare meglio dell'inizio, non credevo che volesse vedermi oltre la scuola.
E proprio mentre rifletto su questo mi sorge un dubbio.
<<Ma posso venirci?>> mi tira un'occhiata ma non risponde
<<Per la cosa del braccialetto e tutto...>> continuo piano per non far finire l'argomento come l'ultima volta.
Non è un'accusa la mia sta volta, è una semplice domanda, e mi viene ansia a vedere che ci riflette senza rispondere.
Si sarà offeso di nuovo?
Arriviamo al portone della scuola e prima di oltrepassare la soglia finalmente parla.
<<Non posso uscire di casa, mica ricevere visite>> mi porge un'ultimo sguardo e son quasi sicura che stesse per nascere un sorriso sul suo volto, ma prima che io possa rispondere si allontana.Sono letteralmente due ore che Simon mi fa domande su Nicholas mentre John continua a rimproverarlo di farsi li affari suoi.
Siamo seduti in una caffetteria e, dopo che li ho raccontato tutto, continuano a dirmi le loro opinioni diverse.
Simon continua a tartassarmi di domande, visto che nell'ultimo periodo non gli ho raccontato come stessero andando le cose tra me e Nicholas, mentre continua a dirmi che non sa se è una buona idea.
John invece sembra molto più rilassato, non mi riempie di domande e non sembra aver nessun tipo di pregiudizi verso il ragazzo.
<<Ti fidi di andare a casa sua nonostante le voci su di lui? >> la voce di Simon mi riporta ad ascoltarlo, cosa che avevo smesso di fare da un po godendomi il mio cappuccino.
Lo guardo mentre mi fissa attendendo una risposta con un'espressione che sembra dire "mi rispondi? ".
Sbuffo e appoggio la tazza sul tavolino al quale ci siamo seduti e mi appoggio meglio alla sedia.
<<Ho smesso di ascoltare le voci sul suo conto da un po. E ti ricordo che ci passo insieme tutti i pomeriggi, non mi pare che mi abbia mai fatto qualcosa>> dal mio tono di voce si può percepire un leggero fastidio dovuto al fatto che pensavo che questo discorso fosse morto e stra morto anche per lui.
<<Ma è diverso, state a scuola e fuori c'è la macchina della polizia che lo aspetta, a casa sua invece siete voi due senza nessuno fuori che può intervenire in caso succedesse qualcosa>>
Mi sto iniziando ad infastidire.
<<Pensavo che ti stesse iniziando a star simpatico>> sbuffo mentre lo guardo alzando gli occhi al cielo e lui rimane zitto per un po, così decido di continuare
<<Pensavo che avessi finito con questi pregiudizi nei suoi confronti da un bel po ormai. Se li hai ancora sei pregato di non esporli in mia presenza perché mi infastidiscono>> sputo più acida di prima riprendendo a sorseggiare il cappuccino cercando di placare il nervoso che mi è venuto.
Non risponde e sembra rifletterci un po prima di aprir bocca
<<Scusa... Non voglio litigare con te, se tu ti fidi allora lo farò anche io>> Dice infine rilassandosi un po sulla sedia con John che gli accarezza la mano.
<<Però se dovesse succedere qualcosa, quasiasi cosa, chiamami e arrivo in due minuti a prenderlo a calci>>
Sorrido pensado al fatto che Simon non ha mai alzato le mani a nessuno, figuriamoci prendere a calci qualcuno.
<<Oppure, per farti star più tranquillo possiamo andarla a prendere stasera>> dice John guardandomi in cerca di conferma.
Sorrido e annuisco pensando che forse non è una cattiva idea, almeno mettiamo fine a questa discussione e lui starà più tranquillo.
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Il Silenzio Della Notte
Romance> > > > ︵‿︵︵‿︵︵‿︵︵‿︵︵‿︵︵‿︵︵‿︵︵‿︵ Lyenne, detta semplicemente Lia, si ritrova a dare ripetizioni al silenzioso ed enigmatico Nicholas, un ragazzo arrivato da poco a scuola col braccialetto elettronico e costretto ad essere controllato dalla polizia...