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Giocherello con la penna cercando di concentrarmi su quello che dice l'insegnante, ma nulla da fare, la mia testa è altrove.
Simon non aiuta dato che si è fatto già film mentali su cosa sia successo a Melania.
A me questa storia non piace, la mia vita tranquilla e monotona è già stata scombussolata da Nicholas, non voglio mettermi anche ad indagare sul loro strano triangolo.
E come se il mio amico mi leggesse nella mente, mi tira una leggera gomitata passandomi un foglietto.

Sicuro è stato Sam perché lei non vuole fare quello che lui le ha chiesto

Leggo velocemente il biglietto per poi stringerlo accartocciato nella mano poco prima che il professore si volti.
Lancio un'occhiata a Simon che mi guarda con fare interrogativo aspettando una mia risposta, che per sua sfortuna non arriva.
Lo incito a lasciarmi stare mentre per tutte e tre le lezioni mi punzecchia per dirmi le sue teorie.
<<Simon basta, ti prego smettila>> piagnucolo cercando di mangiare il mio panino in tranquillità, cosa che per sfortuna non avviene dato che il mio migliore amico mi sta facendo una testa grande così con questa storia.
<<Ma se fossi a conoscenza di una violenza su una donna, non interverresti? >> mi domanda lui guardandomi esasperato per il mio menefreghismo.
<<Certo che interverrei ma in questo caso non hai nemmeno le prove che sia stato lui, stai solo lanciando ipotesi>> osservo mentre lo guardo sistemarsi meglio gli occhiali.
<<Ma perché è palese che è come dico io>> dice portandosi le mani al petto.
Mentirei se dicessi che non mi sono fatta anche io qualche domanda in testa, e mentirei se dicessi che anche io non ho pensato subito a Sam, però con tutta me stessa vorrei restarci fuori da questa storia.
Il mio rapporto con Nicholas subisce continui alti e bassi e sono sicura al 99% che se mi mettessi in mezzo, sarebbe di nuovo un basso.
E parlando del diavolo spuntano le corna.
Eccolo là, bellissimo come sempre, ma dal suo sguardo diverso dal solito, posso intuire che ha già visto Melania.
E a proposito di quest'ultima, sbuca anch'essa come un fungo e nel giro di poco è già accanto a lui.
Un qualcosa mi si stringe nello stomaco quando noto la palese preoccupazione di Nicholas verso la bionda che ha di fronte mentre le sposta i capelli dal viso per guardare meglio il livido.
Livido che osservo anche io, e non so cosa sia, ma qualcosa mi pare diverso.
<<Simon>> richiamo l'attenzione del mio migliore amico che si giro verso di me.
<<Sbaglio o stamattina l'ematoma di Melania era sulla guancia>> dico continuando a guardare i due che parlano.
<<Beh non lo so, mica ricordo la posizione precisa>> dice il mio amico massaggiandosi il mento.
<<Perché? >> chiede ancora lui.
<<Nulla nulla. Avrò visto male>> rispondo guardando ancora quella macchia viola che stranamente è molto più vicina all'occhio.
Sembra quasi come se si fosse spostato più in sù.
Distolgo lo sguardo velocemente non appena gli occhi di Nicholas si scontrano coi miei, e non perdo tempo a buttare la carta del panino facendo finta di nulla.
Sgamata a fissare, bell'impressione devo aver fatto.
Sbuffo leggermente appoggiandomi al muro nel frattempo che Simon si compra un caffè.
Osservo le punte delle mie scarpe e cerco di pensare a tutto men che meno ai due dall'altra parte del corridoio.
<<Ei>> una voce famigliare mi fa alzare la testa.
James, in piedi davanti a me, con un sorriso imbarazzato sul volto, mi osserva.
Pensavo che si fosse offeso con me.
<<Ciao>> forzo un sorriso.
<<Volevo scusarmi per come mi ero comportato. Tu non eri interessata e io avevo insistito un po'>> dice nervoso mentre si sistema il codino.
Mi sento in imbarazzo e in colpa, alla fine non ha fatto nulla di male e si sta pure scusando.
Sto per rispondere ma vengo interrotta dal mio migliore amico che si avvicina a noi.
<<Da quando il caffè è aumentato di dieci centesimi?>> dice sconvolto non curandosi di James accanto a me.
Il suo sguardo stizzito si posa su di me in cerca di risposte.
<<Non saprei>> rispondo infatti.
Mi guarda ancora esterrefatto per poi posare gli occhi su James.
Alza un sopracciglio e lo fissa come per dirgli di andarsene e io mi sento morire dentro.
Gli tiro una leggera gomitata per poi prendere James dal braccio e allontanarmi un po'.
<<Scusami per Simon>> dico imbarazzata torturandomi le mani fra di loro.
<<Non preoccuparti. È sempre così protettivo?>> sorride lui.
<<Si>> sorrido a mia volta <<Comunque non mi devi delle scuse>> concludo.
<<Beh si invece. Ero parecchio insistente nonostante da parte tua si poteva percepire un interesse quasi nullo>> dice tranquillo mentre continua a sorridermi.
Lo guardo senza sapere bene cosa rispondere, tirando qualche occhiata di sfuggita alle sue spalle per guardare Nicholas e Melania, intenti ancora a parlare.
Sarà solo la mia impressione quella del livido? Probabilmente starò diventando pazza a farmi coinvolgere da quel triangolo ambiguo.
<<Non preoccuparti>> rispondo a James ancora di fronte a me.
<<Ti lascio stare dai. Si vede che hai una voglia matta di fare altro>> ride lui facendomi imbarazzare. Sgamata così?
Lo saluto velocemente con la mano e a passo svelto raggiungo Simon che mi accoglie con una smorfia di confusione.
<<Dopo ti spiego>> dico semplicemente prendendolo per il braccio e tornando in classe, giusto in tempo per la campanella.
Prima di varcare la porta dell'aula però, tiro un ultimo sguardo a Nicholas, sguardo più che ricambiato dato che mi trapassa con quei suoi occhi scuri.

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora