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Sono letteralmente chiusa in bagno ad aspettare che Melania entri dentro.
Sarò stupida o paranoica, ma il livido che si ostina a mostrare da tre giorni, sembra più finto dei suoi capelli tinti.
Così, senza dire niente a nessuno, ho deciso di coglierla con le mani nel sacco dato che, per quanto mi riguarda, è tutta una messa in scena.
Simon ovviamente non ne sa niente, sono sicura che mi avrebbe fatta scoprire in un nano secondo.
Nicholas mi ha rivolto parola si e no due volte, era troppo occupato con la biondina.
Non che io sia gelosa, sia chiaro, però questo suo atteggiamento mi fa star male.
Ogni volta che sembriamo avvicinarci un po', alla fine ci allontaniamo per un motivo o per l'altro.
Lo sbattere della porta mi fa sobbalzare e, cercando di non fare rumore, sbircio oltre la porta.
Eccola lì: Melania davanti lo specchio che sbuffa scocciata.
Si guarda lo zigomo arrossato.
<<Guarda che mi tocca fare>> mormora tra sé e sé tirando fuori dalla borsetta un portatrucchi.
Afferra il pennello e gli ombretti ed inizia a picchiettare un po' di rosso sulla guancia.
Ecco qua.
Avevo ragione allora.
Appena finisce di dipingersi il volto rimette tutto nella borsetta, si sistema i capelli ed il rossetto rosso ed infine esce dal bagno.
Tiro un sospiro di sollievo per non essere stata scoperta e finalmente mi decido ad uscire, non prima di aver scritto a Simon chiedendogli se Melania si trovi vicino ai bagni.
Alla sua risposta negativa esco facendo finta di nulla.
<<Che stavi facendo?>> la voce del mio migliore amico mi fa sobbalzare.
<<Mi hai spaventata>> dico tirandogli un leggero pugno sul braccio mentre gli lancio occhiate omicide.
<<Eri in missione senza di me?>>
<<Eh?>>
<<Ammettilo, stavi spiando Melania>>
Mi affretto a tappargli la bocca e guardarlo male.
<<Shhhh, sei impazzito?>> lo prendo da parte lontano da orecchie e occhi indiscreti dei vari studenti.
<<Non ha nessun livido>> confesso stringendomi nelle spalle.
<<In che senso? >> Simon mi guarda confuso mentre si sistema gli occhiali sul naso battendo il piede per terra con fare impaziente.
<<È tutto trucco>> dico semplicemente lasciandolo a bocca aperta.
<<Dobbiamo dirlo a Nick allora>> Simon mi guarda in modo serio.
<<Nick? >>
<<Nicholas è troppo lungo, ammettilo>> sorrido scuotendo la testa mentre lo prendo a braccetto dirigendomi verso la nostra classe, appena in tempo per la campanella.

Sento la testa scivolare dal palmo della mia mano ma non ci do peso, ho sonno.
<<Williams! >> la voce stridula della professoressa mi fa sobbalzare risvegliandomi dal mio pisolino e facendo ridere la classe.
<<Mi scusi, non succederà più>> dico mortificata tra le risate di tutti.
Com'è possibile? Non mi sono mai addormetata in classe ed ora ho fatto una figura pessima.
Guardo Simon accanto a me che se la ride.
<<Non potevi svegliarmi? >> dico sottovoce mentre penso ai mille modi in cui potrei torturarlo.
<<Mi stavo per addormentare anche io in verità, eremita>> ammette sbadigliando.
Guardo l'orologio appeso sul muro grigio e sospiro notando che manca ancora mezz'ora, che passa noiosa e sembra non finire più.
Esco di classe col mio amico alle calcagna mentre alzo le braccia al cielo per stiracchiarmi.
Mi accingo a raggiungere la macchinetta delle bibite calde con Simon che mi espone i vari modi teatrali con cui potremmo smascherare Melania.
<<E dopodiché BAM le lanciamo l'acqua addosso>> ascolto l'ultima parte e alzo un sopracciglio guardandolo come se fosse appena scappato dal manicomio.
<<È inverno, ti pare il caso di lanciare acqua addosso alle persone? >> mi appoggio al muro freddo aspettando che lui si prenda il solito caffè.
Con lo sguardo cerco Nicholas e finalmente lo trovo, ovviamente con la bionda accanto.
<<Ma che palle>> sbuffo distogliendo lo sguardo dai due.
<<Cosa sono ste parole? >> mi riprende Simon con tono finto autoritario mentre mi passa il caffè.
Non so cosa l'universo stia tramando ma senza pensarci troppo mi avvio verso i due a passo deciso.
Sento i palmi delle mani sudare mentre pian piano mi avvicino sempre di più per poi ritrovarmeli davanti, entrambi con gli occhi puntati su di me.
Mi sento come se stessi guardando la scena dall'esterno.
<<Ciao>> dico semplicemente <<Ti fa tanto male quello? >> continuo senza lasciarli rispondere indicando il livido di Melania.
Il suo sguardo di superiorità mi fa sentire a disagio.
E se non fosse trucco? E se in verità stamattina in bagno cercava semplicemente di coprirlo?
Domande senza risposta.
Adesso o mai più.
Allungo il braccio verso di lei e senza pensarci troppo passo la mano sul suo viso un attimo prima che lei si allontani.
<<Ma che fai? Mi fai male! >> squilla come un'aquila guardandomi male e portandosi la mano sulla guancia.
Lo sguardo di Nicholas è la cosa più indecifrabile del mondo in questo momento.
Mi guarda come se fossi io la pazza qui.
<<Un livido disegnato non fa male>> mormoro ritornando in me.
Che diavolo mi è preso? Perché non mi facevo i fatti miei?
La bionda sembra volermi uccidere seduta stante e per fortuna vengo raggiunta da Simon che mi appoggia le mani sulle spalle.
<<La tua faccia sarà disegnata non appena ti cavo gli occhi>> urla ancora lei e prima che possa avventarsi su di me, Nicholas si mette in mezzo.
Non parla, gli occhi scuri sembrano vuoti e privi di ogni emozione.
<<Seriamente? >> domanda freddamente verso la bionda che sembra aver perso le parole.
<<Potevo immaginarlo. Sam che viene a rompermi i coglioni, tu che improvvisamente ti accolli ed infine vieni "picchiata">> dice in tono talmente calmo da far paura mentre mima le virgolette con le dita.
Sembra che voglia esplodere da un momento all'altro e solo ora mi rendo conto che sembra il Nicholas di com'è lo conosciuto.
Freddo e distaccato.
Senza sentire le scuse della bionda, il moro allunga la mano e la passa sulla guancia della ragazza, sfuocando così il segno rossastro sulla sua pelle.
Si guarda le dita del medesimo colore per poi stringere i pugni tornando a guardare Melania.
<<Di a tuo fratello che se si avvicina ancora una volta a me gli spacco la testa>> il tono glaciale con cui lo dice mi fa rabbrividire.
<<E vale lo stesso per te>> conclude infine per poi girarsi e andarsene, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo mentre la bionda rimane con la bocca aperta.
Mi sento vuota.
Forse avrei dovuto evitare questa scenata e parlarne con lui in privato.
Sento la presa di Simon farsi più forte per poi trascinarmi lontana da Melania prima che abbia una crisi isterica, e difatti dopo che ci allontaniamo non perde tempo ad urlare nevrotica.
<<Simon>> mormoro appoggiandomi alla sua spalla con appena torniamo accanto alla macchinetta del caffè.
<<Dimmi>>
<<Odia anche me adesso>>
<<Chi? >>
<<Nicholas>>
Sospira e sento la sua mano poggiarsi sulla mia testa.
<<Ma va! Era solo arrabbiato>>
<<Non mi ha nemmeno guardata>> dico con fil di voce.
Volevo metterlo in guardia o allontanarlo da Melania? Per la mia stupida gelosia non mi sono nemmeno resa conto che fargli scoprire così le cose forse non era un ottima idea.
Annego nei miei pensieri con la mano di Simon che mi accarezza mentre aspettiamo insieme l'inizio delle ultime lezioni.

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora