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Tornata a casa mi faccio una doccia veloce e poi mi metto dei vestiti comodi.
Vado in soggiorno da mia nonna e la vedo smanettare con i suoi ferri intenta in una nuova creazione.
<<Com'è andata? >> mi sorride dolcemente da sotto gli occhiali rettangolari.
Mi siedo sul divano accanto a lei mentre guardo le sue dita lavorare velocemente
<<Bene... Ti ricordi Nicholas? Il ragazzo a cui do ripetizioni? >>
Fa cenno di si con la testa
<<Mi odia... Lo so che hai detto di dargli tempo, però è sempre così freddo e distaccato>>
<<Perché dovrebbe odiarti? Sei una bellissima e dolcissima ragazza>> posa i ferri sulle gambe e mi guarda in modo dolce prendendo le mie mani tra le sue, ormai consumate dal tempo
<<Non avere preoccupazioni inutili piccola mia. Le persone non le conosci in un giorno solo. Il nonno diceva sempre "guarda il viso di una persona e non capirai niente, guardala negli occhi e capirai tutto">>
Mi sorride stringendomi le mani
Vorrei tanto dirle che in quei due occhi neri non ci vedo proprio niente io, ma sto zitta.
La abbraccio e mi lascio cullare tra le sue braccia proprio come quando ero piccola.

Finalmente passa la settimana e arriva il weekend.
Con Nicholas le giornate sono state uguali, sempre poco propenso a conversare.
In compenso Brian non mi ha infastidita più di tanto.
Guardo Simon steso sul mio letto che sorride allo schermo del suo telefono.
<<Ma si può sapere con chi ti scrivi? >> mi avvicino per guardare meglio quando lui blocca il telefono e se lo posa sulla pancia
<<Non sono fatti tuoi eremita>>
Sbuffo prima di tirargli un pugno leggero sulla gamba.
<<Io ti racconto sempre tutto, non è giusto>>
<<Si ma ogni volta che ti racconto delle mie relazioni poi finiscono male. Comincio a pensare che tu porti sfiga>>
Lo guardo a braccia conserte prima di vedere sul suo volto un sorriso smagliante. Faccio la finta offesa anche se so che non lo pensa davvero.
Passiamo la serata a guardare film e mangiare schifezze con la nonna che ogni tanto viene a rimproverarci per le voci troppo alte.

Arriva il lunedì e io sono spaparanzata sul letto cercando la voglia di alzarmi per andare a scuola. Avevo passato la sera prima in chiamata con Simon che mi ha tenuta sveglia fino alle tre.
Mi alzo controvoglia e mi preparo per poi uscire di casa.
Incontro il mio amico sempre nello stesso punto e non perdiamo tempo ad incamminarci.

<<Sono morta>> brontolo seduta al mio banco mentre lui sospira
<<Già... >>
<<Tutta colpa tua comunque, la prossima volta ti attacco in faccia>> sospiro mentre lo sento ridere un po.
Le ore passano in fretta ed arriva la fine delle lezioni.
Sono ancora seduta al mio banco mentre guardo andare via Simon, che rimane sempre con me prima che io inizi le ripetizioni.
Sbuffo per il mal di testa che mi è venuto per il sonno e mi passo una mano sulla fronte cercando di farmi forza.
Sento dei passi lenti e so già di chi si tratta senza dover alzare lo sguardo.
Ormai Nicholas si è abituato a venire sempre nella mia classe per studiare, e non devo nemmeno cercarlo per tutta scuola.
<<Dormito male? >> lo sento appoggiare le sue cose sul mio banco e dopo poco ne sento un altro strisciare per terra.
Alzo lo sguardo e vedo il banco che solitamente sposto io, oggi venire trascinato da lui.
Quando ha finito di unirlo al mio si siede e come ormai una routine, tira fuori le cose per farsi una sigaretta.
Lo guardo attentamente mentre fa ogni movimento. Chissà a cosa pensa.
E chissà cos'ha fatto nel weekend.
Lo vedo che sorride e prima che possa dire qualcosa lo precedo
<<Non ti stavo fissando>> alzo le mani con fare innocente mentre lo vedo che ora mi sta scrutando con lo sguardo.
Finisce di fare la sigaretta e la mette al solito posto, poi si passa una mano in tasca e la tira fuori subito stretta in un pugno.
<<Dammi la mano>>
<<Perché? >>
<<Dammela e basta>> sbuffa prendendomi la mano e lasciandoci dentro una margherita.
La osservo e vedo che è un po ridotta male, ma è carina lo stesso.
<<L'ho vista sta mattina e ho pensato a te>>
Arrossisco a sentirlo dire questa cosa e lo guardo per un attimo in cerca di un sorriso che mi faccia intuire che mi stia prendendo in giro.
Ma sembra serio.
<<Grazie>> mormoro appoggiando il fiore vicino a me per poi tirare fuori i libri.
<<Tu invece non dormi mai? >> rispondo alla sua prima domanda facendo cenno alle sue perenni occhiaie.
Fa un mezzo sorriso prima di passarmi i compiti che aveva da fare questa settimana.
Gli avevo chiesto di portarmeli così glieli avrei controllati, ma non mi aspettavo che me li portasse sul serio.
Anche perché quando gliel'ho proposto mi ha scimmiottato...
<<Tu e Simon state insieme? >>
Lo sento sbottare all'improvviso e non posso far altro che farmi sfuggire una risata sotto il suo sguardo duro e attento.
<<Simon? Simon è gay>> rido ancora per un attimo pensando al mio amico.
<<Ok>>
Lo guardo attentamente mentre guarda il soffitto.
Mi domando come abbia pensato che io e Simon stessimo insieme se lui è gay e non lo nasconde. Certo, non ce l'ha scritto in fronte, ma insomma non è un timidone e fa spesso complimenti ai vari ragazzi in giro per i corridoi.
<<Tu invece? Hai una ragazza? >> chiedo incuriosita passando le dita fra il quaderno che mi ha dato
<<Non m'interessa avercela>>
<<Capisco>>

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora