12.

73 4 0
                                    

In mezz'ora che siamo qui Simon è già brillo e balla scatenato insieme a John.
Sono seduta su uno dei divanetti e li guardo mentre ballano e si guardano dolcemente, parlano e ridono.
Sono carini.
<<Vuoi una birra? >> James si siede accanto a me offrendomi la bevanda mentre mi guarda sorridendo.
Lo ringrazio e la prendo anche se il realtà non ho voglia di bere.
<<Sei bella stasera>>
Lo guardo di sfuggita e vedo che mi sta fissando con ancora quel sorriso in faccia.
Non è un brutto ragazzo ma sinceramente non ho voglia delle sue attenzioni. Non m'interessa come ragazzo, e non sono stupida, lo vedo che ci prova con me.
<<Vuoi ballare? >>
<<No sto bene qui>> dico cercando di non sembrare maleducata.
Lui fa un cenno e si appoggia allo schienale del divano.
<<Sono simpatici>> indica i miei due amici
<<Si>> rispondo sorridendo mentre li vedo fare gli stupidi in mezzo a tutti.
Incroncio lo sguardo di Simon e lui barcollando si precipita verso di me.
<<Vieni a ballare mostro>> mi tira per un braccio ridendo ma inutilmente perché lo tiro pure io facendolo sedere in mezzo a me e James.
John ci raggiunge e si siede anche lui.
<<Non ti stai divertendo vero? >> mi chiede quest'ultimo mentre accarezza la mano a Simon.
<<Si certo, guardarvi è molto divertente>> sorrido stringendo la birra nelle mani.
<<James hai visto Carl?>> una voce squillante e irritante mi arriva alle orecchie.
Mi giro ed eccola lì.
Bionda, alta, con un seno prosperoso in bella vista. Ha un bellissimo vestito rosso che le arriva al ginocchio, con una scollatura ampia. I capelli lisci le contornano il viso ben truccato.
<<No mi dispiace>> sento James rispondere.
Lei annuisce e poi passa il suo sguardo su me e i due seduti accanto.
<<Piacere Melania>> allunga la mano e gliela stringiamo a turno, io controvoglia.
Non posso biasimare Nicholas, è una bellissima ragazza.
Però rimane un'ingiustizia che con lei parla e con me no.
Dopo averci salutato con un cenno se ne va e sento Simon avvicinarsi.
<<Allora non mi sbagliavo, è Melania>>
<<Già>>
<<Fai la gelosina? >> mi punzecchia il fianco facendomi il solletico e io respingo la sua mano picchiettandola
<<Ma che stai dicendo?>>

Sono le due passate e John ci ha appena lasciati davanti a casa di Simon, il quale ha dormito per tutto il viaggio.
Lo tengo per non farlo cadere perché continua a barcollare e sono certa che l'indomani si sveglierà con un bel mal di testa.
<<Le chiavi? >> chiedo guardandolo.
Lui alza le spalle e ride.
È andato.
Lo appoggio al muro e inizio a perlustrare le sue tasche. Ci metto poco a trovare le chiavi e aprire la porta di casa.
Entriamo e cerco di fare meno casino possibile, ma con Simon che striscia i piedi per terra è impossibile.
<<Shh>> lo zittisco quando inizia a canticchiare.
I suoi probabilmente dormono, e io non voglio che vedano loro figlio ubriaco alle due di notte.
Raggiungiamo camera sua e lo faccio stendere sul letto togliendogli le scarpe.
<<Ti voglio bene gargoyle>> biascica con la faccia contro il cuscino.
<<Anche io>> sorrido mentre vado verso la poltrona davanti la finestra.
La apro facendola diventare un piccolo letto singolo e mi ci butto sopra.
Apro gli occhi sentendo dei colpi alla porta. Mi guardo intorno e vedo Simon sul letto che si lamenta.
<<Vattene George>>
<<La colazione è pronta quindi vedi di alzarti>> sento il fratello del mio amico che si allontana dalla porta.
Mi alzo sedendomi sul letto mentre fisso Simon che è ancora spaparanzato sul letto.
Prendo il cuscino e lo becco in piena faccia
<<Perché anche tu devi rompere?>> si lamenta e si siede anche lui
<<Che mal di testa>> incomincia a massaggiarsi le tempie
<<Chissà perché>>

Lascio casa di Simon prima dell'ora di pranzo. I suoi genitori insistevano ma io voglio tornare a casa e farmi una bella doccia calda.
George lo vedo bene, ha 25 anni e lavora ormai da tempo. Mi ha detto che devo venire a casa loro più spesso e che un giorno deve presentarmi la sua ragazza.
Arrivo finalmente a casa mia e la nonna non perde tempo a tartassarmi di domande.
La rassicuro sul fatto che siamo tornati presto e non abbiamo bevuto, una piccola bugia a fin di bene.
Finalmente mi doccio e dopo aver pranzato mi butto a letto per un po prima di fare i compiti.
Passano due orette e io sistemo tutti i quaderni nello zaino andando in soggiorno e sedendomi vicino la nonna.
<<Ti stai annoiando? >> mi domanda lei smanettando con i ferri
<<No, volevo farti un po di compagnia>> sorrido mentre appoggio la testa sulla sua spalla.
Passiamo il pomeriggio a parlare e guardare varie soap-opere che piacciono a lei.

Il Silenzio Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora