Capitolo 2

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I pochi giorni che mi separavano dalla partenza trascorsero velocemente.
Sistemo le ultime cose nella valigia e sono pronta per raggiungere mia madre che mi aspetta in macchina, non prima di prendere dalla scrivania il biglietto aereo. Lo guardo pensando che il mio sogno sta per realizzarsi e sorrido.
La partenza è per le 09:30 e dovevano metterci in viaggio alle 08:00.
Guardo l'orologio, sono già in ritardo di 10 minuti.
Metto il biglietto nella tasca posteriore della borsa ed esco velocemente da casa.
Ieri ho salutato Martina e Giulia, le mie migliori amiche. Martina è anche la mia compagna di banco, ci conosciamo da 4 anni; Giulia invece è mia amica da tantissimo tempo, siamo cresciute insieme!
Mi trovo benissimo con loro, non passa un pomeriggio senza le nostre solite chiacchierate.
Mi hanno augurato buona fortuna, abbracciandomi e dicendomi di voler raccontata ogni cosa al mio ritorno.
Sanno quanto io tenga a Mirko e devo dire che sono molto pazienti con me, mi ascoltano sempre anche quando fantastico su di lui, e riconosco di essere abbastanza pesante in quei momenti!
Ma sono mie amiche, è giusto che mi supportino, no?
Entro in macchina e inizia il viaggio...
Mi addormento pochi minuti dopo e mi risveglio quando arriviamo in aeroporto.
Una volta salita sull'aereo però non riesco più ad addormentarmi e quindi decido di prendere l'iPod e ascoltare un po' di musica.
Arriviamo all'aeroporto di Fiumicino un'ora dopo, e prendiamo un taxi che ci porterà in hotel.
Dopo un quarto d'ora alzo gli occhi dal mio cellulare e mi accorgo che non siamo a Roma, perchè il taxi si ferma e alla mia sinistra vedo il mare.
Guardo mia madre, che mi sorride.
«Ma dove siamo?» le chiedo
«A Pomezia! Avrai più possibilità di incontrare Mirko così, contenta?»
Certo che sono contenta!
Mi metterei a saltare per la felicità, ma mi accorgo che da dentro l'hotel stanno guardando tutti noi, così provo a mantenere la calma e rispondere normalmente
«Si, tantissimo!»
Saliamo in camera, poso la valigia, levo il giubbotto e guardo l'orario dal mio telefono: 11:03.
Decido allora di farmi una doccia, rilassarmi un po' e andare da Mirko domani.

Mi sveglio prestissimo, sono troppo agitata.
Mi preparo e alle 09:00 sono già fuori!
Prima di andare a casa di Mirko decidiamo di fare un giro a Roma. L'ho già visitata più volte, ma non mi dispiace rifarlo.
Andiamo al Colosseo, giriamo per i negozi, pranziamo e in questo modo il tempo passa in fretta. Sono le 16:00.
È ora di tornare a Pomezia.
L'ansia comincia a crescere.
Imposto il navigatore satellitare e in meno di 10 minuti sono davanti casa sua.
Non c'è nessuno tranne un'altra ragazza che sta aspettando davanti al cancello di Mirko.
Mi avvicino e la saluto
«Ehi ciao! Stai aspettando Mirko?»
«Si, ho appena bussato, mi ha risposto sua madre e mi ha detto che stava scendendo.»
«Ah va bene, aspetto con te allora! Comunque piacere, mi chiamo Marika!»
«Ciao, Clara, piacere mio!»
Mi sorride, poi inarca un sopracciglio
«Hai un accento strano, non sei di Roma, vero?»
«Si nota? Comunque no, sono Siciliana.»
È sorpresa delle mie parole, ma si affretta a rispondere
«E hai fatto tutta questa strada solo per vedere Mirko? Wow devi essere proprio una sua grande fan!»
«Penso tu abbia proprio ragione! Tu invece? Di dove sei?»
«In realtà...di Pomezia.»
Fa una piccola pausa, prima di continuare
«Conosco Mirko da quando eravamo piccoli, andavamo all'asilo insieme, ma lui non si ricorda di me! Mi piace da qualche anno e all'inizio pensavo anche di poter avere una possibilità con lui, ma adesso non ne sono piu così sicura... Dopo la fiction è cambiato molto!»
«E allora perchè sei qua?» Non volevo dirlo realmente, l'ho fatto spontaneamente, non ho riflettuto.
«Non so... Non ci siamo mai più visti, oggi però ho preso coraggio e sono qui, sperando che lui non mi riconosca...»
Mentre parlavamo si sente un cancello aprirsi e una voce che conosco benissimo
«A belle!! Cercate me?»
Mi giro e davanti a me c'è lui. Mirko.
È bellissimo, come sempre. Indossa dei jeans stretti, una felpa larga e morbida rossa e delle vans nere, completano il tutto un paio di occhiali da sole grigi e rossi, che però leva subito mostrando i suoi occhi color nocciola.
Non so come, ma trovo il coraggio di parlare
«Ciao Mirko! Finalmente!»
Vado verso di lui e lo abbraccio, inaspettatamente mi stringe forte.
«Scommetto che vuoi una foto eh?»
«Se per te va bene...» Mentre pronuncio queste parole rido, non ho un motivo preciso, sono soltanto felice.
«Ma certo che si! Vieni dai!»
Mi prende per un fianco, mi tira a se e mia madre scatta la foto.
Gli do la lettera che avevo scritto per lui e lo guardo un ultima volta pronunciando un timido "ciao". Lui mi sorride e ricambia il saluto
«Ciao bella, a presto!»
Mi ha detto "a presto"?
«Grazie!»
«E de che? Grazie a te per essere venuta a trovarmi!»
Adoro il suo accento romano!
Sono al settimo cielo!
Saluto anche Clara dopo esserci scambiate i numeri e torno in hotel ancora incredula per quello che è successo proprio a me, che credevo non sarei mai riuscita ad incontrarlo.

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