Capitolo 3

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'Tin'
Apro un occhio, ma subito lo richiudo provando a riaddormentarmi.
'Tin'
Uffa...
'Tin'
Okay. Ora basta.
Mi metto seduta sul letto e prendo il cellulare, lo sblocco e socchiudo gli occhi a causa della luce del display a cui non sono ancora abituata.
Sono le 08:17. Come pensavo quel 'Tin' era il suono delle notifiche di whatsapp.
Traccio il segno che ho impostato come password e vedo 175 messaggi da leggere sulla chat di gruppo che ho con Giulia e Martina.
Sono due pazze, ma le voglio bene anche per questo.
Scorro velocemente la conversazione e leggo che parlano di me e Mirko fantasticando e a volte esagerando anche un po'.
Sorrido nel leggere cosa hanno scritto e invio un messaggio in cui racconto tutto senza tralasciare neanche un minimo dettaglio, poi aggiungo che le chiamerò presto.
Dopo mi alzo, entro nel bagno e mi guardo allo specchio. Ho un sorriso stampato in faccia e gli occhi che brillano.
Ripenso a ieri e fatico ancora a credere che sia successo realmente.
Scelgo dei vestiti leggeri... Nonostante sia Aprile, qui a Roma fa caldissimo.
Indosso dei legghins blu, una maglia a maniche corte bianca e le mie converse anch'esse bianche; una collana lunga con un ciondolo a forma di cuore, i miei occhiali da sole e do un' ultima occhiata sistemandomi i capelli. Poi scendo giù a fare colazione.
Aspetto mia madre che non è ancora scesa e nel frattempo vado in giardino.
Ieri non avevo notato quest'altalena...
Vorrei comportarmi da persona matura e lasciar perdere, ma senza rendermene conto sono già seduta e mi sto dondolando come una bambina. Le altalene mi fanno quest'effetto.
Ad un tratto sento vibrare il cellulare e mi fermo per prenderlo dalla borsa.
Ho una nuova richiesta di amicizia su Facebook.
Ah, Clara! Accetto subito e vado sul suo profilo...
Scorro le immagini e devo dire che sono davvero belle, a giudicare dalle foto, confermo l'idea su di lei che ho avuto ieri. Sembra simpatica!
Finalmente vedo mia madre e la raggiungo.
Oggi faremo un giro qui a Pomezia.
Chissà, magari lo rivedrò... Mi perdo nell'immaginarmi con Mirko e non mi accorgo neanche che mia madre mi fissando e sta aspettando che io dica qualcosa.
«Marika? Hai capito?» Il suo tono di voce è alto, segno che stava parlando già da un po' senza ricevere risposta.
«Eh? Che cosa?»
«Ma non ascolti mai! Ho detto... hai dimenticato la borsa in camera. Valla a prendere e prendi anche la macchina fotografica. Ti aspetto fuori.»
Corro su in camera e afferro la borsa dopo aver messo velocemente dentro la macchina fotografica.
Scendo di nuovo e salgo in macchina.

Sono già passate due ore e ho fatto tantissime foto.
Qui a Pomezia c'è un mare fantastico, ma anche il resto della città non è da meno.
«Marika, che ne dici adesso di andare a fare una passeggiata da sola? Giri un po, magari conosci qualcuno... Io torno in albergo! Va bene?»
È strano... mia madre non mi ha mai lasciata da sola in una città che non conosco. Deve essere davvero stanca. Quindi le rispondo cercando di mostrare più sicurezza nella voce di quanta non ne abbia in realtà.
«Sì, ok! Magari chiamo Clara, quella ragazza che ho conosciuto ieri, e le dico se può farmi compagnia! Tu vai, stai tranquilla!»
«Ok! Se hai bisogno chiama»
«Va bene! A dopo!»
Vedo mia madre allontanarsi e chiamo Clara, che mi risponde subito.
«Pronto?»
«Ciao, sono Marika, ti ricordi di me vero?»
«Ma certo, dimmi!»
«Ascolta, volevo chiederti se ti va di vederci, così facciamo una passeggiata e mi fai conoscere un pò la città...che ne dici?»
«Oh, scusa, mi dispiace Mari, ma per adesso non posso proprio! Sono impegnata ad aiutare i miei con il trasloco, che dici se ci incontriamo oggi pomeriggio?»
Noto che assume un tono triste, capisco che è sincera.
«Ah si certo! Scusami se ti ho disturbata...»
«Ma figurati! Tu non disturbi mai!»
«Grazie, a questo pomeriggio allora!»
Sono contenta di aver conosciuto Clara ieri, sono certa che diventeremo grandi amiche.
Decido di non tornare subito in hotel e cammino per un po' fino ad arrivare ad una piazzetta davvero molto bella.
Di fronte a me c'è una gelateria, si chiama "Dolce Vita".
Bel nome!
Entro e la mia attenzione stranamente non è attirata da gelati e dolci ma da un ragazzo che sta litigando con una ragazza più o meno della sua stessa età.
Presto più attenzione e mi accorgo di stare guardando proprio Mirko!
Sussulto, presa alla sprovvista e mi avvicino ancora di più restando però dove non possono vedermi.
So che non è educato spiare le persone, ma la curiosità ha la meglio e riesco anche a sentire quello che stanno dicendo...
«Stammi a sentire. Tu non mi piaci, mi fai pena, ma guardati, non capisci che non sei al mio livello?»
Non avevo mai sentito Mirko parlare con questo tono di voce!
«Ma io... cioè... fino a poco tempo fa...»
«Fino a poco tempo fa niente! Per me tu non esisti più!»
Le risponde in questo modo mentre con una mano la spinge lontano da lui.
Vedo la ragazza scoppiare in lacrime e indietreggio per non farmi scoprire.
È alta e bionda, non riesco a guardarla bene in faccia perché sta correndo verso la porta scorrevole in fondo al bar. La seguo con lo sguardo fino a quando non la vedo uscire e salire su uno scooter ancora piangendo, poi rivolgo la mia attenzione su Mirko.
Perché le ha detto così? Perché è stato così brusco? È la fama che fa quest'effetto?
Mi ero illusa su di lui, lo credevo una persona diversa, migliore, ma non è così!
Mentre fatico per non mostrarmi delusa e triste lui si gira verso di me e sfortunatamente mi vede.
I nostri sguardi si incrociano per alcuni secondi, vorrei dirgli tantissime cose, ma non riesco a parlare.
Sento di essere molto vicina al pianto e se c'è una cosa che so è che non voglio farmi vedere così da nessuno, tantomeno da lui.
Mi volto, e con le lacrime agli occhi corro via anche io.

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