Capitolo 9

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Camminiamo per un po' in silenzio, a volte lui si gira verso di me e mi sorride, ha un sorriso stupendo.
Si l'ho detto, non posso negarlo.
Arriviamo ad una piazza sul lungomare della città. È bellissima, si avverte un'aria quasi di festa.
Si sentono i bambini ridere e urlare mentre giocano sulle altalene e sugli scivoli, e i genitori li guardano seduti ai tavolini di un bar affianco. C'è un signore che vende aquiloni e ragazzi che scattano fotografie, li guardo meglio e capisco che sono turisti, sicuramente stranieri.
Sto ancora osservando i particolari più belli quando si avvicinano due ragazzi che penso stiano chiamando noi
«Scusate, potete farci una foto?»
Parlano l'italiano, ma dall'accento immagino che vengano dall'Inghilterra, me lo fanno pensare anche i capelli biondissimi del ragazzo e i suoi occhi azzurri tipici degli Inglesi.
Prendo la macchina fotografica che mi sta porgendo e quando vedo che sono pronti scatto la foto. La guardo e devo dire che è venuta proprio bene, i ragazzi sono abbracciati e il vento scompiglia i capelli castani della ragazza, che sorride spontaneamente guardando il fidanzato.
Gli restituisco la macchina fotografica e mettendo da parte, con mio grande stupore, la timidezza, faccio loro i complimenti dicendo che sono una bellissima coppia.
Loro si guardano e sorridono poi ci salutano
«Ciao ragazzi, grazie per la foto»
Si allontanano ma la ragazza si volta di nuovo verso di me
«E comunque anche voi, siete carinissimi insieme!» Mi fa l'occhiolino e va via.
Io e Mirko ci guardiamo imbarazzati, mi sta ancora tenendo la mano.
Entriamo in un bar, io prendo un succo all'arancia, lui un gelato, poi ci sediamo su una panchina.
«Allora, ti piace questo posto?»
«Tantissimo, è davvero bello»
«Lo so, è la mia zona della città preferita. Venivo sempre qui quando ero piccolo, con i miei genitori ed Erika e passavamo intere giornate...A volte facevamo pure i picnic!»
Sorrido al pensiero di lui bambino, e se ne accorge
«Perchè ridi?»
«Scommetto che stavi sempre a giocare, non è così?»
«Si hai ragione, forse avrei dovuto dire che loro facevano i picnic, io giocavo e urlavo che volevo qualcuno con cui andare sullo scivolo»
Ci mettiamo a ridere e vedo che la tristezza che cercava di nascondere è scomparsa. Guardo i suoi occhi, sembra felice di stare qui con me...
Non so perchè Clara mi ha detto che dopo la fiction è cambiato, a me sembra un ragazzo molto semplice... Starò sbagliando di nuovo?
Sono così tanto presa dai miei pensieri che non mi sono accorta che lo sto fissando e che tra di noi è di nuovo sceso il silenzio.
«E adesso continui a venire spesso qui?»
«A volte si, non più come prima però! Mi capita di venire con i miei amici o a volte anche da solo. Quando voglio pensare e rilassarmi, vengo qua. Prima però era più bello!»
«E oggi perchè mi hai portata qui allora?»
«Perchè in questo modo almeno torna a piacermi di nuovo, come quando ero piccolo!»
Non appena pronuncia queste parole arrossisce e sicuramente aspetta una mia reazione
«Cosa vorresti dire?»
«Mi piace parlare con te, mi diverto e sono felice quando ci sei tu...anche se sei, o forse dovrei dire eri, una mia fan!»
«Perché dici questo?»
«Perchè da quando sono famoso le persone mi stanno accanto solo per quello, non fanno attenzione a me, al mio carattere... Vogliono solo farsi vedere con un attore, niente di più!»
Fa una piccola pausa e poi continua
«Le ragazze mi urlano dietro, mi seguono dappertutto solo per vantarsi di avere un mio autografo o una foto con me, tu però sei diversa!»
Non so perchè, ma non trovo nulla da dire... Non posso far altro che sorridere e guardare la sua mano che stringe di nuovo la mia.
Quando si accorge di avermi messa in imbarazzo abbassa lo sguardo, ma poi, vedendo che non ribatto, continua a parlare lui.
«Sei speciale, non come tutte le altre... Tu sei realmente mia amica. Si capisce, io l'ho capito!»
Stringo la sua mano ancora più forte e gli sorrido
«Grazie Mirko, nessuno mi aveva mai detto delle cose così belle!»
Mi guarda negli occhi e ho la sensazione che stia per succedere qualcosa...
Infatti qualcosa accade, ma non quello che mi aspettavo.

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