Capitolo 17

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Quando mi sveglio, la stanza è totalmente illuminata. Stropiccio gli occhi e li apro lentamente, facendoli abituare alla luce del sole che filtra dalle finestre aperte.
Sabrina dorme profondamente sul suo letto, io invece ho ancora indosso gli stessi vestiti di ieri e tengo stretto il cellulare in mano, che segna le 09:43.
Devo essermi addormentata non appena entrata in camera, e ho saltato anche la cena... Sicuramente il viaggio mi ha stancata parecchio.
Mi alzo piano, cercando di non fare rumore per non svegliare Sabrina, e cammino in punta di piedi fino al bagno.
Dopo una buona mezz'ora metto un piede fuori dalla doccia, avvolgo un'asciugamano intorno ai capelli e comincio a vestirmi indossando il mio paio di shorts preferito, verde acqua e nero, una maglia nera a maniche corte con la scollatura sulla schiena che termina alla base con un fiocco, e le mie amate converse.
Accendo il phon, stupendomi del fatto che sia così rumoroso, e asciugo i capelli legandoli successivamente con una treccia morbida.
Applico sugli occhi la mia fedele matita nera e un leggero tocco di mascara, guardo il mio riflesso allo specchio e scrivo un post-it a Sabrina per dirle che sono giù, lasciandolo ben visibile sul suo comodino.
Prendo il mio cellulare insieme alla tessera necessaria ad aprire la porta e, sempre silenziosamente e assicurandomi di non aver svegliato la mia amica, esco dalla stanza immergendomi in un insieme di voci e urla di ragazzi entusiasti.
«Guarda chi si rivede! Dove sei stata ieri?»
Riconosco subito, tra tutte, la voce allegra di Andrea, che mi abbraccia non appena gli vado incontro e mi fa fare una piroetta.
«Come mai così allegro oggi?»
Cerca di evitare il mio sguardo mentre sorride, e capisco subito che passerà del tempo prima che io possa venire a conoscenza del motivo.
«Io sono sempre allegro»
Accentua con la voce la parola "sempre" e posa lo sguardo su di me per poi affrettarsi a continuare, quando si accorge che posso farlo io al posto suo.
«Stavamo parlando di te. Dove sei stata ieri? Mancavi soltanto tu a cena... Non sai cosa ti sei persa!»
Sì porta una mano sulla pancia, mentre si lecca le labbra ed esagera dicendomi quanto la cena di ieri fosse stata perfetta.
«Sì, ero stanca e mi sono addormentata presto.»
«Sicura?»
Mi guarda con un sorrisetto malizioso e questo gli fa meritare una leggera spinta da parte mia, che mormoro "sei scemo" tra le risate.
«Mi hai fatto male...»
Ride insieme a me, ma quando guarda distrattamente l'orologio sgrana gli occhi e interrompe subito il discorso, trascinandomi attraverso un corridoio grandissimo.
«È tardi, rischiamo di perdere anche la colazione!»
Dopo un paio di tentativi sbagliati, riusciamo ad indovinare quale sia la sala giusta, e raggiungiamo il tavolo dove i nostri amici stanno ancora aspettando noi.
Poso il cellulare e la tessera e mi dirigo verso un grande tavolo pieno di torte, croissant, frutta, e specialità sicuramente tipiche della Francia. Decido di prendere solamente un croissant al cioccolato e un frullato alla fragola, e vado di nuovo verso il mio tavolo.
«Non ti senti osservata?»
Guardo il mio amico cercando di capire cosa voglia dire, e mi limito a scuotere la testa assumendo un'espressione confusa.
«Dovresti... Girati.»
Mi volto nella direzione che mi indica Andrea con un cenno del capo, e i miei occhi incrociano quelli di Mirko.
Mi aspetto che distolga lo sguardo, ma questo non accade e lui continua a guardarmi come se volesse dirmi qualcosa, e stesse riflettendo sul mondo in cui dirmela. Inclina leggermente la testa di lato, e sono tentata di alzarmi e parlargli io, ma non posso. Ho deciso di mostrare indifferenza e rispetterò la mia decisione, anche se il modo migliore per farlo non credo sia restare a fissarlo.
Dopo qualche secondo Mirko si riscuote e rivolge lo sguardo al cellulare. Sicuramente gli sarà arrivato un messaggio perché dopo aver guardato il display per un momento, lo vedo digitare velocemente qualcosa.
Per un attimo provo un po' di gelosia e vorrei tanto scoprire chi sia la persona con cui sta parlando, ma la parte razionale di me mi porta a scuotere la testa e scrollare le spalle in risposta allo sguardo inquisitorio di Andrea, per poi posare di nuovo la mia attenzione sulla colazione ancora intatta.
Saluto i miei amici, non appena finisco il croissant e il frullato, e mi alzo dal tavolo girandomi un'ultima volta verso quello di Mirko e vedendolo vuoto.
Metto una fetta di torta in un piattino, per Sabrina che non è ancora scesa, e mi dirigo verso l'ascensore.
Striscio la tessera nella serratura elettronica e apro la porta della camera, trovando la mia compagna di stanza seduta sul letto a gambe incrociate, intenta a singhiozzare e con un pacco di fazzoletti quasi vuoto in mano.
Mi affretto ad entrare e chiudo la porta, poi mi avvicino a lei a la abbraccio fin quando non smette di piangere.
«Cosa ti è successo?»
Mi fa cenno di sedermi e fa un respiro profondo, che l'aiuta a tranquillizzarsi un po'.
«Il mio ragazzo mi ha lasciata.»
Mi stupisco della freddezza delle sue parole, quando un attimo fa era riuscita soltanto a pronunciare delle frasi incomprensibili per via dei singhiozzi, e la ascolto continuare la sua spiegazione.
«Mi ha tradita, e l'ho capito soltanto ieri. Era con lei quando l'ho chiamato per fargli sapere che ero qui. Me ne sono accorta da una stupida chiamata e non sono stata in grado di farlo in tutti questi giorni!»
Lascia i fazzoletti a terra e una nuova lacrima riga la sua guancia, mentre si affretta ad asciugarla col dorso della mano.
Sabrina ed io non siamo mai state grandi amiche, ma è brutto vederla così.
L'amore non dovrebbe far stare bene?
«Non meriti di soffrire per lui!»
Vorrei dirle che me l'aspettavo, che era impossibile che un ragazzo come Federico potesse avere una relazione seria, ma tengo le mie considerazioni per me e mi limito ad accarezzarle i capelli, mentre lei si lascia consolare in un altro abbraccio.
«Mi ha detto che non mi ama più, che è soltanto sua la colpa, non mia, e che lui non voleva, ma è successo.»
Sì ferma, stringendosi a me ancora più forte e io resto in silenzio aspettando che continui
«Capisci? Mi ha tradita e blatera delle scuse senza alcun senso. Cosa significa "è successo"?»
«Calmati adesso, capirà cosa ha perso e si pentirà del suo comportamento. Non ti meritava.»
Si allontana dal mio abbraccio ed emette un sospiro, per poi fare segno di si con la testa.
«Grazie Mari»
Le sorrido in risposta e le porgo il piattino con la sua colazione, che cancella quasi del tutto la sua espressione triste.
«Come fai a sapere che vado matta per la torta al limone?»
«Io so tutto!»
Ride per il mio sguardo poco convinto, e io sono felice di averla fatta distrarre almeno un po'.
Mangia l'ultimo pezzo di torta e guarda il piatto delusa, poi scrolla le spalle e lo posa sul comodino, mentre il suo cellulare si illumina e la vedo sorridere nel leggere il messaggio.
«Perché ridi?»
«Non sto ridendo!»
Corrugo la fronte e la guardo divertita mentre lei si affretta a cambiare discorso, spostandolo su di me
«E tu sei fidanzata?»
Capisco di stare arrossendo visibilmente e abbasso lo sguardo imbarazzata
«Io... no!»
Guardo Sabrina che mi incita a continuare, avendo capito che c'è dell'altro, e mi arrendo a dirle la verità.
«C'è un ragazzo che mi piace, ma stiamo avendo qualche problema ultimamente...»
Mi sento strana a pronunciare queste prole, non l'avevo mai detto a nessuno in modo esplicito e in qualche modo è come ammetterlo finalmente anche a me stessa.
«Stiamo parlando di Mirko, non è così?»
«Si nota proprio tanto?»
«Tantissimo!»
Accenna una risata, mentre io scuoto la testa in imbarazzo
«I problemi comunque si risolvono sempre, è la distanza quella più difficile da superare.»
Spalanco gli occhi a questa sua affermazione, non capendo proprio a cosa si riferisca. La guardo non sapendo bene cosa dire e lei si porta una mano alla fronte, facendo crescere la mia agitazione a dismisura.
«Non te l'ha detto?»
Pronuncia queste parole in un sussurro e io balzo in piedi avvicinandomi di più a lei e incitandola a continuare.
«Io credevo che tu lo sapessi!»
«Che cosa? Cosa dovrei sapere?»
«Mirko parte fra una settimana, per le riprese... Lo sanno quasi tutti, non immaginavo che non te l'avesse detto!»
Mi guarda triste, mentre un'inaspettata allegria mi porta a sorridere, quando capisco che forse le mie speranze non sono completamente perdute.
«Non sei arrabbiata?»
Rispondo di no e abbraccio forte Sabrina, ancora stupita dalla mia reazione, ringraziandola.
Forse è questo il motivo del suo comportamento, forse ho ancora una possibilità con lui.

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